CREDEM, DEROGHE AL CONTRATTO NAZIONALE E LA FABI NON FIRMA PER LA BANCA DEL TEMPO

Il coordinamento sindacale del gruppo non ha sottoscritto l’accordo, siglato qualche giorno fa dalle altre sigle e i vertici della banca, sulla nuova tipologia di permessi per i lavoratori del gruppo. Statuto: «L’identificazione specifica del personale, che può utilizzare questo nuovo strumento di solidarietà per i colleghi, avviene in maniera discrezionale da parte dell’azienda e il criterio utilizzato non tiene conto di ulteriori necessità personali».

CREDEM, DEROGHE AL CONTRATTO NAZIONALE E LA FABI NON FIRMA PER LA BANCA DEL TEMPO

«Anche se vengono sottoscritti accordi o accolte proposte dei sindacati, l’azienda si garantisce sempre la possibilità di avere la più ampia discrezionalità nella loro applicazione». Commenta così il coordinatore Fabi gruppo Credem, Massimo Statuto la mancata firma, da parte della delegazione della federazione, per la “Banca del Tempo". L’intesa per questa nuova tipologia di permesso, per i lavoratori del gruppo, è stata firmata nei giorni scorsi dalle altre sigle e i vertici bancari e avrà validità fino a dicembre 2021.

 

«Anche se pienamente consapevoli e convinti che la Banca del Tempo rappresenti un importante strumento di solidarietà per le lavoratrici ed i lavoratori del gruppo che vivono particolari situazioni di difficoltà personale o familiare» ha proseguito il coordinatore Statuto, «non possiamo non sottolineare che se pur le premesse dell’accordo ricalcano a grandi linee i criteri contenuti nel contratto nazionale di settore in tema di “banca del tempo”, alcune previsioni sono esclusivamente a favore dell’azienda ed in contrasto, per certi versi, con le finalità stesse dell’art. 23 dell’accordo di rinnovo del 19 dicembre 2019 ovvero di conciliazione vita-lavoro e di rispetto delle esigenze personali e familiari».

Inoltre, ha sottolineato Statuto: «L’identificazione specifica del personale che può utilizzare la Banca del Tempo avviene in maniera discrezionale da parte dell’azienda ed il criterio utilizzato non tiene conto di ulteriori necessità personali».

In questi giorni, poi, il gruppo Credem sta distribuendo ai dipendenti della rete un premio per coloro che hanno garantito e stanno garantendo il funzionamento delle filiali in questa complessa situazione generata dall’emergenza Covid. Premio che più volte la Fabi ha richiesto nel corso degli incontri dello scorso anno, ottenendo sempre dall’azienda un fermo diniego. Da subito, da parte dei rappresentanti della federazione, era stata ribadita la necessità di un giusto riconoscimento ai lavoratori che non hanno mai smesso di lavorare, operando “in prima linea” con grande responsabilità ed impegno, garantendo la quotidiana apertura delle agenzie. Anche in occasione dell’annuncio degli utili 2020, la Fabi ha colto ancora una volta l’occasione per sollecitare all’azienda riconoscimenti concreti.
«Come spesso accade nella nostra banca, Credem non ha effettuato alcun accordo per definire i criteri della distribuzione dei premi. Saranno quindi elargiti dall’azienda con ampio margine discrezionale. Pare che uno dei criteri sarà l’aver lavorato continuativamente in presenza, senza aver mai fatto ricorso allo smart working, previsto anche per i cassieri e che il premio interesserà circa 600 colleghi» ha concluso il coordinatore Massimo Statuto.

Roma, 26 marzo 2021

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