BERTINOTTI: «DA FEDERCASSE POCO CORAGGIO PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI»
Dopo una settimana di incontri tra la Fabi, le altre sigle, e i vertici della Federazione delle Bcc non si è arrivati a una sintesi per la sottoscrizione dell’aggiornamento del protocollo di sicurezza per l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Richieste precise da parte dei sindacati, ma per il segretario nazionale Fabi, Bertinotti «i risultati e la sintesi politica stenta ad approdare in territorio positivo. Non è il momento di considerare i dipendenti come degli eroi che combattono il virus a mani nude, ma consentire a tutti i lavoratori del settore Bcc di poter svolgere le proprie attività lavorative nelle filiali e negli uffici centrali con serenità e piena sicurezza per la salute e il benessere della persona»
Posizioni distanti tra la Fabi, le altre sigle e i vertici di Federcasse circa la sottoscrizione dell’aggiornamento del Protocollo del 7 maggio 2020 sulle misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19. Le richieste avanzate dai sindacati, dopo quasi una settimana di incontri, consistono nell’alzare ed estendere i livelli di protezione, prevedendo provvedimenti quali: i termoscanner per la rilevazione della temperatura all’ingresso delle sedi di lavoro anche per la clientela; l’obbligo delle mascherine ed una fornitura adeguata dei dispositivi di protezione individuali; il ricevimento su appuntamento o contingentamento della clientela; misure volte ad agevolare il “tracciamento dei contatti” e massimo utilizzo della formazione a distanza e il blocco di ogni missione a partire dalle “zone rosse”.
«Il confronto per l’adeguamento del Protocollo di contenimento e contrasto al Covid/19 nel settore BCC, si è trasformato in un “tavolo permanente“con Federcasse. Queste sessioni di incontri durata più di una settimana vede il suo bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. C’è il forte impegno della Fabi, le altre organizzazioni e Federcasse, ma i risultati e la sintesi politica stenta ad approdare in territorio positivo» ha commentato il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti che sottolinea come ci sia necessità di «più “coraggio” da parte di Federcasse e dei Gruppi Bancari Cooperativi per consentire a tutte le Lavoratrici e i Lavoratori del settore BCC di poter svolgere le proprie attività lavorative nelle filiali e negli uffici centrali con serenità e piena sicurezza per la salute e il benessere della persona».
Per Bertinotti «le “zone” a rischio contagio non si possono differenziare sottovalutando il pericolo della diffusione pandemica, consentendo che lo svolgimento del servizio essenziale venga espletato senza l’adeguata massima protezione per tutti/e le colleghe/i» e a tal riguardo, continua il segretario nazionale Fabi, «occorre tornare a lavorare esclusivamente su appuntamento e contingentare gli ingressi nelle filiali, provvedere alla misurazione della temperatura corporea all’ingresso delle banche e al tracciamento della clientela, utilizzo esclusivo della formazione a distanza e blocco delle missioni».
«Non è il momento di considerare i dipendenti delle Bcc come degli eroi che combattono il virus a mani nude, senza un livello di protezione adeguato alle terribili circostanze» ha concluso Luca Bertnotti.
Nel frattempo l sindacati sono impegnati su tutto il territorio nazionale a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori e alla verifica dell’attuazione e del rispetto delle misure di prevenzione, contrasto e contenimento del virus Covid-19, previste dagli attuali protocolli sicurezza e dall’ultimo DPCM del 3 novembre u.s..
Per l’aggiornamento e l’approfondimento delle materie, che sono assolutamente indispensabili, la Fabi e le altre organizzazioni hanno deciso di riprendere il confronto il 18 novembre.
Roma, 13 novembre 2020