“GIOVANI E PREVIDENZA”, IL VADEMECUM FABI SU PENSIONE E PIANI PREVIDENZIALI
A cura del Coordinamento Nazionale Giovani e del Dipartimento Nazionale Welfare Fabi il documento sul mondo delle pensioni per progettare al meglio il futuro. «Effettuare delle scelte consapevoli oggi significa garantirsi un futuro sereno»
Quando potrò andare in pensione? Di che importo sarà la mia pensione INPS? Perché in molti sostengono che dovrei cominciare ad occuparmi adesso della mia pensione?
Infinite le domande e numerosi i dubbi di un giovane lavoratore, in tempi in cui la pensione sembra essere quasi un miraggio, tra riforme continue del sistema previdenziale e una situazione economica del Paese che impatterà profondamente anche sulle pensioni future.
Il libretto realizzato dal Coordinamento nazionale Giovani, in team con il Dipartimento nazionale Welfare, fa chiarezza e dà risposte precise a tutti i neoassunti che vogliono approcciare al mondo della pensione con le corrette informazioni.
La pubblicazione firmata Fabi parte da un presupposto fondamentale: quello di crearsi un “piano B”, non alternativo alla pensione INPS (il cosiddetto “primo pilastro”) bensì parallelo, attraverso la costruzione di un proprio piano previdenziale integrativo. E lo strumento primario per fare ciò è il fondo pensione: il versamento di un determinato capitale per un certo periodo, che va a creare così un accantonamento, rivalutato nel tempo e utilizzato per costruire una rendita vitalizia. Grazie a tale rendita è possibile integrare la propria pensione INPS, evitando di dover rivedere radicalmente il proprio tenore di vita nel momento in cui si va in pensione.
La Fabi si rivolge ai giovani lavoratori perché è solo iniziando ad occuparsi del proprio futuro da giovani che si possono costruire piani previdenziali in linea con le aspettative future e compatibili con le possibilità economiche del presente.
«Effettuare delle scelte consapevoli oggi significa garantirsi un futuro sereno. In alcuni casi, come quello delle pensioni, operare secondo tale concetto si rivela ancor più importante per evitare l’alternativa: quella di un futuro che non permetta la serenità di un tenore economico adeguato quando ancor più se ne potrà avere bisogno. Le norme di legge hanno posto sempre più negli ultimi decenni l’onere di costruire la propria pensione in capo ai singoli interessati» hanno commentato il coordinatore del dipartimento welfare, Vincenzo Saporito e il coordinatore nazionale giovani, Alessandro De Riccardis.
«Come FABI, operiamo da sempre, attraverso la contrattazione, per costruire la previdenza complementare, i fondi pensione, ma è necessario conoscerla per utilizzarla al meglio e, come si diceva all’inizio, per operare scelte consapevoli. È non solo opportuno ma addirittura necessario interessarsene quanto prima possibile. Speriamo, con questa pubblicazione, di dare un contributo alle riflessioni che ognuno di noi dovrà fare» hanno concluso i coordinatori Fabi.
Per ulteriori approfondimenti in materia si invita a consultare periodicamente anche il bimestrale Fabi My Generation – “Rubrica Welfare e previdenza” – a cura di Sergio Valvano del Dipartimento Nazionale Welfare e Matteo Forzanini del Coordinamento Nazionale Giovani, a cui viene rivolto un particolare ringraziamento per il contributo alla pubblicazione che vi proponiamo.
Roma, 6 novembre 2020