LO STUDIO FABI SUL SOLE24ORE, CORRIERE DELLA SERA E 35 TESTATE LOCALI
L’analisi sui prestiti garantiti dallo Stato, che mostra squilibri tra Nord e Sud del Paese, è oggi su 7 quotidiani nazionali e 27 giornali del territorio. Diffuso con 18 lanci di agenzia, ne hanno parlato 35 siti internet
L’analisi sui prestiti garantiti dallo Stato, che mostra squilibri tra Nord e Sud del Paese, è oggi su 7 quotidiani nazionali e 27 giornali del territorio. Diffuso con 18 lanci di agenzia, ne hanno parlato 35 siti internet
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ANSA-FOCUS/Fabi, squilibrio prestiti, Sud a rischio usura Abi, sfiorano 1 mln le domande per 30mila euro (ANSA) – ROMA, 21 NOV – Rischio usura al Sud dove sono arrivati meno prestiti garantiti dallo Stato. L’allarme lo lancia la Fabi che parla di ”squilibrio” nell’erogazione dei fondi. L’Abi intanto fornisce gli ultimi dati: sfiorano 1 milione le domande per i prestiti da 30mila euro. Fabi rileva come dall’inizio della pandemia e sino alla prima meta’ di novembre, sono state complessivamente presentate 1.252.662 domande per un importo complessivo di 101,2 miliardi: sono 277.560 le richieste di finanziamento fino a 800.000 euro per un totale di 82,2 miliardi (296.284 euro l’importo medio), mentre sono 975.102 le richieste di finanziamento fino a 30.000 euro (19.582 euro l’importo medio). Confrontando il numero delle misure concesse nelle diverse regioni, lo scenario appare decisamente non omogeneo. Gli estremi sono dati, da un lato, da Lombardia ed Emilia-Romagna, regioni che hanno ricevuto piu’ di un terzo del totale e dall’altro, da Molise e Basilicata, regioni che invece faticano a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte. Il peso preponderante delle regioni dell’area Centro-Nord sembra evidente non solo nelle fasce di prestiti di importo ridotto (fino a 30.000 euro) ma anche per quelle di importo maggiore (fino a 800.000 euro). I dati suggeriscono che la diversita’ nella ripartizione delle risorse finanziarie nell’attuale fase di emergenza spinge il ricorso a forme alternative di finanziamento – anche non legali -soprattutto per i contesti socioeconomici piu’ fragili. “Lo sforzo del settore bancario italiano per sostenere le imprese, durante l’emergenza Covid, – commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – e’ stato e continua a essere significativo. I prestiti garantiti dallo Stato, dopo una fase iniziale complessa, vengono erogati rapidamente, anche grazie all’impegno e alla professionalita’ delle lavoratrici e dei lavoratori delle banche: il loro ruolo e’ importantissimo anche sul versante della lotta al riciclaggio, per quanto riguarda il complesso meccanismo di segnalazioni di operazioni sospette. Tuttavia, in una situazione cosi’ difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilita’ finanziarie al Paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai”. Infine l’Abi spiega che a ieri, 20 novembre, sono quasi un milione (993 mila) le domande fino a 30 mila euro inviate dalle banche al Fondo di Garanzia, per oltre 19,4 miliardi di euro, mentre, complessivamente, i finanziamenti richiesti dalle banche al Fondo di Garanzia hanno superato i 106,5 miliardi di euro, per un milione 290 mila domande. (ANSA).
Banche: Fabi, la ‘mappa’ dei prestiti (ANSA) – ROMA, 21 NOV – Per i prestiti fino a 30.000 euro,finora le domande presentate sono state 975.102 per complessivi 19,1 miliardi di euro e un importo medio di 19.582 euro. Lo ricorda la Fabi in una rilevazione sui finanziamenti garantitidallo Stato. Il maggior numero di richieste in banca e’ arrivato in Lombardia: 165.279 domande per 3,3 miliardi (20.286 euro l’importo medio). Al secondo e terzo posto, Emilia-Romagna e Lazio con 88.494 (9,1%) e 88.811 (9,1%) domande per 1,7 e 1,8 miliardi (19.510 euro e 19.926 euro gli importi medi). Campania (75.477 richieste pari al 7,7% del totale), Sicilia (66.184, 6,8%) e Puglia (63.373, 6,5%) occupano il settimo, ottavo e nono posto nella graduatoria con domande di crediti per 1.5 miliardi, 1,2 miliardi e 1,2 miliardi. Diciottesima posizione per il Molise con 4.854 richieste pari allo 0,5% del totale e 89 milioni complessivi (18.423 l’importo medio). Anche per i “30.000” euro, nelle solite quattro regioni risulta la fetta maggiore di richieste: Lombardia (16,9%), Emilia-Romagna (9,1%), Lazio (9,1%) e Veneto (8,1%) hanno quasimla meta’ delle operazioni (44,4%). (ANSA).
