«CON IL CEO FRANCESE UNICREDIT NON AVEVA PROSPETTIVE»
L’intervista rilasciata ieri dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Class Cnbc, è stata integralmente trascritta da Mf Milano Finanza: commenti alla vicenda Unicredit-Mustier, la situazione dell’industria bancaria dopo l’operazione Intesa-Ubi, il futuro di Montepaschi, i rapporti tra politica e finanza. Le sue dichiarazioni, rilanciate da tutte le agenzie di stampa (Ansa, Agi, Adnkronos, LaPresse, Askanews) oltre che da Affaritaliani e StartMag, sono state riprese da: Repubblica, Stampa, Messaggero, Giornale, Libero, Quotidiano Nazionale, Tempo, Secolo XIX, Arena di Verona, Giornale di Vicenza, Brescia Oggi, Gazzettino, Mattino, Nazione, Provincia di Lecco e Provincia di Sondrio
L’intervista rilasciata ieri dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Class Cnbc, è stata integralmente trascritta da Mf Milano Finanza: commenti alla vicenda Unicredit-Mustier, la situazione dell’industria bancaria dopo l’operazione Intesa-Ubi, il futuro di Montepaschi, i rapporti tra politica e finanza. Le sue dichiarazioni, rilanciate da tutte le agenzie di stampa (Ansa, Agi, Adnkronos, LaPresse, Askanews) oltre che da Affaritaliani e StartMag, sono state riprese da: Repubblica, Stampa, Messaggero, Giornale, Libero, Quotidiano Nazionale, Tempo, Secolo XIX, Arena di Verona, Giornale di Vicenza, Brescia Oggi, Gazzettino, Mattino, Nazione, Provincia di Lecco e Provincia di Sondrio
Testate Nazionali
Testate Locali
Testate Web
Uncredit: Sileoni (Fabi), mi aspetto guida italiana ‘Con Mustier gruppo senza prospettiva nel medio lungo termine’ (ANSA) – MILANO, 01 DIC – “Per Unicredit, mi aspetto una guida italiana con la quale sapra’ conquistare spazi lasciati ad altri e riprendere quel ruolo che aveva negli scorsi anni sia con Alessandro Profumo sia con Federico Ghizzoni” Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato a Class Cnbc, aggiungendo che “la qualita’ delle lavoratrici e dei lavoratori di Unicredit e’ altissima, ma il disimpegno del gruppo Unicredit e la vendita dei gioielli di famiglia perseguita con la gestione di Jean Pierre Mustier ha dato l’idea di un gruppo senza prospettiva nel medio e nel lungo termine”. “Di questo vuoto di progetto hanno approfittato altri gruppi bancari: Intesa – ha aggiunto il segretario Fabi – ha investito molto e in maniera lungimirante sia per la formazione del personale sia per la vicinanza verso tutti i governi con una importante presenza sul territorio, senza lasciare terreno alle Poste”. Quanto all’ipotesi Mps, Sileoni ha detto che “e’ una rogna che non vogliono ne’ la Bce, che pretende stabilita’, ne’ il Ministero dell’Economia che vuole togliersi di torno la responsabilita’ di questo istituto. Mps – ha ricordato – e’ la banca piu’ antica del nostro settore ed e’ un riferimento per i territori, a iniziare dalla Toscana. La posizione che il presidente della regione prendera’ all’interno del Pd sara’ determinante, cosi’ come sara’ determinante il ruolo dei Cinque Stelle”. Sileoni ha sottolineato poi che “per evitare una macelleria sociale che toccherebbe maggiormente le province di Siena e di Firenze, abbiamo proposto di mettere insieme le tre debolezze del settore bancario italiano: Popolare di Bari, Carige e Montepaschi. Se si prospettera’ questo progetto, noi guarderemo con grande attenzione a questa iniziativa” ha concluso il segretario generale della Fabi. (ANSA). PEG 01-DIC-20 17:22 NNNN
