MISURE ANTI COVID, DEUTSCHE BANK LATITANTE
Posizioni distanti durante l’incontro del 17 marzo tra la Fabi, le altre organizzazioni, e i vertici del gruppo tedesco sulle prescrizioni di contenimento all’emergenza sanitaria. Caldara: «L’azienda ha più volte assunto un atteggiamento di chiusura e di rigidità che riteniamo non possa essere funzionale ad affrontare adeguatamente numerose problematiche che derivano dalla perdurante ed aggravata situazione emergenziale».
Posizioni distanti durante l’incontro del 17 marzo tra la Fabi, le altre organizzazioni, e i vertici del gruppo Deutsche Bank sulle misure di contenimento all’emergenza sanitaria. A fronte dell’aumento dei contagi verificatisi all’interno dell’azienda, talvolta coincidenti con una frequente mobilità dei dipendenti tra più sportelli, i sindacati -si legge nella nota unitaria -ritengono “inaccettabile che l’azienda si riduca al solo richiamo di limitare gli spostamenti solo ai casi di assoluta necessità. Altrettanto inaccettabile, continuano le sigle, è “la rigidità della delegazione aziendale a non rendere almeno parzialmente disponibile anche ai colleghi della Rete la possibilità di lavorare in smart working”.
Durante la riunione la Fabi, e le altre sigle, hanno evidenziato anche altre questioni, tra le quali le problematiche in ordine alla comunicazione e all’informativa da fornire ai dipendenti nei casi di contagio, contatto stretto, esecuzione di tamponi e rientro in servizio, e non ultimo la gestione dei nuovi decreti governativi e al rigoroso controllo sul rispetto delle regole e dei protocolli.
«Dalla lettura della comunicazione si può ben capire che l’esito dell’incontro è stato da noi valutato in modo del tutto insufficiente» ha commentato il coordinatore Fabi gruppo Deutsche Bank, Sergio Caldara.
«L’Azienda ha più volte assunto un atteggiamento di chiusura e di rigidità – ha continuato il coordinatore Fabi – che riteniamo non possa essere funzionale ad affrontare adeguatamente numerose problematiche che derivano dalla perdurante ed aggravata situazione emergenziale».
«Alla luce di queste considerazioni e per puntualizzare le nostre posizioni e proposte, abbiamo quindi indirizzato una lettera alle preposte funzioni aziendali, al responsabile HR ed al CEO di DB Spa» ha concluso Caldara.
Milano, 23 marzo 2021