BANCO DESIO FISSA A 100 LE USCITE VOLONTARIE E NUOVE ASSUNZIONI ENTRO IL 2023
Saranno da un minimo di 100 a un massimo di 125 le fuoriuscite volontarie con l’accordo firmato il 26 novembre tra la Fabi, le altre organizzazioni e i vertici del Gruppo. A fronte degli esodi, la banca si è impegnata alla stabilizzazione ed all’assunzione di nuove risorse a tempo indeterminato nella percentuale del 50% di lavoratori, ossia con rapporto di 1 a 2 tra esodi e nuovi ingressi. Cornaglia:«Accordo migliore dei precedenti»
Ricambio generazionale in Banco Desio: cento uscite volontarie, fino a un massimo di centoventicinque, e nuove assunzioni/stabilizzazioni a tempo indeterminato con rapporto di 1 a 2 tra esodi e nuovi ingressi. Tutto questo grazie all’accordo raggiunto tra la Fabi, le altre sigle e i vertici del gruppo bancario. L'intesa del 26 novembre consente l'accesso volontario al Fondo di solidarietà per quei lavoratori che matureranno il requisito pensionistico "Assicurazione Generale Obbligatoria" ("AGO") con decorrenza della prestazione pensionistica dal 1novembre 2021 ed entro il 31 dicembre 2024. Le uscite saranno distribuite su due finestre di esodo, previste per il 1° luglio 2021 e i 1° luglio 2022.
È prevista anche la fuoriuscita volontaria per coloro che matureranno il requisito pensionistico AGO entro il 30 settembre 2021 e per le dipendenti che intenderanno usufruire dell’“opzione donna” entro il 31 dicembre del 2020.
Per tutte le fattispecie è stata predisposta una “clausola di salvaguardia”, pretesa dalla Fabi e dalle altre sigle, per tutelare i dipendenti in uscita da eventuali futuri mutamenti legislativi del sistema pensionistico. Inoltre, sono state migliorate le condizioni del mutuo per i dipendenti e un aumento dei buoni pasto dagli attuali € 5,20 a € 6,00 dal 1° gennaio 2021 e poi a € 6,50 dal 1° gennaio 2022.
Durante la trattativa la Fabi non ha firmato l’accordo per il Premio di Produzione dell’anno 2020 perché, si legge nel volantino di Fabi -Gruppo Banco Desio, “ancora una volta, l’azienda, nell’ambito della necessità di ottenere la tassazione agevolata (10%) per coloro che scegliessero l’erogazione in busta paga, ha inserito – senza possibilità di alcuna negoziazione – dei parametri/indicatori per la futura quantificazione del Premio stesso che non sono adeguati per ottenere un risultato che sia congruo rispetto agli utili di bilancio. Parametri che, già in partenza, non premierebbero adeguatamente gli sforzi di tutti i dipendenti, ma che prevedono degli importi del prossimo VAP inferiori sino al 20% rispetto a quelli erogati quest’anno, peraltro già anch’essi non in linea con l’utile ottenuto”.
Per la Fabi l’atteggiamento aziendale è improntato su “un’estrema chiusura rispetto alle richieste del sindacato, che sono volte a migliorare le condizioni economiche e lavorative di tutti i dipendenti del Gruppo, su temi estremamente importanti come: la regolarizzazione e monetizzazione del lavoro straordinario; la revisione di importanti istituti del Contratto Integrativo Aziendale scaduti da 13 anni e il mancato accordo per la tutela professionale dei colleghi che hanno lavorato durante questi mesi di pandemia sulle moratorie dei mutui, sulle anticipazioni Cig e sui finanziamenti previsti dal Decreto Liquidità”.
«Nonostante le poche concessioni che l’Azienda ha fatto alle giuste rivendicazioni del sindacato emerse durante la trattativa, la Fabi ha deciso responsabilmente di firmare l’Accordo sul Fondo, che avrebbe dovuto e potuto essere di tutt’altro spessore ed importanza per i lavoratori tutti – ha commentato il coordinatore Fabi Gruppo Desio, Francesco Cornaglia.
«È comunque un accordo migliore di quelli firmati in precedenza (2013 e 2016) nel Gruppo, per l’impegno alle assunzioni, ottenuto per la prima volta» ha concluso il coordinatore Fabi.
Milano, 30 novembre 2020