ANSA/Per Unicredit priorita’ nuovo a.d, tracolla in Borsa Domani comitato nomine inizia processo, orizzonte nuovo anno (di Fabio Perego) (ANSA) – MILANO, DEC 1 – La priorita’ per Unicredit, con l’uscita di scena di Jean Pierre Mustier e’, fin da ora, la ricerca di un nuovo Ceo perche’ una banca rilevante, come e’ il gruppo di Piazza Gae Aulenti, non puo’ restare senza un timoniere con pieni poteri e senza, soprattutto, una strategia definita. Un segnale e’ gia’ arrivato dal mercato, a cui non piace l’incertezza e che manifesta i suoi ‘dubbi anche per il ruolo dello Stato italiano nella vicenda e per una mancata chiarezza su eventuali misure di sostegno pubblico ad una fusione con Mps. Un pensiero che esplicita anche l”Ft . “I governi non dovrebbero forzare le banche ben gestite a ripulire gli errori di quelle mal gestite. Le condizioni devono essere di mercato. Altrimenti – scrive il quotidiano della City – le direzioni di viaggio per gli investitori saranno opposte a quelle dell’epoca imperiale: tutte le strade condurranno lontano da Roma”. Il risultato e’ un nuovo tracollo di Unicredit (-8% a 7,95 euro) in Borsa che, sotto il peso di una serie di downgrade ha bruciato in due sedute 2,5 miliardi in termini di capitalizzazione. Per depositare la lista per il nuovo board il termine ultimo e’ inizio marzo. Ma non c’e’ nessuna intenzione di arrivare cosi’ lunghi. Per quadrare il cerchio sul consigliere delegato i tempi – secondo quanto si raccoglie – dovranno essere necessariamente piu’ stretti. E plausibile con il nuovo anno, in un tempo congruo anche per consentire al futuro a.d di prendere dimestichezza con una macchina complessa come e’ quella di Unicredit ed essere, dunque, pienamente operativo quando ci sara’ formalmente il cambio della guardia con l’assemblea di primavera. Nel caso dell’avvicendamento Ghizzoni-Mustier servirono circa due mesi. Per Pier Carlo Padoan, presidente designato, che con il cda ha il compito di identificare il nuovo Ceo, non sara’ facile. Primo perche’ il futuro capo azienda dovra’ coagulare intorno a se’ l’unanimita’ del consiglio ma anche avere l’apprezzamento degli azionisti internazionali e degli investitori istituzionali. E, soprattutto ,dovra’ esser una figura di alto profilo manageriale – aspetto assolutamente non trascurabile – che soddisfi pienamente le caratteristiche degli stakeholder e delle regole Bce. Il processo di selezione per il board e’ molto strutturato. Quattro gli step, tra cui la nomina di una task force e di un consulente esterno (Spencer Stuart) chiamati a definire il profilo dei candidati, a selezionarli e infine a proporre una short-list al comitato nomine che, sua volta, la sottopone al board uscente. Un inter in atto da diversi mesi che ha gia’ portato alla cooptazione nel cda di Padoan. L’ex ministro fa parte del Comitato nomine che proprio domani dara’ ufficialmente inizio al processo sulla governance. *Sul futuro a.d i e’ gia’ scatenato il totonomi ma sembrano piu’ fughe in avanti che certezze. Una nuova guida che il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI si aspetta italiana. * Quel che e’ certo e’ che chi arrivera’ al quartier generale di Piazza Gae Aulenti si trovera’ di fronte ad un istituto completamente cambiato dall’impronta di Mustier. Una banca che, dal luglio del 2016, e’ passata per un aumento di 13 miliardi, 14,5 miliardi di cessioni (comprese Pioneer, Pekao, Fineco, Mediobanca, Yapi), oltre 22 mila esuberi ma anche quasi 60 miliardi di riduzione di esposizione di crediti deteriorati npe. Quale sara’ la strategia e’ presto per dirlo. C’e’ chi gia’ sottolinea che sara’ piu’ facile un matrimonio con Mps, soprattutto ripulita e alleggerita dai rischi legali. D’altro canto il consolidamento in Italia, come dimostrano l’opa di Intesa su Ubi e quella di Agricole sul Creval, e’ realta’. Un percorso, quello delle fusioni che anche lo stesso Governo intende agevolare come ha ricordato il dg del Tesoro, Alessandro Rivera al Consiglio generale dell’Associazione italiana banche estere. (ANSA). PEG 01-DIC-20 19:30
