«LA POLITICA CHIARISCA IL SUO PENSIERO SUL FUTURO DI MPS»
Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, rilanciate da tutte le agenzie di stampa (Ansa, Agi, Adnkronos, Radiocor, LaPresse) e da decine di siti internet (tra cui Affaritaliani, Dagospia, StartMag.it, WallStreet Italia), sono state riprese stamattina da: Corriere della sera, Stampa, Messaggero, Quotidiano Nazionale (Giorno, Resto del Carlino, Nazione), Giornale, Libero, Verità, Gazzettino, SecoloXIX, Avvenire, Corriere Fiorentino, Tirreno, Sicilia, Manifesto
Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, rilanciate da tutte le agenzie di stampa (Ansa, Agi, Adnkronos, Radiocor, LaPresse) e da decine di siti internet (tra cui Affaritaliani, Dagospia, StartMag.it, WallStreet Italia), sono state riprese stamattina da: Corriere della sera, Stampa, Messaggero, Quotidiano Nazionale (Giorno, Resto del Carlino, Nazione), Giornale, Libero, Verità, Gazzettino, SecoloXIX, Avvenire, Corriere Fiorentino, Tirreno, Sicilia, Manifesto
ANSA/Mps, servono 2,5 miliardi. Pressing nozze Unicredit In piano utile nel 2023 e 2.670 esuberi: Mef, no decisioni su M (di Paolo Algisi) (ANSA) – MILANO, 17 DIC – Un fabbisogno patrimoniale tra i 2 e i 2,5 miliardi di euro per far fronte alla carenza di capitale e ai costi di ristrutturazione necessari per rimettere in sesto il conto economico, che beneficera’ di 2.670 esuberi netti al 2025 e ritornera’ in utile nel 2023, dopo aver acciuffato il pareggio di bilancio nel 2022. Gli obiettivi del piano strategico di Mps, approvato oggi dal consiglio di amministrazione e messo a punto dall’ad Guido Bastiani, guardano lontano, al 2025. Ma tanta lungimiranza rischia di infrangersi con la fretta del Tesoro di uscire dal capitale, in ottemperanza agli impegni presi con la Ue, portando l’istituto senese tra le braccia di Unicredit che, dopo l’ascesa di Pier Carlo Padoan alla presidenza e il passo indietro di Jean Pierre Mustier, continua ad essere indicata come il porto di elezione per Rocca Salimbeni. Dell’urgenza del Tesoro sono ben coscienti a Siena, dove il piano e’ stato elaborato “ipotizzando iniziative strategiche coerenti con un sostanziale mantenimento dell’attuale modello operativo e dell’infrastruttura tecnologica della banca, al fine di non porre vincoli ad ipotesi aggregative”. Secondo Bloomberg una fusione Mps-Unicredit – con il Tesoro alla regia – potrebbe essere definita entro marzo e sottoposta alle assemblee in aprile, agevolata da una ‘dote’ pubblica di (altri) 4-5 miliardi, tra nuovo capitale e agevolazioni fiscali. “Nessuna decisione e’ stata presa fino ad ora”, replicano dal Mef, dove si conferma solo che sono in corso “le attivita’ necessarie per dare attuazione alla decisione del Governo di vendere”. No comment da Unicredit, il cui cda ha escluso operazioni dannose per la sua posizione di capitale. Per conseguire i suoi obiettivi, il piano di Mps punta su “iniziative industriali” capaci “di creare rapidamente valore, con contenuti rischi di realizzazione”. Le assunzioni sottostanti sono “ritenute prudenziali”, con un pil sotto i livelli pre-covid e tassi fermi per almeno un triennio. Il piano sara’ trasmesso Mef, che dovra’ discuterlo con la Dg Comp, per i profili antitrust relativi agli aiuti di Stato. Nel frattempo Mps sottoporra’ entro fine gennaio alla Bce il capital plan che indichera’ le modalita’ con cui soddisfare un fabbisogno di capitale compreso tra i 2 e i 2,5 miliardi. Risorse che serviranno a coprire una carenza stimata in 0,3 miliardi al 31 marzo e in 1,5 miliardi a fine 2021, esercizio che sara’ impattato da oneri di ristrutturazione e dagli effetti della pandemia sul portafoglio crediti. Alla cessione della banca a Unicredit si oppongono i 5S e il Pd toscano, oltre ai sindacati, preoccupati che gli esuberi annunciati oggi possano raddoppiare, con la deforestazione bancaria di Siena e Firenze. “ll piano industriale di Mps presentato oggi rappresenta, soltanto il primo tempo di una partita molto piu’ complessa – rimarca il leader della Fabi, Lando Sileoni – nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle ‘parti interessate’ rispetto alle decisioni gia’ prese della Banca centrale europea e della Commissione europea”, entrambe schierate per una fusione con Unicredit. (ANSA).