Covid: Fabi, squilibrio prestiti, Sud a rischio usura ++ Lombardia-E-Romagna hanno ricevuto piu’ di un terzo del totale (ANSA) – ROMA, 21 NOV – Squilibri territoriali nella concessione di prestiti e forte rischio usura, dopo sette mesi dal propagarsi della pandemia Covid-19. Lo sostiene la Fabi in una rilevazione sui finanziamenti garantiti dallo Stato. In un momento in cui il sostegno finanziario di famiglie e imprese riveste un’importanza vitale e il fattore tempo gioca un ruolo chiave, le disparita’ economiche gia’ cosi’ ampie a livello territoriale continuano a rimanere marcate e trovano conferma nell’analisi dei dati condotta dalla Fabi. Dall’inizio della pandemia e sino alla prima meta’ di novembre, sono state complessivamente presentate 1.252.662 domande per un importo complessivo di 101,2 miliardi: sono 277.560 le richieste di finanziamento fino a 800.000 euro per un totale di 82,2 miliardi (296.284 euro l’importo medio), mentre sono 975.102 le richieste di finanziamento fino a 30.000 euro (19.582 euro l’importo medio). Confrontando il numero delle misure concesse nelle diverse regioni, lo scenario appare decisamente non omogeneo. Gli estremi sono dati, da un lato, da Lombardia ed Emilia-Romagna, regioni che hanno ricevuto piu’ di un terzo del totale e dall’altro, da Molise e Basilicata, regioni che invece faticano a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte. (ANSA).
Covid: Fabi, squilibrio prestiti, Sud a rischio usura (2) (ANSA) – ROMA, 21 NOV – Il peso preponderante delle regioni dell’area Centro-Nord sembra evidente non solo nelle fasce di prestiti di importo ridotto (fino a 30.000 euro) ma anche per quelle di importo maggiore (fino a 800.000 euro). I dati suggeriscono che la diversita’ nella ripartizione delle risorse finanziarie nell’attuale fase di emergenza spinge il ricorso a forme alternative di finanziamento – anche non legali -soprattutto per i contesti socioeconomici piu’ fragili. Guardando il totale dei finanziamenti, il 52,7% delle richieste interessa solo quattro regioni (Lombardia 23%, Veneto 11,4%, Emilia-Romagna 10,2%, Toscana 8,2%) dove opera, tuttavia, il 37,7% di pmi e partite Iva. Le attivita’ sommerse, peraltro, continuano a dilagare nel nostro Paese, ma continuano a essere ben presidiate dallo stesso personale bancario, chiamato piu’ che mai a innalzare i presidi del rischio riciclaggio e non solo relativamente alle operazioni allo sportello. “Lo sforzo del settore bancario italiano per sostenere le imprese, durante l’emergenza Covid, – commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – e’ stato e continua a essere significativo. I prestiti garantiti dallo Stato, dopo una fase iniziale complessa, vengono erogati rapidamente, anche grazie all’impegno e alla professionalita’ delle lavoratrici e dei lavoratori delle banche: il loro ruolo e’ importantissimo anche sul versante della lotta al riciclaggio, per quanto riguarda il complesso meccanismo di segnalazioni di operazioni sospette. Tuttavia, in una situazione cosi’ difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilita’ finanziarie al Paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai. Il sostegno delle banche, anche in chiave ripresa, sara’ comunque determinante. In quest’ottica, e’ essenziale il rinvio dell’entrata in vigore delle nuove regole europee sulla gestione dei crediti deteriorati, note come calendar provisioning: si tratta di norme troppo stringenti che avrebbero un effetto sull’erogazione di nuovi prestiti, costringendo, di fatto, gli istituti a ridurre le erogazioni al settore privato”. (ANSA).
CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘NECESSARI STANZIAMENTI A FONDO PERDUTO’ =
Roma, 21 nov. (Adnkronos) – Non basta il credito, servono stanziamenti a fondo perduto. A chiederlo è Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi in occasione della diffusione di un’indagine sui prestiti garantiti dallo Stato e la situazione del credito durante questi mesi di emergenza covid-19. “Lo sforzo del settore bancario italiano per sostenere le imprese, durante l’emergenza Covid, è stato e continua a essere significativo” afferma Sileoni.”I prestiti garantiti dallo Stato, dopo una fase iniziale complessa, -prosegue – vengono erogati rapidamente, anche grazie all’impegno e alla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori delle banche. Tuttavia, in una situazione così difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilità finanziarie al Paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai”.”Il sostegno delle banche, anche in chiave ripresa, sarà comunque determinante. – sottolinea Sileoni – In quest’ottica, è essenziale il rinvio dell’entrata in vigore delle nuove regole europee sulla gestione dei crediti deteriorati, note come calendar provisioning: si tratta di norme troppo stringenti che avrebbero un effetto sull’erogazione di nuovi prestiti, costringendo, di fatto, gli istituti a ridurre le erogazioni al settore privato”.
(Arm/Adnkronos).