Mps: Sileoni, nostra idea e’ fusione con Pop. Bari e Carige = (AGI) – Milano, 1 dic. – Per il Monte dei Paschi di Siena l’idea della Fabi e’ “di mettere insieme le tre debolezze del settore bancario italiano: Popolare di Bari, Carige e Mps”. A dirlo, in un’intervista, il segretario del sindacato dei bancari, Lando Sileoni. “E’ una rogna che non vogliono ne’ la Bce, che pretende stabilita’, ne’ il Ministero dell’Economia che vuole togliersi di torno la responsabilita’ di questo istituto. Mps e’ la banca piu’ antica del nostro settore ed e’ un riferimento per i territori, a iniziare dalla Toscana. La posizione che il presidente della regione prendera’ all’interno del Pd sara’ determinante, cosi’ come sara’ determinante il ruolo dei Cinque Stelle”, ha aggiunto prima di rilanciare la propria proposta, pensata “per evitare una macelleria sociale che toccherebbe maggiormente le province di Siena e di Firenze”. “Se si prospettera’ questo progetto, noi guarderemo con grande attenzione a questa iniziativa”, ha concluso Sileoni. (AGI)Mi1/Gim 011729 DIC 20 NNNN
Unicredit: SILEONI, Mustier ha perso partita decisiva = (AGI) – Roma, 1 dic. – “Il passo indietro di Jean Pierre Mustier non e’ stata una sorpresa: l’amministratore delegato di Unicredit non ha mai brillato per la soddisfazione sulla sua presenza in Italia, ha dato sempre l’impressione di stare alla guida del secondo gruppo bancario italiano senza molto entusiasmo”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, intervistato a Class Cnbc. “Dopo l’Opas di Intesa Sanpaolo su Ubi, il settore bancario non sara’ piu’ quello di un tempo, e’ stato introdotto un meccanismo che ha scompaginato lo status quo dello stesso settore negli ultimi 40 anni” ha aggiunto SILEONI. “Non giudico negativamente l’Opas di Intesa su Ubi perche’ il gruppo Intesa e’ gestito con grande lungimiranza da un amministratore delegato che ha una visione importante del settore, Intesa ha un gruppo dirigente di grande qualita’ e non so se Unicredit puo’ dire la stessa cosa. Quello che e’ mancato a Unicredit e’ stato qualcuno che facesse ragionare in maniera piu’ concreta e responsabile l’amministratore delegato: sono mancati gli anticorpi interni sia per il programma sia per gli aspetti politici. Unicredit si e’ disimpegnata fortemente rispetto al territorio italiani, riducendo le filiali, ha attuato una fortissima politica di riduzione dei costi, ma con una politica inesistente sui ricavi: Mustier rispetto al gruppo Intesa ha perso una partita decisiva. La banca di riferimento sociale del Paese e’ sempre stata Intesa” ha osservato ancora il segretario generale della Fabi.(AGI)Pit 011905 DIC 20
UNICREDIT: FABI, ‘MUSTIER NON AVEVA PROSPETTIVA DI MEDIO-LUNGO TERMINE’ = Milano, 1 dic. (Adnkronos) – “La qualità delle lavoratrici e dei lavoratori di Unicredit è altissima, ma il disimpegno del gruppo Unicredit e la vendita dei gioielli di famiglia perseguita con la gestione di Jean Pierre Mustier ha dato l’idea di un gruppo senza prospettiva nel medio e nel lungo termine. Di questo vuoto di progetto hanno approfittato altri gruppi bancari. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato a Class Cnbc, aggiungendo di aspettarsi per Unicredit “una guida italiana con la quale saprà conquistare spazi lasciati ad altri e riprendere quel ruolo che aveva negli scorsi anni sia con Alessandro Profumo sia con Federico Ghizzoni”. (Red-Viv/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 01-DIC-20 17:29 NNNN
MPS: FABI, ‘LA NOSTRA PROPOSTA E’ UNIRLA A CARIGE E POP BARI’ = Milano, 1 dic. (Adnkronos) – Su Mps “per evitare una macelleria sociale, che toccherebbe maggiormente le province di Siena e di Firenze, abbiamo proposto di mettere insieme le tre debolezze del settore bancario italiano: Popolare di Bari, Carige e Montepaschi. Se si prospetterà questo progetto, noi guarderemo con grande attenzione a questa iniziativa”. E’ quanto afferma Lando Maria Sileoni, il segretario generale della Fabi. Monte dei Paschi di Siena “è una rogna che non vogliono né la Bce, che pretende stabilità, né il Ministero dell’Economia che vuole togliersi di torno la responsabilità di questo istituto. Mps è la banca più antica del nostro settore ed è un riferimento per i territori, a iniziare dalla Toscana. La posizione che il presidente della regione prenderà all’interno del Pd sarà determinante, così come sarà determinante il ruolo dei Cinque Stelle”, sottolinea ancora. (Red-Viv/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 01-DIC-20 17:31 NNNN
