LO STUDIO FABI SUGLI NPL SU TUTTI I QUOTIDIANI
L’indagine della Federazione relativa alla distribuzione territoriale dei crediti deteriorati delle banche italiane, annunciata ieri dal segretario generale, Lando Maria Sileoni, in diretta su La7, è stata ripresa stamattina da: Sole24Ore, Corriere della Sera, Repubblica.it, Stampa, Messaggero, Avvenire, Verità, Corriere delle Alpi, Eco di Bergamo, Nazione (Umbria), Nuova Venezia, Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, Piccolo, Prealpina. Ieri i lanci delle agenzie di stampa Ansa, AdnKronos, Agi, Askanews, Italpress
L’indagine della Federazione relativa alla distribuzione territoriale dei crediti deteriorati delle banche italiane, annunciata ieri dal segretario generale, Lando Maria Sileoni, in diretta su La7, è stata ripresa stamattina da: Sole24Ore, Corriere della Sera, Repubblica.it, Stampa, Messaggero, Avvenire, Verità, Corriere delle Alpi, Eco di Bergamo, Nazione (Umbria), Nuova Venezia, Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, Piccolo, Prealpina. Ieri i lanci delle agenzie di stampa Ansa, AdnKronos, Agi, Askanews, Italpress
Banche: Fabi, 97 mld npl, concentrati in aziende e al Nord Segretario Sileoni, creare condizioni per la ripartenza (ANSA) – ROMA, 22 MAG – Quasi 97 miliardi di euro di crediti deteriorati, di cui la meta’ concentrata nel Nord Italia e solo il 40% distribuito tra Centro e Sud con le aziende che ne rappresentano la parte maggiore (71,1 miliardi di euro). Il sindacato bancario Fabi sottolinea l’impatto della crisi Covid che emerge dai dati e il segretario Lando Mario Sileoni esorta il governo “a mettere in condizione questi soggetti di poter ripartire. Dove ci sono piu’ imprese, la crisi economica dovuta anche al Covid ha colpito di piu’. Un argomento che sta noi a cuore, e ne abbiamo fatto una battaglia, e’ l’approvazione della norma che consente di allungare le scadenze per rimborsare i prestiti per l’acquisto delle abitazioni finite all’asta”. Sono cosi’ Lombardia (24%), Lazio (13%), Emilia-Romagna (9%), Veneto (8%) e Toscana (6,7%) le regioni con piu’ sofferenze; Trentino-Alto Adige (2%), l’Umbria (1,9%) e Liguria (1,8%)
quelle meno esposte. (ANSA).
Banche: Fabi, 97 mld npl, concentrati in aziende e al Nord (2) (ANSA) – ROMA, 22 MAG – Ad eccezione dei prestiti scaduti, in tutte le altre due categorie del rischio di credito (sofferenze e inadempienze probabili) il settore produttivo italiano vanta maggiori rischi rispetto alle famiglie, anche se piu’ marcati in alcune aree rispetto ad altre. Solo il 27% dei complessivi 96,9 miliardi di euro (dati a fine 2020) e’ in capo alle famiglie (14,4 miliardi) mentre oltre il 70% dei volumi appartiene alle aziende (71,1 miliardi), che dimostrano di essere i debitori maggiormente in difficolta’ nei confronti delle banche. Tra i circa 50 miliardi di euro di prestiti non rimborsati al Nord e i 38 miliardi di euro ancora pendenti al Centro Sud, l’Emilia-Romagna, il Lazio e la Lombardia raggiungono congiuntamente quasi la meta’ dei debitori complessivi e rispettivamente il 52% delle inadempienze probabili e il 43% delle sofferenze. Non restano immuni dall’aumento del rischio di credito nemmeno le famiglie e le imprese di Sicilia e Sardegna, dove la percentuale di imprese messe in ginocchio a fine 2020 per mancati rimborsi rappresentano insieme il 7,5% del totale. (ANSA).