*BANCHE: FABI, IN PRIMI 6 MESI 2020 SEGNALATE OPERAZIONI SOSPETTE PER 50 MLD** = 99% relative al rischio riciclaggio e 1% al rischio di finanziamento del terrorismo Roma, 21 nov. (Adnkronos) – In tutto il sistema finanziario italiano, le segnalazioni di operazioni sospette lavorate dalle banche nei primi sei mesi del 2020 hanno raggiunto la cifra di quasi cinquanta miliardi di cui il 99% relativo al rischio riciclaggio e il restante 1% al rischio di finanziamento del terrorismo. A segnalarlo è un’analisi della Fabi, Federazione autonoma dei bancari italiani. Ben 381 istituti di credito sono stati interessati dall’invio dei dati alle autorità competenti, confermando che in un momento in cui le attività sommerse continuano a dilagare nel nostro Paese, continuano anche a essere ben presidiate dallo stesso personale bancario, chiamato più che mai a innalzare i presidi del rischio riciclaggio e non solo relativamente alle operazioni allo sportello.Anche in questo ambito, su un ammontare complessivo di 53.027 segnalazioni la maggiore crescita – rispetto al primo semestre del 2019 – di operazioni sospette è concentrata nelle regioni come Campania (7.078), Lazio (6.759) Calabria (1.608), seguite da Puglia (3.292) e Sardegna (835). In rapporto alla popolazione, a livello provinciale sono Milano (5.223), Napoli (4.680), Roma (5.992) e a seguire Caserta (1.088) e Prato (411) a collocarsi nelle prime posizioni. Il bisogno disperato di liquidità di aziende e privati ancora e sempre più in difficoltà corre il rischio, ancora una volta, di fare spazio a circuiti economici poco legali e a un sistema finanziario alternativo chiamato
usura.
CREDITO: FABI, SQUILIBRI SUI PRESTITI, RISCHIO USURA AL SUD** = Roma, 21 nov. (Adnkronos) – Squilibri territoriali nella concessione di prestiti e forte rischio usura, che potrebbe tornare ad affacciarsi in maniera decisa nei territori con maggiore fragilità economica, in particolare al Sud. A evidenziarlo è un’analisi condotta dalla Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani, in base alla rilevazione sui finanziamenti garantiti dallo Stato che mostra evidenti discrepanze su base territoriale nelle concessioni da parte delle banche: uno scenario non omogeneo. Oltre il 52,7% dei finanziamenti è stato concesso in sole quattro regioni (Lombardia 23%, Veneto 11,4%, Emilia-Romagna 10,2%, Toscana 8,2%) dove opera, però, appena il 37% di pmi e partite Iva. Gli estremi sono dati, da un lato, da Lombardia ed Emilia-Romagna, regioni che hanno ricevuto più di un terzo del totale e dall’altro, da Molise e Basilicata, regioni che invece faticano a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte.
Covid: Sileoni (Fabi), per imprese stanziamenti a fondo perduto =(AGI) – Roma, 21 nov. – Il credito alle imprese non basta, servono stanziamenti a fondo perduto. Lo sostiene il presidente della Fabi, Lando Maria Sileoni, commentando l’analisi della federazione sull’accesso al credito garantito dallo Stato da parte delle imprese italiane. “Lo sforzo del settore bancario italiano per sostenere le imprese, durante l’emergenza Covid, e’ stato e continua a essere significativo” commenta Sileoni. “Tuttavia, in una situazione cosi’ difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilita’ finanziarie al Paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai. Il sostegno delle banche, anche in chiave ripresa, sara’ comunque determinante. In quest’ottica”, conclude Sileoni, “e’ essenziale il rinvio dell’entrata in vigore delle nuove regole europee sulla gestione dei crediti deteriorati, note come calendar provisioning: si tratta di norme troppo stringenti che avrebbero un effetto sull’erogazione di nuovi prestiti, costringendo, di fatto, gli istituti a ridurre le erogazioni al settore privato” (AGI)Arc
Covid: Fabi, forti squilibri su prestiti tra Nord e Sud = (AGI) – Roma, 21 nov. – I finanziamenti ottenuti grazie alla garanzia dello Stato mostrano “evidenti discrepanze” sul territorio nazionale. Lo rileva un’analisi dei dati condotta da Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani. Il 52% dei finanziamenti e’ stato usato in quattro regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte), dove pero’ sono presenti il 37% delle pmi e delle partite iva. In dettaglio, spiega la Fabi, dall’inizio della pandemia e sino alla prima meta’ di novembre, sono state complessivamente presentate 1.252.662 domande per un importo complessivo di 101,2 miliardi: sono 277.560 le richieste di finanziamento fino a 800.000 euro per un totale di 82,2 miliardi (296.284 euro l’importo medio), mentre sono 975.102 le richieste di finanziamento fino a 30.000 euro (19.582 euro l’importo medio). Ma e’ il dettaglio per regioni a rendere “non omogeneo” il quadro. (AGI)Arc (Segue)
