PREVIDENZA COMPLEMENTARE AL CENTRO DEL PRIMO DIBATTITO ONLINE DELLA FABI
“Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del paese”. Questo il titolo del dibattito pubblico trasmesso in diretta con cui la Fabi apre il ciclo “La primavera nelle banche: come cambia il settore in tempi di pandemia, smart working e digitale, a difesa dell’occupazione”.
«La previdenza complementare è un argomento importantissimo, anche in relazione alla ripresa economica del Paese. In Italia aderisce a un fondo pensione un lavoratore su tre, in Germania più di uno su due. E, nonostante ne abbiano più bisogno, proprio i giovani ci puntano poco. Insomma, c’è da fare molto, moltissimo, anche in settori di punta come quello bancario. Bisogna capire, oggi più che mai, che la pensione è la casa del futuro: noi, a partire da oggi, con questo evento, vogliamo dare il nostro contributo nell’interesse di tutti».
Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni ha introdotto così il dibattito moderato dal giornalista del Corriere della Sera, Federico de Rosa.
Ospiti, in collegamento, alcuni dei principali rappresentanti del mondo delle banche e dei fondi pensione italiani: Stefania Luzi (Responsabile Area economia e finanza Mefop), Simone Bini Smaghi (Vicedirettore generale Fondo Pensione ARCA Previdenza), Stefano Bottino (Responsabile Direzione Affari sindacali e del lavoro Abi), Raffaele Bruni(Presidente BM&C Società di consulenza Fondi Pensione), Vincenzo Saporito (Responsabile Dipartimento Welfare Fabi, Presidente Fondo Pensione Credit Agricole Italia, Presidente Fondo Pensione Bcc Trentino), Piergiuseppe Mazzoldi (Coordinatore Fabi gruppo Iccrea, Presidente Fondo Pensione Bcc Nazionale), Mauro Bossola (Segretario generale aggiunto Fabi, Presidente Fondo Pensione Intesa Sanpaolo), Lando Maria Sileoni (Segretario generale Fabi).
«Oltre all’eccellenza del settore del credito – ha detto Vincenzo Saporito – a livello di sistema Paese siamo indietro rispetto alla media Europea sulla previdenza complementare. Ognuno degli attori sociali deve fare la propria parte fino in fondo senza aspettare il legislatore. C’è da segnalare che spesso dove ci sono i rappresentanti dei lavoratori c’è maggior cultura di previdenza».
Ma come consentire ai fondi di investire anche nelle aziende più piccole? Esistono delle iniziative per accompagnare i fondi verso l’economia reale? Alle domande di De Rosa ha risposto Stefania Luzi: «Nel corso degli anni sono stati introdotti degli incentivi fiscali per fare in modo che i fondi andassero in quella direzione, ma le specifiche previsioni del legislatore non devono essere l’unico stimolo all’investimento in economia reale che è anche una questione di coerenza e maturità».
Anche Simone Bini Smaghi è intervenuto sull’importanza degli investimenti socialmente responsabili che «devono essere tradotti in comportamenti concreti. Noi prediligiamo la parte ambientale al 50% e abbiamo investito oltre 120 milioni in economia reale considerando il grande valore e l’eccellenza delle nostre piccole e medie imprese».
Ma perché i giovani restano lontani dai fondi pensione, ha chiesto Sileoni e quali iniziative bisogna intraprendere. «Non c’è sufficiente informativa – ha detto Bini Smaghi – e forse sarebbe necessario immaginare qualche forma di obbligatorietà per fare in modo che la previdenza entri nella cultura anche dei più giovani e rendere più accessibile e flessibile la modalità di versamento: oggi un nonno non può versare contributi nei fondi pensione dei propri nipoti ed è assurdo. Inoltre pensando all’orizzonte temporale dei fondi pensione dobbiamo puntare proprio ai giovani per fare in modo che quei soldi fruttino e si possa investire bene».
«Non dimentichiamoci però – ha detto Mauro Bossola – che l’adesione dei giovani ai fondi pensione e la loro propensione a risparmiare per il futuro è strettamente legata al reddito percepito e alla tipologia di contratti».
Ma cosa si intende esattamente per investimenti sostenibili? È un tema vero o una moda, ha chiesto De Rosa.
