ASSEGNI STRAORDINARI TASSATI, L’ALTOLÀ DELLA FABI
Dall’Agenzia delle Entrate in arrivo avvisi bonari per la riliquidazione delle prestazioni straordinarie del settore credito e credito cooperativo percepiti nel 2016. Coinvolti migliaia di lavoratori. La Federazione: «Una novità assoluta da quando esistono i Fondi di solidarietà». Milazzo: «Stiamo provvedendo perché si faccia chiarezza, spero si tratti di un errore, fino ad ora non era mai successo che gli assegni subissero una tassazione».
Avvisi di pagamento di imposte per gli assegni straordinari del settore del credito e credito cooperativo. È quanto si stanno vedendo recapitare, da alcuni giorni, migliaia di lavoratori bancari in esodo dall’Agenzia delle Entrate. La denuncia arriva dai sindacati che hanno subito provveduto ad avvisare le proprie strutture territoriali e gli iscritti e che ovviamente non ha perso tempo nelle sedi opportune. Le richieste, che ammontano ad importi medi di circa 2mila euro, sarebbero avvisi di pagamento per integrazione delle imposte relative all’anno 2016. Una novità assoluta, dal momento che gli assegni straordinari del settore credito e credito cooperativo non vengono riliquidati, con un regime che è tale fin dall’origine dei relativi “Fondi di solidarietà”.
È stata ovviamente immediata la presa di posizione dei sindacati di settore. «Stiamo provvedendo perché si faccia chiarezza, spero si tratti di un errore, fino ad ora non era mai successo che gli assegni subissero una tassazione. Se così fosse sarebbe un ricaduta pesante sull’utilizzo dello strumento Fondo per gli esuberi» ha commentato Giuseppe Milazzo, segretario nazionale Fabi.
La segreteria nazionale Fabi, con quelle di First, Fisac, Uilca e Unisin, stanno seguendo la questione per chiarire le ragioni dell’iniziativa e dato avvio alle opportune verifiche con la Direzione Generale INPS, l’Agenzia delle Entrate e le Associazioni datoriali.
Nel frattempo, la Fabi fa sapere ai proprio iscritti di non procedere, per ora, ad alcun pagamento (gli avvisi bonari prevedono 30 giorni di tempo per il pagamento, la rateizzazione o la richiesta di rettifica) e di inviare ai propri referenti territoriali copia dell’avviso ricevuto con la data esatta di ricezione dell’avviso.
Qualora non si riuscisse a risolvere il problema, tutti gli iscritti saranno comunque assistiti dai Sab di competenza supportati a livello nazionale dal Dipartimento Welfare, attraverso istanze di rettifica ed annullamento da presentare all’Agenzia delle Entrate.
Roma, 4 maggio 2021