BCC CENTROPADANA, AL VIA LA TRATTATIVA SU ESUBERI E CESSIONE DI FILIALI

Ieri il primo incontro tra sindacati e l’azienda per la ristrutturazione di Bcc Centropadana, la capogruppo Iccrea Banca e l’istituto lodigiano. Al centro del piano di riorganizzazione la cessione di 13 filiali e l’annuncio di 31 esuberi. Nava: «Chiediamo una soluzione che sia sostenibile e ragionata, che non penalizzi le Lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto. Serve un concreto piano di rilancio che tuteli dei posti di lavoro»

BCC CENTROPADANA, AL VIA LA TRATTATIVA SU ESUBERI E CESSIONE DI FILIALI

«Serve un piano di rilancio concreto in grado di tutelare anche i dipendenti». È intervenuto così Mario Nava, vice coordinatore provinciale del sindacato Fabi che insieme al coordinatore provinciale Ettore Necchi, ha commentato sul quotidiano “Il Cittadino” il primo incontro, svolto ieri, con i vertici della Bcc Centropadana riguardo il piano di riorganizzazione dell'istituto guidato dal presidente Antonio Baietta, presentato in sinergia con la capogruppo Iccrea Banca.

Al centro della trattativa il piano di riorganizzazione della banca di corso Roma che prevede la cessione di 13 filiali (compresi 60 dipendenti) di sedi del gruppo sparse tra Emilia Romagna e Piemonte, oltre a quella di Milano in piazza Affari (che passerà con Bcc di Milano dall'8 febbraio). Nel dettaglio la banca prevede di cedere al Credito Padano 1 filiale e 5 dipendenti (entro l'8 marzo), alla Banca d'Alba 2 agenzie e 5 dipendenti (entro il quarto trimestre 2021) e a EmilBanca 9 filiali e 44 dipendenti (entro il quarto trimestre 2021).

A preoccupare i sindacati sono soprattutto altri 31 esuberi che la Centropadana ha già annunciato e che andranno a toccare i dipendenti delle sedi lodigiane. E su questo aspetto il sindacato Fabi è pronto a dare battaglia per aprire una trattativa sulla ristrutturazione della più grande Bcc della provincia di Lodi (48 sportelli, 341 dipendenti e 18.500 soci).
«Nell’informativa si parla di incapacità strutturale di autofinanziamento della Banca, di insostenibile (in)efficienza economica, di assenza di iniziative atte a compensare gli effetti sul patrimonio degli ammortamenti IFRS9, di scarsa qualità del portafoglio crediti: praticamente la fotografia di un’azienda , incapace di creare reddito, fallimentare con la gestione caratteristica, patrimonialmente azzerata e il punto focale di tutta questa ristrutturazione diventa il costo del personale?» ha sottolineato il vice coordinatore Fabi, Mario Nava.

Durante l’incontro con i vertici dell’azienda il coordinatore Fabi Lodi Necchi e il vice Nava hanno chiesto « una soluzione che sia sostenibile e ragionata affrontare il problema Centropadana con questi presupposti si penalizzano i lavoratori e non si propone riuscirà a definire un piano chiaro di rilancio della banca per il futuro. Le tasche dei lavoratori non devono essere toccate e la banca ha bisogno di prospettive che in questo momento non vediamo. Per noi, le lavoratrici e i lavoratori sono la marcia in più per una azienda, soprattutto se in difficoltà. E non possono essere sempre il problema».
Sulla vicenda ampio spazio anche sul quotidiano “Il Giorno” di Lodi di oggi.

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