«È un momento in cui si affollano tante normative europee – ha risposto Raffaele Bruni – e il rischio vero è quello di indurre una corsa all’adeguamento vuoto e al livellamento. Non possiamo accontentarci di applicare delle ricette senza distinguere e scegliere. L’occasione è importante per cercare di fare una riflessione su quello che è davvero importante. E poi dobbiamo ricordarci, come diceva Bossola, che non c’è previdenza senza lavoro e anche in questo senso è fondamentale il welfare come spinta propulsiva».
«Per quanto riguarda il Fondo Nazionale Bcc – ha detto Piergiuseppe Mazzoldi – abbiamo scelto dei campi di intervento con criteri e obiettivi molto chiari tra cui assunzioni e riduzione della plastica. C’è ancora molto da esplorare, ma ci sono 36 gestori e 51 iniziative in campo e abbiamo presentato l’anno scorso un bilancio sostenibile investendo il 16% in economia reale».
«Non possiamo fare finta di non accorgerci – ha aggiunto Vincenzo Saporito – che se non facciamo nulla consegneremo un ambiente distrutto alle generazioni future. Questi temi li dobbiamo personalizzare noi. E analizzando l’età media abbiamo verificato che sono più i giovani ad occuparsi di tematiche ambientali e ad investire in modo sociale».
«Noi – ha detto Stefano Bottino – gestiamo una materia, quella bancaria, dove c’è una maggior conoscenza del mondo del risparmio e proprio per questo il welfare ricopre un ruolo fondamentale. Fondo di solidarietà, incentivi all’esodo, staffetta generazionale sono tutti temi e strumenti importantissimi del settore bancario per gestire le trasformazioni».
“Servono nuove norme che spingano gli investimenti dei fondi pensione nell’economia reale, ma con altissime garanzie per i lavoratori: perché nei fondi finiscono i contributi dei lavoratori e il loro tfr» ha aggiunto il segretario generale della Fabi. «Come sindacato – ha concluso – siamo estremamente sensibili alla sostenibilità sociale e ambientale degli investimenti: vanno premiati quei fondi che rispettano il futuro delle giovani generazioni» ha concluso Sileoni.
Quello di oggi è stato il primo di una serie di dibattiti pubblici (un evento a settimana di 90 minuti) nei quali saranno affrontati temi di grande attualità: smart working, pandemia, digitale e nuove tecnologie, le pressioni commerciali, i rapporti delle banche con imprese, famiglie e territori, il ruolo degli istituti di credito per la ripresa economica, le fusioni e le acquisizioni, il futuro del settore bancario in Italia e in Europa. Parteciperanno i segretari generali delle organizzazioni sindacali, i capi del personale e i responsabili delle relazioni sindacali dei principali gruppi bancari, i rappresentanti Fabi nei fondi pensione, i segretari nazionali e i coordinatori di gruppo Fabi, giornalisti ed editorialisti, i grandi esperti del settore bancario, i vertici delle banche.
Come questo, ogni dibattito sarà trasmesso in diretta su www.fabi.it e sul profilo Facebook della Federazione autonoma bancari italiani e andrà successivamente in onda su Class Cnbc (canale 507 di Sky).
L’incontro di oggi sui fondi pensione andrà in onda sabato 10 aprile alle ore 13.30 e domenica 11 aprile alle ore 21.00.