Mps: Sileoni (Fabi), piano e’ solo primo tempo partita Esuberi saranno oggetto di trattativa sindacale (ANSA) – ROMA, 17 DIC – “ll piano industriale di Mps presentato oggi rappresenta, soltanto il primo tempo di una partita molto piu’ complessa nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle “parti interessate” rispetto alle decisioni gia’ prese della Banca centrale europea e della Commissione europea”. Lo dichiara il segretario generale Fabi Lando Sileoni. “Mentre gli esuberi sono numericamente identificati, tutti da gestire con pensionamenti e prepensionamenti volontari, come accaduto in tutti i piani industriali dei principali gruppi bancari italiani, non e’ ancora identificabile il numero delle assunzioni che comunque non potra’ essere inferiore al 50% del totale delle uscite. L’argomento sara’ oggetto di trattativa sindacale”. “La politica, nei territori di appartenenza, dovrebbe chiarire qual e’ il suo pensiero rispetto al prossimo futuro del Montepaschi e dovrebbe chiarire anche le iniziative concrete che vorra’ adottare sia rispetto a una eventuale integrazione sia rispetto ad altre possibili soluzioni”: (ANSA).
Mps: Fabi, piano solo primo tempo partita piu’ complessa = (AGI) – Roma, 17 dic. – “Mentre gli esuberi sono numericamente identificati, tutti da gestire con pensionamenti e prepensionamenti volontari, come accaduto in tutti i piani industriali dei principali gruppi bancari italiani, non e’ ancora identificabile il numero delle assunzioni che comunque non potra’ essere inferiore al 50% del totale delle uscite. L’argomento sara’ oggetto di trattativa sindacale”. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo cui “il piano industriale di Mps presentato oggi rappresenta, in ogni caso, soltanto il primo tempo di una partita molto piu’ complessa nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle parti interessate’ rispetto alle decisioni gia’ prese della Banca centrale europea e della Commissione europea. Pertanto””, rileva il sindacalista in una nota, “la politica, nei territori di appartenenza, dovrebbe chiarire qual e’ il suo pensiero rispetto al prossimo futuro del Montepaschi e dovrebbe chiarire anche le iniziative concrete che vorra’ adottare sia rispetto a una eventuale integrazione sia rispetto ad altre possibili soluzioni”. (AGI)Mau
MPS: SILEONI (FABI), PIANO SOLO PRIMO TEMPO PARTITA PIU’ COMPLESSA =Roma, 17 dic. (Adnkronos) – «Mentre gli esuberi sono numericamente identificati, tutti da gestire con pensionamenti e prepensionamenti volontari, come accaduto in tutti i piani industriali dei principali gruppi bancari italiani, non è ancora identificabile il numero delle assunzioni che comunque non potrà essere inferiore al 50% del totale delle uscite. L’argomento sarà oggetto di trattativa sindacale. Il piano industriale di Mps presentato oggi rappresenta, in ogni caso, soltanto il primo tempo di una partita molto più complessa nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle ”parti interessate” rispetto alle decisioni già prese della Banca centrale europea e della Commissione europea”. Lo sottolinea il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, in una nota.”Pertanto, la politica, nei territori di appartenenza, dovrebbe chiarire – evidenzia Sileoni – qual è il suo pensiero rispetto al prossimo futuro del Montepaschi e dovrebbe chiarire anche le iniziative concrete che vorrà adottare sia rispetto a una eventuale integrazione sia rispetto ad altre possibili soluzioni».(Mcc/Adnkronos)
Mps: Sileoni (Fabi), ‘il piano e’ solo primo tempo di una partita complessa’ 9010E1314 (FIN) Mps: Sileoni (Fabi), ‘il piano e’ solo primo tempo di una partita complessa’ Serve determinazione ‘parti interessate’ verso Ue e Bce (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 17 dic – “Il piano industriale di Mps presentato oggi rappresenta soltanto il primo tempo di una partita molto piu’ complessa nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle ‘parti interessate’ rispetto alle decisioni gia’ prese della Banca centrale europea e della Commissione europea”. Cosi’ in una nota il segretario generale della Fabi Lando Sileoni che riguardo agli esuberi osserva che saranno “tutti da gestire con pensionamenti e prepensionamenti volontari, come accaduto in tutti i piani industriali dei principali gruppi bancari italiani, non e’ ancora identificabile il numero delle assunzioni che comunque nonpotra’ essere inferiore al 50% del totale delle uscite”. Sileoni aggiunge quindi che la politica, nei territori di appartenenza, “dovrebbe chiarire anche le iniziative concrete che vorra’ adottare sia rispetto a una eventuale integrazione sia rispetto ad altre possibili soluzioni” con un riferimento che sembra chiamare in causa le recenti affermazioni del presidente della regione Toscana, Eugenio Giani.