Covid: Fabi, forti squilibri su prestiti tra Nord e Sud (2)= (AGI) – Roma, 21 nov. – Gli estremi sono dati da un lato da Lombardia ed Emilia-Romagna, regioni che hanno ricevuto piu’ di un terzo del totale, e dall’altro da Molise e Basilicata, regioni che invece faticano a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte. Il peso preponderante delle regioni dell’area Centro-Nord sembra evidente non solo nelle fasce di prestiti di importo ridotto (fino a 25.000 euro) ma anche per quelle di importo maggiore (fino a 800.000 euro). Guardando alla distribuzione per singola regione, sono state presentate 220.692 domande in Lombardia (il 17,6% del totale), la regione con il piu’ alto numero di richieste per complessivi 23,3 miliardi (105.481 euro l’importo medio); segue l’Emilia-Romagna con 114.108 domande (9,1%) per 10,2 miliardi (90.233 euro l’importo medio); la terza regione per numero di richieste e’ il Veneto con 112.869 fascicoli (9,0%) per 11,6 miliardi (102.579 euro l’importo medio). Per trovare la prima regione meridionale bisogna arrivare fino al settimo posto della classifica e si incontra la Campania: le richieste sono 93.651 (7,5%) per 7,1 miliardi (75.066 euro l’importo medio); subito dopo, restando sempre al Sud, si trova prima la Sicilia – con 81.896 domande (6,5%) per 4,1 miliardi (50.464 euro l’importo medio) – e poi la Puglia, con 74.947 domande (6,0%) per 4,7 miliardi (63.428 euro l’importo medio). Diciannovesima posizione per il Molise con 5.599 richieste pari allo 0,4% del totale e 287 milioni complessivi (51.261 l’importo medio). Quattro regioni hanno fatto la parte del leone: Lombardia (17,6%), Emilia-Romagna (9,1%), Veneto (9,0%) e Lazio (8,8%). (AGI)Arc 210830 NOV 20
Covid: Fabi, con crisi aumenta rischio usura nel Meridione = (AGI) – Roma, 21 nov. – Con lo scarso accesso ai finanziamenti garantiti dallo Stato, le imprese del Sud e quelle in contesti socioeconomici piu’ fragili rischiano di finire nella morsa dell’usura. E’ l’allarme lanciato dalla Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani, analizzando i dati sulle richieste regionali di accesso al credito garantito. I dati socioeconomici durante la pandemia da Covid-19 suggeriscono, scrive Fabi, “che il rischio usura potrebbe tornare ad affacciarsi in maniera decisa nei territori con maggiore fragilita’ economica e impongono di mantenere alta l’attenzione”. “In un momento di grave crisi economica come quella che l’Italia sta vivendo le famiglie e imprese delle regioni meridionali del Paese subiscono infatti una persistente riduzione di crescita, ricchezza e credito, piu’ marcata rispetto alle aree del Centro-Nord”, conclude la federazione. (AGI)Arc
Banche, Fabi: squilibri sui prestiti, il Sud a rischio usura Sileoni: indispensabili anche gli stanziamenti a fondo perduto Roma, 21 nov. (askanews) – Ci sono squilibri territoriali “nella concessione di prestiti e forte rischio usura” soprattutto nel Mezzogiorno. Lo afferma la Fabi sulla base di un’analisi sul credito durante l’emergenza sanitaria. In un momento in cui “il sostegno finanziario di famiglie e imprese riveste un’importanza vitale e il fattore tempo gioca un ruolo chiave, le disparità economiche già così ampie a livello territoriale continuano a rimanere marcate e trovano conferma nell’analisi dei dati”. Dall’inizio della pandemia e fino alla prima metà di novembre “sono state presentate 1.252.662 domande per un importo complessivo di 101,2 miliardi. Sono 277.560 le richieste di finanziamento fino a 800mila euro per un totale di 82,2 miliardi (296.284 euro l’importo medio), mentre sono 975.102 le richieste di finanziamento fino a 30mila euro (19.582 euro l’importo medio). Confrontando il numero delle misure concesse nelle diverse regioni, lo scenario appare decisamente non omogeneo”. Gli estremi “sono dati da un lato da Lombardia ed Emilia-Romagna, regioni che hanno ricevuto più di un terzo del totale e dall’altro, da Molise e Basilicata, regioni che invece faticano a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte”. Il peso preponderante delle regioni del Centro-nord “sembra evidente non solo nelle fasce di prestiti di importo ridotto (fino a 30mila euro) ma anche per quelle di importo maggiore (fino a 800mila euro)”. I dati “suggeriscono che la diversità nella ripartizione delle risorse finanziarie nell’attuale fase di emergenza spinge il ricorso a forme alternative di finanziamento, anche non legali, soprattutto per i contesti socio-economici più fragili”. Guardando il totale dei finanziamenti, “il 52,7% delle richieste interessa solo quattro regioni (Lombardia 23%, Veneto 11,4%, Emilia-Romagna 10,2%, Toscana 8,2%) dove opera, tuttavia, il 37,7% di Pmi e partite Iva”. “Lo sforzo del settore bancario italiano – sostiene il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – per sostenere le imprese durante l’emergenza Covid, è stato e continua a essere significativo. I prestiti garantiti dallo Stato, dopo una fase iniziale complessa, vengono erogati rapidamente, anche grazie all’impegno e alla professionalità dei lavoratori delle banche. Il loro ruolo è importantissimo anche sul versante della lotta al riciclaggio, per il complesso meccanismo di segnalazioni di operazioni sospette”. “Tuttavia – aggiunge Sileoni – in una situazione così difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilità finanziarie al paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai. Il sostegno delle banche, anche in chiave ripresa, sarà comunque determinante. In quest’ottica, è essenziale il rinvio dell’entrata in vigore delle nuove regole europee sulla gestione dei crediti deteriorati (calendar provisioning)”.