Recovery: Sileoni (Fabi), per rilancio servono altri 50 mld (ANSA) – ROMA, 07 APR – Per il ritorno all’equilibrio delle finanze pubbliche e per il rilancio dell’economia italiana “non basteranno i 37 miliardi di euro del Pandemic Mes e i 191 miliardi del Recovery Fund. Servira’ anche uno sforzo italiano, interno: secondo diverse stime, serviranno circa 50 miliardi aggiuntivi>. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. Sileoni ha sottolineato che “forse gia’ a settembre, il governo Draghi sara’ chiamato a indicare ai mercati la via per il ritorno a un equilibrio per le nostre finanze pubbliche. Draghi dovra’ anche varare misure per rilanciare l’economia. Per risolvere la situazione con lungimiranza, non bastera’ aumentare le tasse, ma bisognera’ far leva sull’aumento del prodotto interno lordo, facendo ripartire investimenti e crescita. In questo senso, saranno determinanti tutte le risorse in arrivo dall’Europa” “La profonda crisi economica causata dalla pandemia – ha aggiunto Sileoni – ha imposto ai vari governi, anche quello italiano, di usare risorse pubbliche. Si e’ trattato di decisioni opportune e inevitabili che, pero’, hanno fatto crescere esponenzialmente il debito pubblico italiano: non c’erano altre scelte, vista l’emergenza e la situazione straordinaria> ha concluso il segretario generale della Fabi. (ANSA). FOL 07-APR-21 15:52 NNNN
Banche: Fabi, molto da fare su fondi pensione per lavoratori Sileoni, coinvolgere fondi pensione per rilancio economia (ANSA) – ROMA, 07 APR – “In Italia aderisce a un fondo pensione un lavoratore su tre, in Germania piu’ di uno su due. E, nonostante ne abbiano piu’ bisogno, proprio i giovani ci puntano poco. Insomma, c’e’ da fare molto, moltissimo, anche in settori di punta come quello bancario nel quale una storia di contrattazione porta a punte di adesione oltre il 90%”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. Secondo Sileoni, inoltre “e’ possibile esplorare la soluzione di chiedere ai cosiddetti investitori istituzionali, tra i quali sono compresi i fondi pensione, uno sforzo per il rilancio dell’economia”. “L’entrata in vigore a regime del metodo contributivo determinera’ una riduzione secca delle pensioni” ha osservato spiegando che saranno penalizzati soprattutto i giovani. “La previdenza complementare sara’ cruciale per assicurare la sostenibilita’ del sistema previdenziale pubblico e sara’ importante per evitare un futuro di pensionati con vitalizi drammaticamente bassi. Nonostante siano cosi’ importanti, pero’, i fondi pensione non sono ancora particolarmente sviluppati. Sicuramente lo sono meno rispetto a quanto accade in altri Paesi europei> ha aggiunto il segretario generale della Fabi. Secondo Sileoni, inoltre, “i fondi pensione potrebbero comprare volontariamente titoli pubblici a lunga scadenza con rendimenti adeguati: mi riferisco a emissioni speciali di btp emessi dal Tesoro con scadenze che vanno da 20 a 50 anni. Lo Stato cosi’ potrebbe avere importanti risorse da investire per esempio per le opere pubbliche”. A suo giudizio si potrebbero far nascere speciali fondi di investimento che puntano all’economia reale. “Naturalmente, dal punto di vista di rappresentanti dei lavoratori, tutto cio’ deve avvenire tutelando gli investimenti previdenziali. Servono nuove norme che spingano gli investimenti dei fondi pensione nell’economia reale, ma con altissime garanzie per i lavoratori: perche’ nei fondi finiscono i contributi dei lavoratori e il loro tfr” ha aggiunto il segretario generale della Fabi. Sileoni poi ha esortato le istituzioni a promuovere campagne di informazione “serie e documentate” sulla previdenza complementare, e “altrettanto devono impegnarsi a fare le parti sociali senza rinchiudersi in miopi interessi di bottega”. (ANSA). FOL 07-APR-21 15:44 NNNN
Pensioni: Fabi, servono campagne informative per previdenza = (AGI) – Roma, 7 apr. – “Le istituzioni devono promuovere campagne di informazione serie e documentate, e altrettanto devono impegnarsi a fare le parti sociali senza rinchiudersi in miopi interessi di bottega. Bisogna capire, oggi piu’ che mai, che la pensione e’ la casa del futuro: noi, a partire da oggi, con questo evento, vogliamo dare il nostro contributo nell’interesse di tutti”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. “Buona parte dei problemi della previdenza saranno ingigantiti dalla profonda crisi economica che viviamo. I limiti della previdenza complementare sono un sintomo di un riflesso culturale. Consideriamo purtroppo l’investimento sulla pensione come qualcosa di piu’ facilmente rinunciabile, quasi superfluo. Come se il futuro per i giovani non esistesse. Occorre, e non e’ opinione solo mia, investire sulla previdenza complementare molto di piu’. Devono farlo i genitori cominciando a costruire salvadanai per i figli sin da piccoli, se non da appena nati” ha aggiunto il segretario generale della Fabi. (AGI)Ila 071523 APR 21 NNNN