Banche: Fabi, 97 mld crediti deteriorati in 2020, meta’ al Nord = (AGI) – Roma, 22 mag. – Quasi 97 miliardi di euro di crediti deteriorati, di cui la meta’ concentrata nel Nord Italia e solo il 40% distribuito tra Centro e Sud. Sono questi i numeri di un fenomeno dal quale emerge un Paese ancora in affanno, con differenze tra debito delle famiglie e debito delle imprese, che e’ sotto la lente di ingrandimento delle autorita’ di vigilanza europea. La Fabi ha scattato una fotografia sulla geografia dei rischi delle banche. Il quadro, disegnato a fine 2020, vede 71,1 miliardi di euro di crediti deteriorati concentrati nelle aziende italiane e solo 14,4 miliardi di euro nelle famiglie. (AGI)Arc (Segue)
Banche: Fabi, 97 mld crediti deteriorati in 2020, meta’ al Nord (2)= (AGI) – Roma, 22 mag. – Si tratta di un debito che e’ concentrato maggiormente in cinque regioni e con una distribuzione territoriale che copre per piu’ della meta’ il Nord Ovest e il Centro, per il 20% il Nord Est e per la restante parte e’ suddiviso tra Centro (24%) e Sud (14%). La mappa di tutti i crediti deteriorati e’ infatti maggiormente tinta di rosso per le regioni come Lombardia (24%), Lazio (13%), Emilia-Romagna (9%), Veneto (8%) e Toscana (6,7%) mentre e’ piu’ gialla per il Trentino-Alto Adige (2%), l’Umbria (1,9%) e la Liguria (1,8%). I dati piu’ confortanti sono quelli riscontrati per la Calabria (1,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (l’1,5%). La fotografia dei crediti deteriorati si sovrappone alla geografia economica italiana: c’e’ equilibrio tra la ripartizione delle sofferenze e le aree del Paese che producono di piu’.
Ad eccezione dei prestiti scaduti, in tutte le altre due categorie del rischio di credito (sofferenze e inadempienze probabili) il settore produttivo italiano vanta maggiori rischi rispetto alle famiglie, anche se piu’ marcati in alcune aree rispetto ad altre. Solo il 27% dei complessivi 96,9 miliardi di euro e’ in capo alle famiglie (14,4 miliardi) mentre oltre il 70% dei volumi appartiene alle aziende (71,1 miliardi), che dimostrano di essere i debitori maggiormente in difficolta’ nei confronti delle banche. (AGI)Arc (Segue)
Banche: Fabi, 97 mld crediti deteriorati in 2020, meta’ al Nord (3)= (AGI) – Roma, 22 mag. – Tra i circa 50 miliardi di euro di prestiti non rimborsati al Nord e i 38 miliardi di euro ancora pendenti al Centro Sud, l’Emilia-Romagna, il Lazio e la Lombardia raggiungono congiuntamente quasi la meta’ dei debitori complessivi e rispettivamente il 52% delle inadempienze probabili e il 43% delle sofferenze. Non restano immuni dall’aumento del rischio di credito nemmeno le famiglie e le imprese di Sicilia e Sardegna, dove la percentuale di imprese messe in ginocchio a fine 2020 per mancati rimborsi rappresentano insieme il 7,5% del totale. “Questi numeri dimostrano come le imprese e le famiglie siano particolarmente colpite da una pesante crisi economica e il governo deve mettere in condizione questi soggetti di poter ripartire e dimostrano anche che la situazione e’ peggiorata nella seconda fase della pandemia. Dove ci sono piu’ imprese, la crisi economica dovuta anche al Covid ha colpito di piu’. Un argomento che sta noi a cuore, e ne abbiamo fatto una battaglia, e’ l’approvazione della norma che consente di allungare le scadenze per rimborsare i prestiti per l’acquisto delle abitazioni finite all’asta. Finalmente centinaia di migliaia di famiglie non correranno piu’ il rischio di perdere cosi’ la propria abitazione”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Il presidente della Commissione di vigilanza della Bce, Andrea Enria, ha duramente richiamato le banche a una maggiore attenzione sui rischi relativi ai prestiti bancari. La Banca centrale europea e l’Eba (Autorita’ bancaria europea) hanno chiesto alle banche di gestire le sofferenze bancarie, cioe’ i prestiti non rimborsati, aumentando fortemente i criteri di controllo e gestione: le banche europee da quest’anno devono smaltire dai 7 ai 9 anni i crediti in sofferenza coperti da garanzia reale, in soli 3 anni quelli senza garanzie reali. Noi teniamo sotto controllo quello che fanno le banche italiane e percio’ abbiamo realizzato una mappa dei rischi ovvero la ripartizione territoriale delle sofferenze”