Coronavirus, Fabi: Squilibri sui prestiti, Sud a rischio usura/PREVISTO di Silvia CaprioglioTorino, 21 nov. (LaPresse) – Le famiglie e le imprese delle regioni meridionali stanno subendo una persistente riduzione di crescita, ricchezza e credito a causa della crisi economica innescata dal coronavirus, più marcata rispetto alle aree del Centro-Nord, con squilibri nella concessione di prestiti che li espone a un forte rischio usura. È l’allarme lanciato dalla Fabi, Federazione autonoma dei bancari italiani, che calcola che dall’inizio della pandemia fino alla prima metà di novembre sono state complessivamente presentate 1.252.662 domande per un importo complessivo di 101,2 miliardi: 277.560 le richieste di finanziamento fino a 800mila euro, 975.102 le richieste di finanziamento fino a 30mila euro. Confrontando il numero delle misure concesse nelle diverse regioni, lo scenario appare decisamente non omogeneo. Da un lato, Lombardia ed Emilia-Romagna hanno ricevuto più di un terzo del totale, dall’altro, Molise e Basilicata faticano a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte. Il peso preponderante delle regioni del Centro-Nord sembra evidente non solo nelle fasce di prestiti fino a 30mila euro, ma anche per quelle di importo maggiore. “I dati suggeriscono che la diversità nella ripartizione delle risorse finanziarie nell’attuale fase di emergenza spinge il ricorso a forme alternative di finanziamento – anche non legali – soprattutto per i contesti socioeconomici più fragili”, avverte la Fabi. Il 52,7% delle richieste interessa solo 4 regioni (Lombardia 23%, Veneto 11,4%, Emilia-Romagna 10,2%, Toscana 8,2%) dove opera, tuttavia, il 37,7% di Pmi e partite Iva. “Lo sforzo del settore bancario italiano per sostenere le imprese, durante l’emergenza Covid, è stato e continua a essere significativo. I prestiti garantiti dallo Stato, dopo una fase iniziale complessa, vengono erogati rapidamente”, rimarca il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, “tuttavia, in una situazione così difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilità finanziarie al Paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai”.Secondo l’Abi, sono 993mila le domande fino a 30mila euro inviate dalle banche al Fondo di garanzia, per oltre 19,4 miliardi di euro, mentre, complessivamente, i finanziamenti richiesti dalle banche al Fondo di garanzia hanno superato i 106,5 miliardi di euro, per un milione 290mila domande. “E’ verosimile ritenere che le risorse messe a disposizione dal Cura Italia, dal decreto Liquidità e dal programma Garanzia Italia abbiano avvantaggiato soprattutto le banche e le imprese che comunque avevano già ottenuto un prestito prima dell’avvento del Covid”, ipotizza l’Ufficio studi della Cgia che dopo aver analizzato i dati degli impieghi erogati dagli istituti di credito alle aziende tra la fine di marzo e il 30 settembre. A fronte di un volume di 94,7 miliardi di euro di prestiti garantiti erogati da Sace alle grandi aziende e dal Fondo di garanzia alle Pmi, lo stock complessivo dei prestiti bancari alle imprese è aumentato, invece, di soli 32,5 miliardi di euro, appena un terzo delle garanzie messe a disposizione dallo Stato. ECO NG01 scp/abf 211801 NOV 20
TOP Coronavirus, Fabi: Squilibri sui prestiti, Mezzogiorno a rischio usura Torino, 21 nov. (LaPresse) – “Squilibri territoriali nella concessione di prestiti e forte rischio usura, dopo sette mesi dal propagarsi della pandemia Covid-19. In un momento in cui il sostegno finanziario di famiglie e imprese riveste un’importanza vitale e il fattore tempo gioca un ruolo chiave, le disparità economiche già così ampie a livello territoriale continuano a rimanere marcate”. Lo afferma la Fabi, Federazione autonoma dei bancari italiani. Dall’inizio della pandemia e sino alla prima metà di novembre, sono state complessivamente presentate 1.252.662 domande per un importo complessivo di 101,2 miliardi: sono 277.560 le richieste di finanziamento fino a 800.000 euro per un totale di 82,2 miliardi (296.284 euro l’importo medio), mentre sono 975.102 le richieste di finanziamento fino a 30.000 euro (19.582 euro l’importo medio). Confrontando il numero delle misure concesse nelle diverse regioni, lo scenario appare decisamente non omogeneo. Gli estremi sono dati, da un lato, da Lombardia ed Emilia-Romagna, regioni che hanno ricevuto più di un terzo del totale, e dall’altro, da Molise e Basilicata, regioni che invece faticano a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte. Il peso preponderante delle regioni dell’area Centro-Nord sembra evidente non solo nelle fasce di prestiti di importo