I SINDACATI A FEDERCASSE: «PERSA UN’ALTRA OCCASIONE PER CONCORDARE REGOLE MIGLIORI SUL COVID»
La Fabi e le altre sigle chiedono ancora una volta che vengano rafforzati i dispositivi di protezione per i dipendenti delle Bcc e regolare l’afflusso della clientela presso le filiali. Per i sindacati c’è ancora una chiara e netta divergenza, con i vertici del credito cooperativo, nel considerare il rischio nella sua complessità. Bertinotti: «Occorre più coraggio e determinazione nell’affrontare e predisporre tutti gli standard di protezione per lavorare in massima sicurezza. Abbiamo coerentemente richiesto di rendere univoco e omogeneo su tutto il territorio nazionale il “modus operandi” nel rispetto della salute della Persona, che sia della clientela o siano le Lavoratrici e Lavoratori»
“Un’occasione persa“. È quanto scrivono unitariamente la Fabi e altre sigle per il mancato adeguamento del Protocollo di sicurezza, in tema di contenimento e contrasto alla pandemia da Coronavirus, con Federcasse. I sindacati, precisano nella nota, hanno improntato il confronto sulla necessità di "rafforzare tutti i dispositivi di protezione individuale che agiscano su modalità e temporalità di attività lavorative, senza prescindere dalla ferma e dichiarata volontà di tutelare l’universalità delle colleghe e dei colleghi, indipendentemente dai colori in cui è suddiviso il Paese“. Inoltre, sottolineano le sigle, “poiché il rischio del contagio si diffonde con preoccupazione, allo sportello come negli uffici di sede ed enti centrali, abbiamo semplicemente e ragionevolmente rivendicato il massimo possibile dei sistemi di protezione e la messa in sicurezza delle Lavoratrici e dei Lavoratori“. Per le organizzazioni sindacali si è creata una “una chiara e netta divergenza con Federcasse sulla determinazione a considerare il “rischio” nella sua drammaticità e nella sua complessità“.
«Occorre più coraggio e determinazione nell’affrontare e predisporre tutti gli standard di protezione individuale e gli apprestamenti idonei per lavorare in massima sicurezza in ogni ambiente lavorativo nel settore del Credito Cooperativo» ha commentato il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti, «abbiamo coerentemente richiesto di rendere univoco e omogeneo su tutto il territorio nazionale il “modus operandi” nel rispetto della salute della Persona, che sia della clientela o siano le Lavoratrici e Lavoratori».
Secondo il segretario nazionale Fabi è necessario «regolare e contingentare l’afflusso della clientela agli sportelli, adottare criteri di lavoro su appuntenti per tutte le operazioni non effettuabili agli sportelli automatici. Insistere sulla misurazione della temperatura corporea all’ingresso delle filiali e sedi, oltre il tracciamento dei contatti per individuare ogni possibile potenziale insorgere di focolaio di infezione sono prerequisiti necessari e indispensabili per garantire criteri e profili adeguati per preservare il bene comune della salute» ha concluso Bertinotti.
Roma, 23 novembre 2020