Banche: Fabi, molto da fare su fondi pensione per lavoratori = (AGI) – Roma, 7 apr. – “In Italia aderisce a un fondo pensione un lavoratore su tre, in Germania piu’ di uno su due. E, nonostante ne abbiano piu’ bisogno, proprio i giovani ci puntano poco. Insomma, c’e’ da fare molto, moltissimo, anche in settori di punta come quello bancario nel quale una storia di contrattazione porta a punte di adesione oltre il 90%”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. “L’entrata in vigore a regime del metodo contributivo determinera’ una riduzione secca delle pensioni: gli assegni saranno nettamente piu’ bassi, rispetto a quanto accadeva in passato, dell’ultima retribuzione. Saranno penalizzati soprattutto i giovani, che spesso (per fortuna non accade in banca, grazie alle conquiste del sindacato) fanno lavori precari e pure discontinui. La previdenza complementare sara’ cruciale per assicurare la sostenibilita’ del sistema previdenziale pubblico e sara’ importante per evitare un futuro di pensionati con vitalizi drammaticamente bassi. Nonostante siano cosi’ importanti, pero’, i fondi pensione non sono ancora particolarmente sviluppati. Sicuramente lo sono meno rispetto a quanto accade in altri Paesi europei” ha aggiunto il segretario generale della Fabi. (AGI)Ila 071517 APR 21 NNNN
NOTIZIE FLASH: 2/A EDIZIONE – L’ECONOMIA (8) = (Adnkronos) – Roma. “In Italia aderisce a un fondo pensione un lavoratore su tre, in Germania più di uno su due. E, nonostante ne abbiano più bisogno, proprio i giovani ci puntano poco. Insomma, c’è da fare molto, moltissimo, anche in settori di punta come quello bancario nel quale una storia di contrattazione porta a punte di adesione oltre il 90%”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online ‘Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese’, organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. (segue) (Sec/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 07-APR-21 16:14 NNNN
COVID: SILEONI (FABI), ‘RISORSE UE NON SARANNO SUFFICIENTI, SERVONO ALTRI 50 MLD’ = Roma, 7 apr. (Adnkronos) – “Draghi dovrà “forse già a settembre indicare ai mercati la via per il ritorno a un equilibrio per le nostre finanze pubbliche e varare misure per rilanciare l’economia. Per risolvere la situazione con lungimiranza, non basterà aumentare le tasse, ma bisognerà far leva sull’aumento del prodotto interno lordo, facendo ripartire investimenti e crescita. In questo senso, saranno determinanti tutte le risorse in arrivo dall’Europa: ma non basteranno i 37 miliardi di euro del Pandemic Mes e i 191 miliardi del Recovery Fund”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online ‘Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese’, organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. Secondo il leader sindacale, “servirà anche uno sforzo italiano, interno: secondo diverse stime, serviranno circa 50 miliardi aggiuntivi”. “La profonda crisi economica causata dalla pandemia ha imposto ai vari governi, anche quello italiano, di usare risorse pubbliche. Si è trattato di decisioni opportune e inevitabili che, però, hanno fatto crescere esponenzialmente il debito pubblico italiano: non c’erano altre scelte, vista l’emergenza e la situazione straordinaria”, ha aggiunto il segretario generale della FABI. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 07-APR-21 15:43 NNNN
COVID: SILEONI (FABI), ‘COINVOLGERE FONDI PENSIONE PER RILANCIO ECONOMIA’ = Roma, 7 apr. (Adnkronos) – “E’ possibile esplorare la soluzione di chiedere ai cosiddetti investitori istituzionali, tra i quali sono compresi i fondi pensione, uno sforzo per il rilancio dell’economia. I fondi pensione potrebbero comprare volontariamente titoli pubblici a lunga scadenza con rendimenti adeguati: mi riferisco a emissioni speciali di btp emessi dal Tesoro con scadenze che vanno da 20 a 50 anni. Lo Stato così potrebbe avere importanti risorse da investire per esempio per le opere pubbliche”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online ‘Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese’, organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. “Si potrebbero far nascere speciali fondi di investimento che puntano all’economia reale, a cui i fondi pensione hanno già dimostrato di