ridotto (fino a 30.000 euro) ma anche per quelle di importo maggiore (fino a 800.000 euro). I dati suggeriscono che la diversità nella ripartizione delle risorse finanziarie nell’attuale fase di emergenza spinge il ricorso a forme alternative di finanziamento – anche non legali – soprattutto per i contesti socioeconomici più fragili. Guardando il totale dei finanziamenti, il 52,7% delle richieste interessa solo quattro regioni (Lombardia 23%, Veneto 11,4%, Emilia-Romagna 10,2%, Toscana 8,2%) dove opera, tuttavia, il 37,7% di Pmi e partite Iva. “Le attività sommerse, peraltro, continuano a dilagare nel nostro Paese, ma continuano a essere ben presidiate dallo stesso personale bancario, chiamato più che mai a innalzare i presidi del rischio riciclaggio e non solo relativamente alle operazioni allo sportello”, sottolinea la Fabi, “nel contesto della pandemia Covid-19, anche i dati socioeconomici di base suggeriscono che il rischio usura potrebbe tornare ad affacciarsi in maniera decisa nei territori con maggiore fragilità economica e impongono di mantenere alta l’attenzione. In un momento di grave crisi economica come quella che l’Italia sta vivendo le famiglie e imprese delle regioni meridionali del Paese subiscono infatti una persistente riduzione di crescita, ricchezza e credito, più marcata rispetto alle aree del Centro-Nord”. ECO NG01 scp 211007 NOV 20
Coronavirus, Fabi: Squilibri sui prestiti, Mezzogiorno a rischio usura-2- Torino, 21 nov. (LaPresse) – ‘Lo sforzo del settore bancario italiano per sostenere le imprese, durante l’emergenza Covid, è stato e continua a essere significativo. I prestiti garantiti dallo Stato, dopo una fase iniziale complessa, vengono erogati rapidamente, anche grazie all’impegno e alla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori delle banche: il loro ruolo è importantissimo anche sul versante della lotta al riciclaggio, per quanto riguarda il complesso meccanismo di segnalazioni di operazioni sospette. Tuttavia, in una situazione così difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilità finanziarie al Paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai. Il sostegno delle banche, anche in chiave ripresa, sarà comunque determinante. In quest’ottica, è essenziale il rinvio dell’entrata in vigore delle nuove regole europee sulla gestione dei crediti deteriorati, note come calendar provisioning: si tratta di norme troppo stringenti che avrebbero un effetto sull’erogazione di nuovi prestiti, costringendo, di fatto, gli istituti a ridurre le erogazioni al settore privato’, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. (Segue). ECO NG01 scp 211024 NOV 20
Coronavirus, Fabi: Squilibri sui prestiti, Mezzogiorno a rischio usura-3- Torino, 21 nov. (LaPresse) – Scendendo più in dettaglio e guardando alla distribuzione per singola regione dei prestiti garantiti dallo Stato, sono state presentate 220.692 domande in Lombardia (il 17,6% del totale), la regione con il più alto numero di richieste per complessivi 23,3 miliardi (105.481 euro l’importo medio); segue l’Emilia-Romagna con 114.108 domande (9,1%) per 10,2 miliardi (90.233 euro l’importo medio); la terza regione per numero di richieste è il Veneto con 112.869 fascicoli (9,0%) per 11,6 miliardi (102.579 euro l’importo medio). Per trovare la prima regione meridionale bisogna arrivare fino al settimo posto della classifica e si incontra la Campania: le richieste sono 93.651 (7,5%) per 7,1 miliardi (75.066 euro l’importo medio); subito dopo, restando sempre al Sud, si trova prima la Sicilia – con 81.896 domande (6,5%) per 4,1 miliardi (50.464 euro l’importo medio) – e poi la Puglia, con 74.947 domande (6,0%) per 4,7 miliardi (63.428 euro l’importo medio). Diciannovesima posizione per il Molise con 5.599 richieste pari allo 0,4% del totale e 287 milioni complessivi (51.261 l’importo medio). Quattro regioni hanno fatto la parte del leone: Lombardia (17,6%), Emilia-Romagna (9,1%), Veneto (9,0%) e Lazio (8,8%).Per quanto riguarda i prestiti fino a 30.000 euro, finora le domande presentate sono state 975.102 per complessivi 19,1 miliardi di euro e un importo medio di 19.582 euro. Anche in questo caso, il maggior numero di richieste in banca è arrivato in Lombardia: 165.279 domande per 3,3 miliardi (20.286 euro l’importo medio). Al secondo e terzo posto, Emilia-Romagna e Lazio con 88.494 (9,1%) e 88.811 (9,1%) domande per 1,7 e 1,8 miliardi (19.510 euro e 19.926 euro gli importi medi). Campania (75.477 richieste pari al 7,7% del totale), Sicilia (66.184, 6,8%) e Puglia (63.373, 6,5%) occupano il settimo, ottavo e nono posto nella graduatoria con domande di crediti per 1.5 miliardi, 1,2 miliardi e 1,2 miliardi. Diciottesima posizione per il Molise con 4.854 richieste pari allo 0,5% del totale e 89 milioni complessivi (18.423 l’importo medio). Anche per i 30.000 euro nelle ‘solite’ quattro regioni risulta la fetta maggiore di richieste: Lombardia (16,9%), Emilia-Romagna (9,1%), Lazio (9,1%) e Veneto (8,1%) hanno quasi la metà delle operazioni (44,4%).(Segue). ECO NG01 scp 211024 NOV 20
