«NO ALLO SMART WORKING COME ALIBI PER TAGLIARE POSTI DI LAVORO E COSTO DEL PERSONALE»

Il segretario nazionale Fabi, Mattia Pari, intervistato dall’Ansa mette in evidenza le carenze nell’utilizzo del telelavoro e la necessità che le disposizioni del contratto nazionale tornino centrali dopo la pandemia. Poi il no alle valutazioni sulle vendite di prodotti finanziari e maggiore attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

«NO ALLO SMART WORKING COME ALIBI PER TAGLIARE POSTI DI LAVORO  E COSTO DEL PERSONALE»

Il segretario nazionale Fabi, Mattia Pari, intervistato dall’Ansa mette in evidenza le carenze nell’utilizzo del telelavoro e la necessità che le disposizioni del contratto nazionale tornino centrali dopo la pandemia. Poi il no alle valutazioni sulle vendite di prodotti finanziari e maggiore attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

 

 

Banche, Fabi: no all’abuso dello smart working senza regole Rischio tecnostress e conflitto tra vita familiare e lavoro di Cecilia Ferrara (ANSA) – ROMA, 04 MAR – Tecnostress e conflitti lavoro-famiglia, sono questi i rischi che corrono i lavoratori se le Banche ricorrono ad un uso massiccio dello smart warking nel settore del credito: e’ questa la preoccupazione del sindacato autonomo dei bancari Fabi. “Lo smartworking gia’ esisteva nel periodo prima della pandemia – spiega Mattia Pari, segretario nazionale della Federazione autonoma bancari italiani -, era utilizzato principalmente dai maggiori gruppi bancari e non aveva ovviamente la stessa diffusione. Poi c’e’ stata la fase pandemica, momento in cui per noi e’ stato fondamentale mettere in sicurezza piu’ lavoratori possibile, quindi ovviamente abbiamo favorito lo strumento del lavoro agile anche derogando lo stesso contratto collettivo nazionale”. Ma in fase post pandemia che cosa avverra’? “Per noi tornera’ ad essere fondamentale quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro – afferma Pari -, tornera’ ad essere fondamentale la volontarieta’ delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, che devono poter scegliere se rientrare o no alla propria postazione fisica di lavoro”. Per il sindacato Fabi e’ necessario che lo smart working venga regolamentato da nuovi accordi affinche’ non possa essere utilizzato da alcune Banche “magari per ridurre gli organici o tagliare il costo del lavoro”. Il timore infatti e’ che lo strumento del lavoro agile si sia rivelato cosi’ vantaggioso per le Banche che decidano di non abbandonarlo piu’ a scapito pero’ delle condizioni di lavoro. “Ci sono alcuni vantaggi oggettivi per le Banche – spiega Pari -, c’e’ la dematerializzazione dei luoghi fisici di lavoro, i minori costi e la maggiore flessibilita’ della prestazione professionale. Ma per noi e’ fondamentale la volontarieta’ della scelta perche’ ci sono alcune questioni che dobbiamo governare con degli accordi: ad esempio conflitto tra lavoro e famiglia. In questi mesi abbiamo scoperto che lo smart working puo’ creare questo tipo di disagio. Bisogna considerare il tecnostress e la dipendenza tecnologica, ma ci sono anche possibili impatti negativi sulle relazioni degli scambi professionali e sulle valutazioni dei lavoratori”. (ANSA). GID 04-MAR-21 15:30

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