essere interessati. Naturalmente, dal punto di vista di rappresentanti dei lavoratori, tutto ciò deve avvenire tutelando gli investimenti previdenziali. Servono nuove norme che spingano gli investimenti dei fondi pensione nell’economia reale, ma con altissime garanzie per i lavoratori: perché nei fondi finiscono i contributi dei lavoratori e il loro tfr”, ha aggiunto il segretario generale della FABI. “Quanto alla sostenibilità sociale e ambientale degli investimenti: come sindacato siamo estremamente sensibili a questo argomento. Bisogna investire in aziende che non discriminano, che rispettano i diritti dei lavoratori e le differenze di genere: questo criterio deve diventare un pilastro per chi rappresenta la nostra organizzazione all’interno dei consigli di amministrazione dei fondi. Ed altrettanto vale per la questione della sostenibilità ambientale degli investimenti: vanno premiati quelli che rispettano il futuro delle giovani generazioni”, ha osservato Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 07-APR-21 15:41 NNNN
BANCHE: SILEONI (FABI), ‘C’E’ ANCORA MOLTO DA FARE SU FONDI PENSIONE PER LAVORATORI’ = Roma, 7 apr. (Adnkronos) – “In Italia aderisce a un fondo pensione un lavoratore su tre, in Germania più di uno su due. E, nonostante ne abbiano più bisogno, proprio i giovani ci puntano poco. Insomma, c’è da fare molto, moltissimo, anche in settori di punta come quello bancario nel quale una storia di contrattazione porta a punte di adesione oltre il 90%”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online ‘Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese’, organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. “L’entrata in vigore a regime del metodo contributivo determinerà una riduzione secca delle pensioni: gli assegni – ha detto ancora – saranno nettamente più bassi, rispetto a quanto accadeva in passato, dell’ultima retribuzione. Saranno penalizzati soprattutto i giovani, che spesso (per fortuna non accade in banca, grazie alle conquiste del sindacato) fanno lavori precari e pure discontinui. La previdenza complementare sarà cruciale per assicurare la sostenibilità del sistema previdenziale pubblico e sarà importante per evitare un futuro di pensionati con vitalizi drammaticamente bassi. Nonostante siano così importanti, però, i fondi pensione non sono ancora particolarmente sviluppati. Sicuramente lo sono meno rispetto a quanto accade in altri Paesi europei”, ha aggiunto il segretario generale della FABI. (segue) (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 07-APR-21 15:16 NNNN
BANCHE: SILEONI (FABI), ‘C’E’ ANCORA MOLTO DA FARE SU FONDI PENSIONE PER LAVORATORI’ (2) = (Adnkronos) – Poi, ha continuato Sileoni sul tema, “le istituzioni devono promuovere campagne di informazione serie e documentate, e altrettanto devono impegnarsi a fare le parti sociali senza rinchiudersi in miopi interessi di bottega. Bisogna capire, oggi più che mai, che la pensione è la casa del futuro: noi, a partire da oggi, con questo evento, vogliamo dare il nostro contributo nell’interesse di tutti. Buona parte dei problemi della previdenza saranno ingigantiti dalla profonda crisi economica che viviamo. I limiti della previdenza complementare sono un sintomo di un riflesso culturale. Consideriamo – ha ricordato – purtroppo l’investimento sulla pensione come qualcosa di più facilmente rinunciabile, quasi superfluo. Come se il futuro per i giovani non esistesse. Occorre, e non è opinione solo mia, investire sulla previdenza complementare molto di più. Devono farlo i genitori cominciando a costruire salvadanai per i figli sin da piccoli, se non da appena nati”, ha aggiunto. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 07-APR-21 15:16 NNNN
Covid, Sileoni: oltre Mes e Recovery servono altri 50 mld Roma, 7 apr. (LaPresse) – “Forse già a settembre, il governo Draghi sarà chiamato a indicare ai mercati la via per il ritorno a un equilibrio per le nostre finanze pubbliche. Draghi dovrà anche varare misure per rilanciare l’economia. Per risolvere la situazione con lungimiranza, non basterà aumentare le tasse, ma bisognerà far leva sull’aumento del prodotto interno lordo, facendo ripartire investimenti e crescita. In questo senso, saranno determinanti tutte le risorse in arrivo dall’Europa: ma non basteranno i 37 miliardi di euro del Pandemic Mes e i 191 miliardi del Recovery Fund. Servirà anche uno sforzo italiano, interno: secondo diverse stime, serviranno circa 50 miliardi aggiuntivi”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. “La profonda crisi economica causata dalla pandemia ha imposto ai vari governi, anche quello italiano, di usare risorse pubbliche. Si è trattato di decisioni opportune e inevitabili che, però, hanno fatto crescere esponenzialmente il debito pubblico italiano: non c’erano altre scelte, vista l’emergenza e la situazione straordinaria”, ha aggiunto il segretario generale della Fabi. ECO NG01 taw 071549 APR 21
