“NELLE BANCHE ITALIANE NESSUN LICENZIAMENTO MA MANAGER INADEGUATI”
Intervista al Giornale del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni: “Grazie al Fondo esuberi gestiremo senza traumi il periodo più delicato della storia del credito”. Sulle integrazioni: “Eccezion fatta per Bper, per i nostri lavoratori i risultati sono pessimi”. Il Monte dei Paschi? “Siamo fiduciosi che con Draghi e Rivera al Mef si troverà la soluzione ideale”
Intervista al Giornale del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni: “Grazie al Fondo esuberi gestiremo senza traumi il periodo più delicato della storia del credito”. Sulle integrazioni: “Eccezion fatta per Bper, per i nostri lavoratori i risultati sono pessimi”. Il Monte dei Paschi? “Siamo fiduciosi che con Draghi e Rivera al Mef si troverà la soluzione ideale”
Banche: Sileoni, dimensione decisiva solo per ruoli comando Su Mps partiti restino fuori, Draghi trovera’ soluzione (ANSA) – ROMA, 18 LUG – “Le recenti aggregazioni nascono per volonta’ della Bce che pretende determinati requisiti di trasparenza, correttezza, efficienza e non tollera problematiche giudiziarie. Le integrazioni, nel primo anno, sono fisiologicamente complesse sia nell’organizzazione interna sia nei rapporti con la clientela. La qualita’ professionale del gruppo dirigente, in queste condizioni, fa sempre la differenza. I vertici delle banche si illudono se pensano di poter continuare a fare da soli, cioe’ senza supporti qualificati. Da domani, non sara’ piu’ la dimensione del gruppo bancario a essere decisiva, quella servira’ soltanto per garantire importanti dividendi agli azionisti e quindi per blindare i ruoli di comando”. Cosi’ in una intervista al Giornale il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Parlando del tema del lavoro, Sileoni osserva come nel settore il Fondo esuberi, “una conquista sindacale”, abbia “evitato licenziamenti” e aggiunge: “Con la concertazione con Abi e con le banche riusciremo a gestire, senza licenziamenti, anche questo periodo, il piu’ delicato e difficile nella storia del settore bancario italiano”. Sulla vicenda Mps, infine, secondo Sileoni “i partiti dovrebbero restarne fuori. Sono fiducioso che il Mef e il suo ottimo direttore generale Alessandro Rivera, insieme col presidente del consiglio Mario Draghi, possano trovare le idonee soluzioni per tutelare lavoratori e clienti. Ma, come dice un proverbio, e’ arduo pensare di poter andare in paradiso a dispetto dei santi”. “Per Carige – avverte -, non accetteremo fondi speculativi che intendono massacrare territori e personale della banca, per esclusivi obiettivi di guadagno di breve periodo”. (ANSA).
BANCHE: FABI, DIMENSIONE DECISIVA SOLO PER BLINDARE RUOLI COMANDO = Roma, 18 lug. (Adnkronos) – “Da domani, non sarà più la dimensione del gruppo bancario a essere decisiva, quella servirà soltanto per garantire importanti dividendi agli azionisti e quindi per blindare i ruoli di comando”. Lo ha detto in una intervista al Giornale il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Le recenti aggregazioni nascono per volontà della Bce che pretende determinati requisiti di trasparenza, correttezza, efficienza e non tollera problematiche giudiziarie. – ha aggiunto Sileoni – Le integrazioni, nel primo anno, sono fisiologicamente complesse sia nell’organizzazione interna sia nei rapporti con la clientela. La qualità professionale del gruppo dirigente, in queste condizioni, fa sempre la differenza. I vertici delle banche si illudono se pensano di poter continuare a fare da soli, cioè senza supporti qualificati. “Serviranno risposte in termini di qualità, di disponibilità, di consulenza e di tempi nei servizi alla clientela. – ha sostenuto Sileoni – Se, dopo un anno, rimarranno i problemi di oggi, vorrà dire che esistono carenze strutturali, come io temo, dovute a inadeguatezza di una parte della classe dirigente. Rispetto all’integrazione delle lavoratrici e dei lavoratori, il risultato fino a oggi è stato estremamente negativo, anzi pessimo, con l’eccezione positiva di Ubi in Bper. Per il resto, troppe chiacchiere, molto cinismo, poca sensibilità e disponibilità”.
Mps, Sileoni (Fabi): Partiti stiano fuori, Draghi troverà soluzione Torino, 18 lug. (LaPresse) – “Per la vicenda Mps, i partiti dovrebbero restarne fuori. Sono fiducioso che il Mef e il suo ottimo direttore generale Alessandro Rivera, insieme col presidente del consiglio Mario Draghi, possano trovare le idonee soluzioni per tutelare lavoratori e clienti. Ma, come dice un proverbio, è arduo pensare di poter andare in paradiso a dispetto dei santi”. Lo ha detto in una intervista al Giornale il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Per Carige, non accetteremo fondi speculativi che intendono massacrare territori e personale della banca, per esclusivi obiettivi di guadagno di breve periodo. Maccarone, Guido e Banca d’Italia hanno, fino a oggi, gestito bene la situazione. Ma l’avviso ai naviganti resta” ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 ctr 181136 LUG 2
Banche, Sileoni (Fabi): Dimensione decisiva solo per blindare ruoli comando Torino, 18 lug. (LaPresse) – “Le recenti aggregazioni nascono per volontà della Bce che pretende determinati requisiti di trasparenza, correttezza, efficienza e non tollera problematiche giudiziarie. Le integrazioni, nel primo anno, sono fisiologicamente complesse sia nell’organizzazione interna sia nei rapporti con la clientela. La qualità professionale del gruppo dirigente, in queste condizioni, fa sempre la differenza. I vertici delle banche si illudono se pensano di poter continuare a fare da soli, cioè senza supporti qualificati. Da domani, non sarà più la dimensione del gruppo bancario a essere decisiva, quella servirà soltanto per garantire importanti dividendi agli azionisti e quindi per blindare i ruoli di comando”. Lo ha detto in una intervista al Giornale il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Serviranno risposte in termini di qualità, di disponibilità, di consulenza e di tempi nei servizi alla clientela. Se, dopo un anno, rimarranno i problemi di oggi, vorrà dire che esistono carenze strutturali, come io temo, dovute a inadeguatezza di una parte della classe dirigente. Rispetto all’integrazione delle lavoratrici e dei lavoratori, il risultato fino a oggi è stato estremamente negativo, anzi pessimo, con l’eccezione positiva di Ubi in Bper. Per il resto, troppe chiacchiere, molto cinismo, poca sensibilità e disponibilità” ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 ctr 181135 LUG 21