aggiunge Sileoni. (AGI)Arc
BANCHE: FABI, A FINE 2020 QUASI 97 MLD CREDITI DETERIORATI, A NORD OLTRE META’ SOFFERENZE = 40% al centro e al sud Roma, 22 mag. (Adnkronos) – Quasi 97 miliardi di euro di crediti deteriorati, di cui la metà concentrata nel Nord Italia e solo il 40% distribuito tra Centro e Sud. Sono questi i numeri di un fenomeno dal quale emerge un Paese ancora in affanno, con differenze tra debito delle famiglie e debito delle imprese, che è sotto la lente di ingrandimento delle autorità di vigilanza europea. A scattare una fotografia sulla geografia dei rischi delle banche è la Fabi. Il quadro, disegnato a fine 2020, vede 71,1 miliardi di euro di crediti deteriorati concentrati nelle aziende italiane e solo 14,4 miliardi di euro nelle famiglie. Si tratta di un debito che è concentrato maggiormente in cinque regioni e con una distribuzione territoriale che copre per più della metà il Nord Ovest e il Centro, per il 20% il Nord Est e per la restante parte è suddiviso tra Centro (24%) e Sud (14%). La mappa di tutti i crediti deteriorati è infatti maggiormente tinta di rosso per le regioni come Lombardia (24%), Lazio (13%), Emilia-Romagna (9%), Veneto (8%) e Toscana (6,7%) mentre è più gialla per il Trentino-Alto Adige (2%), l’Umbria (1,9%) e la Liguria (1,8%). I dati più confortanti sono quelli riscontrati per la Calabria (1,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (l’1,5%). La fotografia dei crediti deteriorati si sovrappone alla geografia economica italiana: c’è equilibrio tra la ripartizione delle sofferenze e le aree del Paese che producono di più. (segue)
BANCHE: FABI, A FINE 2020 QUASI 97 MLD CREDITI DETERIORATI, A NORD OLTRE META’ SOFFERENZE (2) =(Adnkronos) – Ad eccezione dei prestiti scaduti, in tutte le altre due categorie del rischio di credito (sofferenze e inadempienze probabili) il settore produttivo italiano vanta maggiori rischi rispetto alle famiglie, anche se più marcati in alcune aree rispetto ad altre. Solo il 27% dei complessivi 96,9 miliardi di euro è in capo alle famiglie (14,4 miliardi) mentre oltre il 70% dei volumi appartiene alle aziende (71,1 miliardi), che dimostrano di essere i debitori maggiormente in difficoltà nei confronti delle banche. Tra i circa 50 miliardi di euro di prestiti non rimborsati al Nord e i 38 miliardi di euro ancora pendenti al Centro Sud, l’Emilia-Romagna, il Lazio e la Lombardia raggiungono congiuntamente quasi la metà dei debitori complessivi e rispettivamente il 52% delle inadempienze probabili e il 43% delle sofferenze. Non restano immuni dall’aumento del rischio di credito nemmeno le famiglie e le imprese di Sicilia e Sardegna, dove la percentuale di imprese messe in ginocchio a fine 2020 per mancati rimborsi rappresentano insieme il 7,5% del totale. «Questi numeri dimostrano come le imprese e le famiglie siano particolarmente colpite da una pesante crisi economica e il governo deve mettere in condizione questi soggetti di poter ripartire e dimostrano anche che la situazione è peggiorata nella seconda fase della pandemia”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. (segue)
