BCC, ALTRA FUMATA NERA SULLE AGIBILITÀ SINDACALI
Continuano gli incontri tra la Fabi e le altre sigle con i vertici del Credito Cooperativo. Posizioni ancora distanti tra le parti sull’accordo sulle relazioni sindacali. Bertinotti: «È impensabile affrontare il confronto per adeguare il protocollo delle relazioni sindacali senza raccogliere le sfide del cambiamento in atto e senza aggiornare le regole che consentano ai sindacati di governare i processi in atto con la dignità, il rispetto e i diritti indispensabili per tutelare al meglio tutti i lavoratori del settore».
«La Fabi e le altre organizzazioni sindacali hanno dato formale disdetta dell’accordo sulle agibilità sindacali a Federcasse il 30 settembre 2019, ultimo giorno utile per andare a rivedere in profondità tale insieme di regole che presiedono le relazioni sindacali nel settore. Sono ormai passati due anni dalla costituzione dei Gruppi Bancari Coooperativi e dell’IPS di Cassa Raiffeisein ed é ora di adeguare in modo significativo un accordo superato nel tempo e nell’efficacia come quello del 31/7/2014 diventato anacronistico per il cambiamento degli assetti contrattuali di riferimento».
Commenta così il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti, l’incontro del 19 febbraio tra i sindacati e i vertici di Federcasse sul rinnovo dell’accordo delle agibilità sindacali. L’accordo che, regolamenta la materia dei diritti e delle relazioni sindacali, necessità dei mezzi adeguati in termini di tempo e risorse per le tutele di tutti i lavoratori del credito cooperativo.
Per i sindacati, come si legge nella nota congiunta, Federcasse continua ad avere “una mancanza di visione sulle prospettive e sulla definizione degli assetti contrattuali. Una posizione di “retroguardia” rispetto alle proposte sindacali presentate, oltre che una posizione di ancoraggio ad un modello di Bcc che non esiste più, visto i cambiamenti organizzativi che hanno coinvolto tutto il settore del credito”.
Secondo il segretario nazionale Bertinotti: «Le attività sindacali nel settore BCC prevedono oltre al tavolo nazionale, che sta definendo il rinnovo del Contratto nazionale Dirigenti e predisponendo quello degli Impiegati e Quadri, anche tutte le numerosissime procedure dei Gruppi Cooperativi impegnati nel cambiamento del loro modello distributivo e nella riorganizzazione del IT e dei Back offices».
«È impensabile», ha continuato Bertinotti, «attrezzare e affrontare il confronto senza raccogliere le sfide del profondo cambiamento in atto nel Credito Cooperativo senza mettere mano e aggiornare le regole e le normative che consentano alla Fabi e alle altre sigle di governare i processi in atto con la dignità, il rispetto e i diritti indispensabili per tutelare al meglio tutte le Lavoratrici e i Lavoratori del settore».
In conclusione il segretario nazionale Fabi ha sottolineato come non sia «possibile pensare al nuovo mondo delle Bcc e dei Gruppi/Ips guardando nello specchietto retrovisore e facendo finta di nulla. Federcasse in nome della sua capacità di rappresentanza deve assolutamente svegliarsi da questo incredibile e inutile torpore “sindacale”».
Roma, 22 febbraio 2021