CANALI AD ACCESSO REMOTO, LA FABI FIRMA L’ACCORDO IN BNL
Migliorate le condizioni di vita e lavoro per attività che richiedono specifiche tutele. Protocollo per i canali ad accesso remoto, barra telefonica e sviluppo professionale: un impianto normativo per migliorare le condizioni di lavoro e tutelare le professionalità. Mastrosanti: «Riconosciuta la specificità del lavoro in cuffia».
Regolamentazione del lavoro nei canali ad accesso remoto, tre gli accordi firmati in Bnl da Fabi, Uilca e Unisin. Dopo una discussione di quasi due anni, con ben tre proroghe dei primi accordi, i sindacati trovano l’intesa con l’azienda e centrano tre importanti obiettivi finalizzati a migliorare le condizioni di vita e lavoro in quei luoghi che per la natura e le modalità di svolgimento della varie attività richiedono specifiche tutele.
Con questo impianto normativo si pone una solida base per poter ulteriormente migliorare le condizioni di lavoro, ampliare la sfera di tutele e valorizzare le figure professionali.
«Si tratta di tre accordi dedicati a ad un settore giovane ma in espansione – ha sottolineato Luigi Mastrosanti, coordinatore Fabi Gruppo Bnl – che riconoscono la specificità del lavoro in cuffia, rispettando gli equilibri con il resto della struttura aziendale, arricchiscono gli strumenti al servizio dei lavoratori per la conciliazione dei tempi vita e lavoro, consentono una lettura chiara e trasparente nella gestione di strumenti innovativi».
Nel dettaglio, l’accordo sul protocollo per i canali ad accesso remoto, oltre le tutele già raggiunte nel 2016 peraltro ampliate, prevede: introduzione dei meccanismi per rendere più equi i turni sui vari poli; migliorie per le previsioni di esonero dai turni, diminuendo ad esempio la distanza necessaria al riconoscimento del diritto e introducendo nuove causali di esclusione; principi per regolamentare in modo chiaro i cambi turno; nuovi meccanismi per la richiesta delle ferie; riconoscimento a ciascun lavoratore di 4 ore di permessi retribuiti aggiuntivi per compensare il versamento al FOC.
Secondo accordo per regole chiare per riascolti e utilizzo barra telefonica. È stata rivisitata la regolamentazione dei riascolti in azienda in quei luoghi dove ad oggi vengono registrate le telefonate. I riascolti, così come in passato, potranno avvenire su richiesta del lavoratore, su richiesta del cliente, nel caso di contestazioni da parte della clientela, ad iniziativa di funzioni di controllo/auditing aziendali.
A questi, si aggiunge la casistica dei riascolti dovuta a esigenze di carattere formativo, che avverrà sempre su iniziativa e richiesta scritta del lavoratore.
Su quest’ultimo punto i sindacati sottolineano come «in nessun modo potranno essere fatte richieste o pressioni ai colleghi per aderire ai riascolti. Nessuna delle casistiche di riascolto potrà essere utilizzata per scopi valutativi o disciplinari».
Non solo, l’accordo rappresenta un modo per attenuare la pressione che vivono quotidianamente i lavoratori di queste strutture, attraverso l’eliminazione della possibilità da parte dei responsabili di visualizzare i tempi di permanenza nei vari stati della barra telefonica. Così come viene specificato che la reportistica utilizzata non potrà superare il livello di dettaglio del team/Unità organizzativa.
Infine, viene rafforzata la presenza del sindacato nelle procedure di riascolto e di verifica del funzionamento degli accordi sottoscritti.
Un accordo con il quale i sindacati raggiungono un migliore punto di equilibrio tra l’esigenza di fornire assistenza qualificata alla clientela senza perdere di vista i diritti degli addetti a questo servizio.
Infine, faro sullo sviluppo professionale.
Non solo vengono abbreviati i tempi di maturazione degli inquadramenti del personale in cuffia, ma sono state contestualmente migliorate le previsioni in essere in tema di inquadramenti.
Nel dettaglio: velocizzati i percorsi vigenti di 18 mesi per la platea interessata, sterilizzando le previsioni degli accordi del 2016, e estendendoli a ruoli che fino ad oggi erano scoperti.
Roma, 30 aprile 2021