BANCHE: FABI, A FINE 2020 QUASI 97 MLD CREDITI DETERIORATI, A NORD OLTRE META’ SOFFERENZE (3) = (Adnkronos) – “Dove ci sono più imprese, la crisi economica dovuta anche al Covid ha colpito di più. Un argomento – sottolinea Sileoni – che sta noi a cuore, e ne abbiamo fatto una battaglia, è l’approvazione della norma che consente di allungare le scadenze per rimborsare i prestiti per l’acquisto delle abitazioni finite all’asta. Finalmente centinaia di migliaia di famiglie non correranno più il rischio di perdere così la propria abitazione” «Il presidente della Commissione di vigilanza della Bce, Andrea Enria, ha duramente richiamato le banche a una maggiore attenzione sui rischi relativi ai prestiti bancari. La Banca centrale europea e l’Eba (Autorità bancaria europea) hanno chiesto alle banche di gestire le sofferenze bancarie, cioè i prestiti non rimborsati, aumentando fortemente i criteri di controllo e gestione: le banche europee da quest’anno devono smaltire dai 7 ai 9 anni i crediti in sofferenza coperti da garanzia reale, in soli 3 anni quelli senza garanzie reali.Noi teniamo sotto controllo quello che fanno le banche italiane e perciò abbiamo realizzato una mappa dei rischi ovvero la ripartizione territoriale delle sofferenze”, conclude Sileoni. (Mcc/Adnkronos)
Banche, Fabi: 97 mld crediti deteriorati, metà concentrata al Nord Banche, Fabi: 97 mld crediti deteriorati, metà concentrata al Nord Le sofferenze maggiori sono nelle Regioni che producono di più Roma, 22 mag. (askanews) – Quasi 97 miliardi di euro di crediti deteriorati, di cui la metà concentrata nel Nord Italia e solo il 40% distribuito tra Centro e Sud. Sono questi i numeri di un fenomeno dal quale emerge un Paese ancora in affanno, con differenze tra debito delle famiglie e debito delle imprese, che è sotto la lente di ingrandimento delle autorità di vigilanza europea. Lo riferisce la Fabi, il sindacato dei bancari che ha scattato una fotografia sulla geografia dei rischi delle banche. Il quadro, disegnato a fine 2020, vede 71,1 miliardi di euro di crediti deteriorati concentrati nelle aziende italiane e solo 14,4 miliardi di euro nelle famiglie. Si tratta di un debito che è concentrato maggiormente in cinque regioni e con una distribuzione territoriale che copre per più della metà il Nord Ovest e il Centro, per il 20% il Nord Est e per la restante parte è suddiviso tra Centro (24%) e Sud (14%). La mappa di tutti i crediti deteriorati è infatti maggiormente tinta di rosso per le regioni come Lombardia (24%), Lazio (13%), Emilia-Romagna (9%), Veneto (8%) e Toscana (6,7%) mentre è più gialla per il Trentino-Alto Adige (2%), l’Umbria (1,9%) e la Liguria (1,8%). I dati più confortanti sono quelli riscontrati per la Calabria (1,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (l’1,5%). La fotografia dei crediti deteriorati, rileva la Fabi, si sovrappone alla geografia economica italiana: c’è equilibrio tra la ripartizione delle sofferenze e le aree del Paese che producono di più.(Segue)
Banche, Fabi: 97 mld crediti deteriorati, metà concentrata al Nord -2- Banche, Fabi: 97 mld crediti deteriorati, metà concentrata al Nord -2-
Roma, 22 mag. (askanews) – Ad eccezione dei prestiti scaduti, in tutte le altre due categorie del rischio di credito (sofferenze e inadempienze probabili) il settore produttivo italiano vanta maggiori rischi rispetto alle famiglie, anche se più marcati in alcune aree rispetto ad altre. Solo il 27% dei complessivi 96,9 miliardi di euro è in capo alle famiglie (14,4 miliardi) mentre oltre il 70% dei volumi appartiene alle aziende (71,1 miliardi), che dimostrano di essere i debitori maggiormente in difficoltà nei confronti delle banche. Tra i circa 50 miliardi di euro di prestiti non rimborsati al Nord e i 38 miliardi di euro ancora pendenti al Centro Sud, l’Emilia-Romagna, il Lazio e la Lombardia raggiungono congiuntamente quasi la metà dei debitori complessivi e rispettivamente il 52% delle inadempienze probabili e il 43% delle sofferenze. Non restano immuni dall’aumento del rischio di credito nemmeno le famiglie e le imprese di Sicilia e Sardegna, dove la percentuale di imprese messe in ginocchio a fine 2020 per mancati rimborsi rappresentano insieme il 7,5% del totale. “Questi numeri dimostrano come le imprese e le famiglie siano particolarmente colpite da una pesante crisi economica e il governo deve mettere in condizione questi soggetti di poter ripartire e dimostrano anche che la situazione è peggiorata nella seconda fase della pandemia. Dove ci sono più imprese, la crisi economica dovuta anche al Covid ha colpito di più”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.(Segue)
