PRESSIONI COMMERCIALI IN BANCO BPM, I SINDACATI DICONO BASTA
Con un comunicato unitario la Fabi e le altre sigle denunciano il clima teso nelle relazioni sindacali con i vertici dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna. Le politiche di vendita estenuanti imposte a lavoratrici e lavoratori, nonostante le restrizioni per l’emergenza sanitaria, e la carenza di dispositivi individuali per la sicurezza dei dipendenti sono alcuni dei motivi che hanno portato a un blocco degli incontri tra le organizzazioni sindacali e il gruppo. Fontana: «L’azienda sta dimostrando scarsa sensibilità e poca tempestività nel ripristinare misure a maggior tutela e salvaguardia della salute dei colleghi e della clientela»
Il persistere delle pressioni commerciali all’interno di Banco Bpm sta comportando un clima teso nelle relazioni sindacali tra la Fabi, le altre sigle, e i vertici del gruppo bancario. Lo denunciano i sindacati con un comunicato unitario dove spiegano i motivi del blocco degli incontri con la banca proprio a fronte della scarsa disponibilità da parte del gruppo a trovare soluzione per ridurre i rischi di contagio per dipendenti e clientela. Le continue sollecitazioni da parte dell’azienda per appuntamenti in filiale e la carenza dei dispositivi individuali sono solo alcuni delle ragioni che hanno portato la Fabi e gli altri sindacati a una rottura temporanea con la banca.
«Nonostante il grande senso di responsabilità che la Fabi e le altre organizzazioni sindacali hanno continuato a dimostrare in questo periodo ancora estremamente complicato BancoBpm sta dimostrando scarsa sensibilità e poca tempestività nel ripristinare misure a maggior tutela e salvaguardia della salute dei colleghi e della clientela» ha commentato il coordinatore Fabi del gruppo Banco Bpm, Paolo Fontna.
Nel dettaglio il coordinatore Fontana ha sottolineato come :«Lo smart working per le sedi e per la rete, permessi genitoriali, turnazioni e chiusura filiali sono misure già poste in essere lo scorso anno e che, a differenza di altri Gruppi, BancoBpm al momento non ha ancora ripristinato. A questa scarsa reattività continuano però a far da contraltare pressioni commerciali senza tener conto della situazione».
Milano, 24 marzo 2021