Coronavirus, Fabi: Squilibri sui prestiti, Mezzogiorno a rischio usura-4- Torino, 21 nov. (LaPresse) – Non mancano differenze sostanziali anche nel comparto dei prestiti, con maggiore enfasi nel settore delle imprese che risultano maggiormente soffrire nelle aree meridionali del Paese e dove il credito al sistema produttivo è ancora in caduta rispetto al resto del Paese. A fronte di una crescita del 3,8% nelle zone settentrionali, le regioni del Sud hanno usufruito di un minor sostegno del sistema creditizio. La differenza risulta ancora più evidente se il raffronto è fatto con il Centro Italia: ‘lo scarto del 4% rappresenta un evidente freno al sostentamento e alla crescita del tessuto imprenditoriale dell’area Sud’, sottolinea la Fabi.Passando alla rischiosità del credito, sia per le famiglie che per le imprese il tasso di deterioramento dei prestiti continua a migliorare rispetto al passato ma con differenze tra Nord e Sud. ‘Il Covid potrebbe spingere in futuro la crescita dei crediti deteriorati ma in questa fase emergenziale i picchi sono registrati solo in alcune aree geografiche del nostro Paese. Nonostante la ‘diga’ delle moratorie, i dati dimostrano che anche la qualità del credito del tessuto economico meridionale ha risentito maggiormente del momento di debolezza dell’economia e si è rilevata più reattiva a variazione del ciclo economico’, aggiunge Fabi. Dall’analisi settoriale sui tassi di deterioramento del credito, emergono, infatti, differenze tra il dato medio a livello nazionale – che si attesta sull’1,2% – e i valori maggiori che interessano i territori della Calabria, Campania, Sicilia, Abruzzo e Puglia e le aziende operanti nei settori dell’edilizia e nei servizi dove raggiungono anche il 4,2%. A pesare sul dato di queste regioni è anche il comparto famiglie, dove a fronte di una media nazionale dell’1,0%, la rischiosità rimane su livelli più alti per Campania, Molise, Sicilia e Calabria (valore medio 1,4%).’I dati riferiti al mercato del lavoro, reddito e credito dimostrano come la mancanza di ‘misure dedicate’ sia stata determinante nel rallentamento dell’economia meridionale che è stata più accentuata rispetto al Nord e al divario di natura economica si è affiancato quello di natura sociale’, sottolinea Fabi. Il rallentamento nella crescita del Pil ha coinvolto – nel corso del 2019 – sia il Mezzogiorno sia il Centro Italia. È invece estremamente marcato il divario riconducibile al mercato del lavoro dove, nelle zone meridionali del Paese, si registra un dato più che doppio rispetto al Centro e Nord Italia.(Segue). ECO NG01 scp 211024 NOV 20
Coronavirus, Fabi: Squilibri sui prestiti, Mezzogiorno a rischio usura-5- Torino, 21 nov. (LaPresse) – ‘Laddove la porta d’accesso al credito continua a contenersi, è quella dell’usura a spalancarsi e l’allarme è rimarcato dalla mappatura territoriale delle segnalazioni sospette di riciclaggio degli intermediari finanziari. Ancora una volta i dati dimostrano che le opportunità che la crisi rischia di offrire alla criminalità sono in crescente aumento nelle aree del paese a maggior fragilità economico-sociale e vulnerabilità della clientela ma il ruolo che le banche svolgono nella lotta al rischio riciclaggio continua ad essere di estrema importanza. Accanto agli obblighi di adeguata verifica della clientela – che impongono un’approfondita conoscenza della clientela attraverso l’acquisizione di dati e informazioni di natura personale e patrimoniale – le banche sono tenute a valutare costantemente l’operatività della stessa, nonché ad evitare e/o segnalare eventuali operazioni apparentemente lecite o che presentano rischi di infiltrazioni criminali. Tali obblighi riguardano tutto il personale bancario e in particolare, nelle filiali, tutte le lavoratrici e i lavoratori, dal direttore di filiale all’operatore di sportello’, sottolinea Fabi. In tutto il sistema finanziario italiano, le segnalazioni di operazioni sospette lavorate dalle banche nei primi sei mesi del 2020 hanno raggiunto la cifra di quasi cinquanta miliardi, di cui il 99% relativo al rischio riciclaggio e il restante 1% al rischio di finanziamento del terrorismo. ‘Ben 381 istituti di credito