BANCHE, PER LA FABI 97 MILIARDI DI CREDITI DETERIORATI NEL 2020 == ROMA (ITALPRESS) – Quasi 97 miliardi di crediti deteriorati, di cui la meta’ concentrata nel Nord Italia e solo il 40% distribuito tra Centro e Sud. Sono questi i numeri resi noti dalla Fabi, che ha scattato una fotografia sulla geografia dei rischi delle banche. Il quadro, disegnato a fine 2020, vede 71,1 miliardi di crediti deteriorati concentrati nelle aziende italiane e solo 14,4 miliardi nelle famiglie. Si tratta di un debito che e’ concentrato maggiormente in cinque regioni e con una distribuzione territoriale che copre per piu’ della meta’ il Nord Ovest e il Centro, per il 20% il Nord Est e per la restante parte e’ suddiviso tra Centro (24%) e Sud (14%). La mappa di tutti i crediti deteriorati e’ infatti maggiormente tinta di rosso per le regioni come Lombardia (24%), Lazio (13%), Emilia-Romagna (9%), Veneto (8%) e Toscana (6,7%) mentre e’ piu’ gialla per il Trentino-Alto Adige (2%), l’Umbria (1,9%) e la Liguria (1,8%). I dati piu’ confortanti sono quelli riscontrati per la Calabria (1,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (l’1,5%). (ITALPRESS) – (SEGUE).
BANCHE, PER LA FABI 97 MILIARDI DI CREDITI DETERIORATI NEL 2020 ==-2- La fotografia dei crediti deteriorati si sovrappone alla geografia
economica italiana: c’e’ equilibrio tra la ripartizione delle sofferenze e le aree del Paese che producono di piu’. Ad eccezione dei prestiti scaduti, in tutte le altre due categorie del rischio di credito (sofferenze e inadempienze probabili) il settore produttivo italiano vanta maggiori rischi rispetto alle famiglie, anche se piu’ marcati in alcune aree rispetto ad altre. Solo il 27% dei complessivi 96,9 miliardi e’ in capo alle famiglie (14,4 miliardi) mentre oltre il 70% dei volumi appartiene alle aziende (71,1 miliardi), che dimostrano di essere i debitori maggiormente in difficolta’ nei confronti delle banche. Tra i circa 50 miliardi di prestiti non rimborsati al Nord e i 38 miliardi ancora pendenti al Centro Sud, l’Emilia-Romagna, il Lazio e la Lombardia raggiungono congiuntamente quasi la meta’ dei debitori complessivi e rispettivamente il 52% delle inadempienze probabili e il 43% delle sofferenze.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
BANCHE, PER LA FABI 97 MILIARDI DI CREDITI DETERIORATI NEL 2020 ==-3- Non restano immuni dall’aumento del rischio di credito nemmeno le famiglie e le imprese di Sicilia e Sardegna, dove la percentuale di imprese messe in ginocchio a fine 2020 per mancati rimborsi rappresentano insieme il 7,5% del totale. “Questi numeri dimostrano come le imprese e le famiglie siano particolarmente colpite da una pesante crisi economica e il governo deve mettere in condizione questi soggetti di poter ripartire e dimostrano anche che la situazione e’ peggiorata nella seconda fase della pandemia. Dove ci sono piu’ imprese, la crisi economica dovuta anche al Covid ha colpito di piu’. Un argomento che sta noi a cuore, e ne abbiamo fatto una battaglia, e’ l’approvazione della norma che consente di allungare le scadenze per rimborsare i prestiti per l’acquisto delle abitazioni finite all’asta. Finalmente centinaia di migliaia di famiglie non correranno piu’ il rischio di perdere cosi’ la propria abitazione”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. (ITALPRESS).