Mps, Sileoni (Fabi): Nostra proposta è unione con Pop Bari e Carige Milano, 1 dic. (LaPresse) – “Per Unicredit, mi aspetto una guida italiana con la quale saprà conquistare spazi lasciati ad altri e riprendere quel ruolo che aveva negli scorsi anni sia con Alessandro Profumo sia con Federico Ghizzoni”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato a Class Cnbc, aggiungendo che, quanto all’ipotesi Monte dei Paschi di Siena, “è una rogna che non vogliono né la Bce, che pretende stabilità, né il Ministero dell’Economia che vuole togliersi di torno la responsabilità di questo istituto. Mps è la banca più antica del nostro settore ed è un riferimento per i territori, a iniziare dalla Toscana. La posizione che il presidente della regione prenderà all’interno del Pd sarà determinante, così come sarà determinante il ruolo dei Cinque Stelle”. “Per evitare una macelleria sociale – che toccherebbe maggiormente le province di Siena e di Firenze – abbiamo proposto di mettere insieme le tre debolezze del settore bancario italiano: Popolare di Bari, Carige e Montepaschi. Se si prospetterà questo progetto, noi guarderemo con grande attenzione a questa iniziativa”, ha spiegato ancora il segretario generale della Fabi. ECO NG01 fct 011714 DIC 20
TOP Unicredit, Sileoni (Fabi): Mustier non aveva prospettiva medio-lungo termine Milano, 1 dic. (LaPresse) – “La qualità delle lavoratrici e dei lavoratori di Unicredit è altissima, ma il disimpegno del gruppo Unicredit e la vendita dei gioielli di famiglia perseguita con la gestione di Jean Pierre Mustier ha dato l’idea di un gruppo senza prospettiva nel medio e nel lungo termine. Di questo vuoto di progetto hanno approfittato altri gruppi bancari: Intesa ha investito molto e in maniera lungimirante sia per la formazione del personale sia per la vicinanza verso tutti i governi con una importante presenza sul territorio, senza lasciare terreno alle Poste”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato a Class Cnbc. ECO NG01 fct 011709 DIC 20
Unicredit, SILEONI (Fabi): Mustier ha perso partita con Intesa Sp per ruolo sociale Milano, 1 dic. (LaPresse) – “Il passo indietro di Jean Pierre Mustier non è stata una sorpresa: l’amministratore delegato di Unicredit non ha mai brillato per la soddisfazione sulla sua presenza in Italia, ha dato sempre l’impressione di stare alla guida del secondo gruppo bancario italiano senza molto entusiasmo”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, intervistato a Class Cnbc. “Dopo l’Opas di Intesa Sanpaolo su Ubi, il settore bancario non sarà più quello di un tempo, è stato introdotto un meccanismo che ha scompaginato lo status quo dello stesso settore negli ultimi 40 anni”, ha aggiunto SILEONI. (Segue) ECO NG01 fct 011926 DIC 20
Unicredit, SILEONI (Fabi): Mustier ha perso partita con Intesa Sp per ruolo sociale-2- Milano, 1 dic. (LaPresse) – “Non giudico negativamente l’Opas di Intesa su Ubi perché il gruppo Intesa è gestito con grande lungimiranza da un amministratore delegato che ha una visione importante del settore, Intesa ha un gruppo dirigente di grande qualità e non so se Unicredit può dire la stessa cosa. Quello che è mancato a Unicredit è stato qualcuno che facesse ragionare in maniera più concreta e responsabile l’amministratore delegato: sono mancati gli anticorpi interni sia per il programma sia per gli aspetti politici. Unicredit si è disimpegnata fortemente rispetto al territorio italiani, riducendo le filiali, ha attuato una fortissima politica di riduzione dei costi, ma con una politica inesistente sui ricavi: Mustier rispetto al gruppo Intesa ha perso una partita decisiva. La banca di riferimento sociale del Paese è sempre stato Intesa”, ha osservato ancora il segretario generale della Fabi. ECO NG01 fct 011926 DIC 20