Pensioni, Sileoni: Servono campagne su previdenza complementare Roma, 7 apr. (LaPresse) – “Le istituzioni devono promuovere campagne di informazione serie e documentate, e altrettanto devono impegnarsi a fare le parti sociali senza rinchiudersi in miopi interessi di bottega. Bisogna capire, oggi più che mai, che la pensione è la casa del futuro: noi, a partire da oggi, con questo evento, vogliamo dare il nostro contributo nell’interesse di tutti”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. “Buona parte dei problemi della previdenza saranno ingigantiti dalla profonda crisi economica che viviamo. I limiti della previdenza complementare sono un sintomo di un riflesso culturale. Consideriamo purtroppo l’investimento sulla pensione come qualcosa di più facilmente rinunciabile, quasi superfluo. Come se il futuro per i giovani non esistesse. Occorre, e non è opinione solo mia, investire sulla previdenza complementare molto di più. Devono farlo i genitori cominciando a costruire salvadanai per i figli sin da piccoli, se non da appena nati”, ha aggiunto il segretario generale della Fabi. ECO NG01 taw 071546 APR 21
Banche, Sileoni: Molto da fare su fondo pensione lavoratori Roma, 7 apr. (LaPresse) – “In Italia aderisce a un fondo pensione un lavoratore su tre, in Germania più di uno su due. E, nonostante ne abbiano più bisogno, proprio i giovani ci puntano poco. Insomma, c’è da fare molto, moltissimo, anche in settori di punta come quello bancario nel quale una storia di contrattazione porta a punte di adesione oltre il 90%”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Federazione autonoma bancari italiani. “L’entrata in vigore a regime del metodo contributivo determinerà una riduzione secca delle pensioni: gli assegni saranno nettamente più bassi, rispetto a quanto accadeva in passato, dell’ultima retribuzione. Saranno penalizzati soprattutto i giovani, che spesso (per fortuna non accade in banca, grazie alle conquiste del sindacato) fanno lavori precari e pure discontinui. La previdenza complementare sarà cruciale per assicurare la sostenibilità del sistema previdenziale pubblico e sarà importante per evitare un futuro di pensionati con vitalizi drammaticamente bassi. Nonostante siano così importanti, però, i fondi pensione non sono ancora particolarmente sviluppati. Sicuramente lo sono meno rispetto a quanto accade in altri Paesi europei”. ha aggiunto il segretario generale della Fabi. ECO NG01 taw 071544 APR 21
Pensioni, Bini Smaghi: rendere obbligatoria previdenza complementare per giovani Roma, 7 apr. (LaPresse) – “Non c’è sufficiente informativa e forse sarebbe necessario immaginare qualche forma di obbligatorietà per fare in modo che la previdenza complementare entri nella cultura anche dei più giovani e rendere più accessibile e flessibile la modalità di versamento: oggi un nonno non può versare contributi nei fondi pensione dei propri nipoti”. Lo ha detto il vicedirettore generale di Arca Previdenza, Simone Bini Smaghi, durante il dibattito online “Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese” organizzato dalla Fabi (Federazione autonoma bancari italiani). Quanto all’importanza degli investimenti socialmente responsabili, Bini Smaghi ha spiegato che “devono essere tradotti in comportamenti concreti. Noi prediligiamo la parte ambientale al 50% e abbiamo investito oltre 120 milioni in economia reale considerando il grande valore e l’eccellenza delle nostre piccole e medie imprese”. ECO NG01 taw 071608 APR 21
BANCHE: BOTTINO (ABI), ‘PREVIDENZA COMPLEMENTARE E WELFARE FONDAMENTALI’ = Roma, 7 apr. (Adnkronos) – “Noi gestiamo una materia, quella bancaria, dove c’è una maggior conoscenza del mondo del risparmio e proprio per questo la previdenza complementare e il welfare ricoprono un ruolo fondamentale. Fondo di solidarietà, incentivi all’esodo, staffetta generazionale sono tutti temi e strumenti importantissimi del settore bancario per gestire le trasformazioni”. Lo ha detto il responsabile della direzione affari sindacali e del lavoro dell’Abi, Stefano Bottino, durante il dibattito online ‘Fondi pensione: strategie di investimenti per il welfare dei giovani e il rilancio del Paese’ organizzato dalla FABI. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 07-APR-21 17:12