sono stati interessati dall’invio dei dati alle autorità competenti, confermando che in un momento in cui le attività sommerse continuano a dilagare nel nostro Paese, continuano a essere ben presidiate dallo stesso personale bancario, chiamato più che mai a innalzare i presidi del rischio riciclaggio e non solo relativamente alle operazioni allo sportello’, rimarca Fabi. Anche in questo ambito, su un ammontare complessivo di 53.027 segnalazioni la maggiore crescita – rispetto al primo semestre del 2019 – di operazioni sospette è concentrata nelle regioni come Campania (7.078), Lazio (6.759) Calabria (1.608), seguite da Puglia (3.292) e Sardegna (835). In rapporto alla popolazione, a livello provinciale sono Milano (5.223), Napoli (4.680), Roma (5.992) e a seguire Caserta (1.088) e Prato (411) a collocarsi nelle prime posizioni. ‘Il bisogno disperato di liquidità di aziende e privati ancora e sempre più in difficoltà corre il rischio, ancora una volta, di fare spazio a circuiti economici poco legali e a un sistema finanziario alternativo chiamato usura’, conclude Fabi. ECO NG01 scp 211024 NOV 20
ANSA: PRIMA PAGINA / SERVIZI FOTO INFOGRAFICA 15.30 +++ (2)
(ANSA) – ROMA, 21 NOV -++ CRONACA ++1) CON UN VIDEOGIOCO DICIASSETTENNE ADESCAVA BAMBINI SUL WEB A Torino, scoperto dalla polizia. E a Mantova arrestato un uomo: aveva centinaia di file di minori nel cellulare 2) “CONDIZIONI STABILI”, ALEX ZANARDI TRASFERITO A PADOVA Dal San Raffaele di Milano. Il sindaco, gli siamo vicini come sempre Milano, 40 righe entro le 20.00 3) MALTEMPO AL SUD:BOMBA D’ACQUA A CROTONE, DISAGI E ALLAGAMENTI Bufere di vento in Campania, Capri isolata. Neve in Sardegna e in Molise Catanzaro, 50 righe entro le 20.00 4) FONDI LEGA: IL PRESTANOME, SOGNAVO DI APRIRE UN RISTORANTE Luca Sostegni si racconta nei verbali. In cella ha scritto poesie Milano, 50 righe di Francesca Brunati entro le 20.00 5) SISMA’80: DE MITA, FONDI ANCHE A CHI LO VIDE SOLO IN TV 40 anni fa la tragedia. La ricostruzione costata 75 miliardi di euro Avellino, 70 righe di Norberto Vitale alle 14.28 6) GIALLO A FERRARA, ANZIANA CADE E MUORE. INDAGATO IL FIGLIO Ha chiamato i soccorsi due giorni dopo. Il pm dispone l’autopsia Ferrara, 40 righe entro le 20.00 7) ARRIVATO IN ITALIA COL BARCONE, ORA E’ UNO SKIPPER DI SUCCESSO Per Yahia la barca a vela e’ diventata un’occasione di riscatto. “E pensare che non sapevo nemmeno nuotare” Cagliari, la storia, 40 righe entro le 20.00
– IN FUGA A 7 ANNI NEL DESERTO, ORA E’ LAUREATA Scappata dal Congo, dopo odissee e sfratti dottoressa in Italia Torino, la storia, 30 righe di Erika Petromilli alle 15.08 8) LA POLIZIA DI FIUMICINO SCOPRE UN GIRO DI FALSE LICENZE NCC Denunciate 7 Cooperative; sequestrate 30 carte di circolazione Fiumicino (Roma), 50 righe di Roberto Filibeck alle 13.50
++ VATICANO ++ 1) PAPA FRANCESCO CHIUDE LA ‘DAVOS’ DI ASSISI Per un’economia e una finanza a misura d’uomo Citta’ del Vaticano, 50 righe di Manuela Tulli entro le 19.30 ++ MONDO ++ 1) NUOVO SCHIAFFO SUL VOTO, MA TRUMP NON MOLLA E PARLA AL G20 I repubblicani del Michigan: ‘Onoriamo il risultato elettorale’. Donald vuole convocare quelli della Pennsylvania New York, 60 righe di Serena Di Ronza entro le 19.30 – IL VIRUS ACCERCHIA ANCORA TRUMP, POSITIVO DONALD JR In isolamento anche Giuliani, Casa Bianca di nuovo focolaio New York, box, 30 righe entro le 19.30 – BIDEN AL LAVORO SULLA SQUADRA, SCELTO IL SEGRETARIO DI STATO Non sarebbe Susan Rice. Raccolta fondi per la transizione New York, focus, 40 righe entro le 19.30 2) ‘IL LEADER DI AL QAIDA AL ZAWAHIRI MORTO PER L’ASMA’ Voci dal Pakistan non confermate. L’Isis attacca Kabul Roma, 50 righe di Stefano de Paolis entro le 19.30 3) ZAKI, L’INCUBO DI ALTRI 45 GIORNI DI CARCERE Domani l’esito dell’udienza sulla custodia cautelare. Amnesty pessimista. Il caso Regeni resta sullo sfondo Il Cairo, 50 righe di Rodolfo Calo’ entro le 19.30 4) GERMANIA, IL LEADER DEI VERDI HABECK VUOLE LA CANCELLERIA ‘Nel 2021 supereremo noi stessi’, assicura al congresso del partito Berlino, 50 righe di Rosanna Pugliese entro le 19.30 ++ ECONOMIA ++
1) FABI, SQUILIBRIO PER PRESTITI, SUD RISCHIA USURA Abi, 993 mila le domande fino a 30 mila euro Roma, focus 50 righe entro le 19.00 2) ASPI: AVANTI TRATTATIVA SI GUARDA AL 30/11 Avanti negoziati con Cdp per ingresso Roma, 40 righe entro le 19.00 ++ FINANZA ++
1) MEDIASET-VIVENDI’, AVANTI TRATTATIVE MA TEMPI LUNGHI Si guarda a sentenza causa 3 mld attesa a inizio 2021 Milano, 40 righe entro le 19.00 2) SETTIMANA MERCATI: FOCUS SU GERMANIA E SCELTE BCE Attesa per autorizzazioni vaccini Milano, box 30 righe in rete alle 10.36 (SEGUE)