Mps verso uscita del Mef: servono fino a 2,5 mld. In piano utile nel 2023/PREVISTO di Francesca Conti Milano, 17 dic. (LaPresse) – La partita per l’uscita del Tesoro dal capitale di Mps si avvicina alla chiusura. Non è ancora chiaro se il futuro dell’istituto senese sarà in singolo o in tandem con un’altra banca, ma nel frattempo si delineano i primi step per il rafforzamento. Il consiglio di amministrazione di Mps ha infatti approvato il piano strategico 2021-2025. Il Piano sarà trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze che dovrà avviare – in ottemperanza agli impegni assunti – un confronto con la Commissione europea. Il Piano dell’istituto guidato dall’amministratore delegato Guido Bastianini ha diversi obiettivi strategici. Il primo è il raggiungimento di un risultato netto in pareggio nel 2022 e in utile a partire dal 2023. Per quest’anno è invece attesa una perdita, a cui seguirà un 2021 “impattato da oneri di ristrutturazione e da rettifiche di valore su crediti legate alla emergenza pandemica, ma con una attività commerciale in linea con quanto osservato nella seconda metà del 2020”.Per raggiungere la privatizzazione l’istituto senese avrà però bisogno di un rafforzamento patrimoniale. Mps fa quindi sapere di essere impegnata a predisporre un nuovo capital plan da sottoporre alla Bce entro il 31 gennaio 2021. Il capital plan conterrà una indicazione dei fabbisogni di capitale tra i 2 miliardi e 2,5 miliardi. Il rafforzamento patrimoniale ipotizzato “è idoneo a risolvere lo scenario di shortfall di patrimonio regolamentare che al 31 marzo 2021 è quantificato in oltre 0,3 miliardi e, al 1 gennaio 2022, in circa 1,5 miliardi”, spiega Mps.Il futuro del Monte dei Paschi passerà anche inevitabilmente da un deciso taglio del personale. Il nuovo piano prevede infatti circa 2.670 esuberi, tenendo conto delle uscite, tramite il ricorso al fondo di solidarietà e turnover naturale, e dei nuovi ingressi. Un punto, questo, su cui interviene il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Mentre gli esuberi sono numericamente identificati – spiega -, tutti da gestire con pensionamenti e prepensionamenti volontari, come accaduto in tutti i piani industriali dei principali gruppi bancari italiani, non è ancora identificabile il numero delle assunzioni che comunque non potrà essere inferiore al 50% del totale delle uscite. L’argomento sarà oggetto di trattativa sindacale”. Per Sileoni il nuovo piano industriale rappresenta “soltanto il primo tempo di una partita molto più complessa nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle ‘parti interessate’ rispetto alle decisioni già prese della Banca centrale europea e della Commissione europea”. Di fatto il secondo tempo della partita, per Mps, potrebbe essere rappresentato dalla fusione con un altro istituto. Mentre si rincorrono i rumors sulla possibile aggregazione con Unicredit, lo stesso cda di Rocca Salimbeni fa sapere che il Piano è stato elaborato “ipotizzando iniziative strategiche coerenti con un sostanziale mantenimento dell’attuale modello operativo e dell’infrastruttura tecnologica della banca, al fine di non porre vincoli ad ipotesi aggregative”. Nessun ostacolo da parte dei vertici di Mps, quindi, a una futura fusione. ECO NG01 fct/mad 172013 DIC 20
Mps, Fabi: Piano è solo primo tempo di partita più complessa Milano, 17 dic. (LaPresse) – “Mentre gli esuberi sono numericamente identificati, tutti da gestire con pensionamenti e prepensionamenti volontari, come accaduto in tutti i piani industriali dei principali gruppi bancari italiani, non è ancora identificabile il numero delle assunzioni che comunque non potrà essere inferiore al 50% del totale delle uscite. L’argomento sarà oggetto di trattativa sindacale”. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, commentando il nuovo piano industriale di Banca Monte dei Paschi di Siena. “Il piano industriale di Mps presentato oggi – prosegue Sileoni – rappresenta, in ogni caso, soltanto il primo tempo di una partita molto più complessa nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle ‘parti interessate’ rispetto alle decisioni già prese della Banca centrale europea e della Commissione europea. Pertanto, la politica, nei territori di appartenenza, dovrebbe chiarire qual è il suo pensiero rispetto al prossimo futuro del Montepaschi e dovrebbe chiarire anche le iniziative concrete che vorrà adottare sia rispetto a una eventuale integrazione sia rispetto ad altre possibili soluzioni”. ECO NG01 fct 171900 DIC 20