CREDEM, CONTROLLI SUGLI AFFLUSSI IN FILIALE E STRETTA SULLE REGOLE ANTICOVID
Incontro tra la Fabi, le altre sigle, e i vertici del gruppo emiliano sulla prevenzione per la salvaguardia dei dipendenti vista la crescita dei contagi da Coronavirus. Statuto: «Sarebbe immotivato non applicare da subito tutte le misure che si sono già dimostrate efficaci nel contrasto e contenimento della diffusione del virus nei mesi scorsi, ma restare alla finestra per valutare come si muovono le altre banche e solo dopo comportarsi di conseguenza».
Mettere in campo immediatamente tutti gli interventi di prevenzione per la salvaguardia dei lavoratori del Credem per contenere la crescita dei contagi. È quanto richiesto oggi durante l’incontro tra la Fabi, le altre sigle, e i vertici del gruppo bancario emiliano. Per i sindacati bisogna applicare tutte le misure adeguate alla situazione: sono necessari, da subito, più controlli sugli afflussi della clientela da attuare con il ripristino degli appuntamenti anche per la gestione dei picchi dati dai pagamenti delle pensioni.
«Abbiamo chiesto all'azienda di non "rincorrere il virus" e sollecitato l'applicazione delle misure previste dal Protocollo del 28 aprile, come anche indicato nell'ultima circolare Abi» ha commentato il coordinatore Fabi gruppo Credem, Massimo Statuto, «sarebbe immotivato non applicare da subito tutte le misure che si sono già dimostrate efficaci nel contrasto e contenimento della diffusione del virus nei mesi scorsi, ma restare alla finestra per valutare come si muovono le altre banche e solo dopo comportarsi di conseguenza».
In questa seconda e nuova fase la situazione nel gruppo Credem, ha aggiunto il coordinatore Statuto: «Ci sono 45 colleghi contagiati e 136 in totale dall’inizio dell’emergenza sanitaria con un utilizzo del lavoro agile al 70% tra dipendenti delle società del gruppo e lavoratori della banca»
Roma, 28 ottobre 2020