SILEONI IN DIRETTA SU CANALE 5: “DIFENDO IL REDDITO DI CITTADINANZA, MA VA TOLTO A CHI RIFIUTA IL LAVORO”
Il segretario generale della Fabi partecipa alla trasmissione Mattino Cinque: è necessario un sostegno alla povertà, oltre 10 milioni di italiani in difficoltà
Il segretario generale della Fabi partecipa alla trasmissione Mattino Cinque: è necessario un sostegno alla povertà, oltre 10 milioni di italiani in difficoltà
Reddito: Sileoni, va difeso ma va tolto a chi rifiuta lavoro = (AGI) – Roma, 20 ott. – “Il reddito di cittadinanza va difeso, ma e’ chiaro che chi rifiuta un lavoro non puo’ riceverlo. Fino a oggi, ha fallito per due cause principali. La prima dal punto di vista organizzativo, soprattutto nel Sud del Paese, lo Stato e’ pressoche’ assente: il collegamento tra gli enti locali (come le regioni che gestiscono i navigator) e le persone meno abbienti e’ tutto da riorganizzare. Il secondo motivo e’ legato a ragioni ideologiche, di partito, di contrapposizione politica: localmente c’e’ chi ha remato contro volutamente perche’ fallisse insieme a chi lo ha proposto”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. “Credo che la dignita’ delle persone debba essere riconosciuta attraverso il lavoro e tutte le iniziative che contribuiscono a diminuire la poverta’ vanno sostenute. Esistono 10 milioni di persone tra poveri e precari a basso reddito. Un sussidio per i piu’ poveri e’ necessario, anzi indispensabile. Siamo stati gli ultimi in Europa ad attuarlo. E’ vero: ha prodotto solo 152.000 posti di lavoro, ma credo che vada sostenuto e difeso. Servono correttivi per farlo diventare uno strumento per arrivare al lavoro, ma se il lavoro non c’e’ diventa indispensabile perche’ contrasta la poverta’ soprattutto per i prossimi mesi ed anni nei quali purtroppo potrebbero esplodere altre crisi aziendali” ha aggiunto Sileoni. (AGI)Red/Ila 200939 OCT 21
RDC: SILEONI (FABI), ‘VA DIFESO MA VA TOLTO A CHI RIFIUTA LAVORO’ = Roma, 20 ott. (Adnkronos) – ”Il reddito di cittadinanza va difeso, ma è chiaro che chi rifiuta un lavoro non può riceverlo. Fino a oggi, ha fallito per due cause principali. La prima dal punto di vista organizzativo, soprattutto nel Sud del Paese, lo Stato è pressoché assente: il collegamento tra gli enti locali (come le regioni che gestiscono i navigator) e le persone meno abbienti è tutto da riorganizzare. Il secondo motivo è legato a ragioni ideologiche, di partito, di contrapposizione politica: localmente c’è chi ha remato contro volutamente perché fallisse insieme a chi lo ha proposto”. Lo ha sottolineato il Segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. ”Credo che la dignità delle persone debba essere riconosciuta attraverso il lavoro e tutte le iniziative che contribuiscono a diminuire la povertà vanno sostenute. Esistono 10 milioni di persone tra poveri e precari a basso reddito. Un sussidio per i più poveri è necessario, anzi indispensabile. Siamo stati gli ultimi in Europa ad attuarlo. È vero: ha prodotto solo 152.000 posti di lavoro, ma credo che vada sostenuto e difeso. Servono correttivi per farlo diventare uno strumento per arrivare al lavoro, ma se il lavoro non c’è diventa indispensabile perché contrasta la povertà soprattutto per i prossimi mesi ed anni nei quali purtroppo potrebbero esplodere altre crisi aziendali”, ha concluso SILEONI. (Rem/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 20-OTT-21 09:45 NNNN
Reddito cittadinanza, Fabi: difenderlo, ma via a chi rifiuta lavoro Sileoni: servono correttivi Roma, 20 ott. (askanews) – “Il reddito di cittadinanza va difeso, ma è chiaro che chi rifiuta un lavoro non può riceverlo. Fino a oggi, ha fallito per due cause principali. La prima dal punto di vista organizzativo, soprattutto nel Sud del Paese, lo Stato è pressoché assente: il collegamento tra gli enti locali (come le regioni che gestiscono i navigator) e le persone meno abbienti è tutto da riorganizzare. Il secondo motivo è legato a ragioni ideologiche, di partito, di contrapposizione politica: localmente c’è chi ha remato contro volutamente perché fallisse insieme a chi lo ha proposto”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. “Credo che la dignità delle persone debba essere riconosciuta attraverso il lavoro e tutte le iniziative che contribuiscono a diminuire la povertà vanno sostenute. Esistono 10 milioni di persone tra poveri e precari a basso reddito. Un sussidio per i più poveri è necessario, anzi indispensabile. Siamo stati gli ultimi in Europa ad attuarlo. È vero: ha prodotto solo 152.000 posti di lavoro, ma credo che vada sostenuto e difeso. Servono correttivi per farlo diventare uno strumento per arrivare al lavoro, ma se il lavoro non c’è diventa indispensabile perché contrasta la povertà soprattutto per i prossimi mesi ed anni nei quali purtroppo potrebbero esplodere altre crisi aziendali”, ha aggiunto Sileoni. Voz 20211020T095254Z
RDC. SILEONI: VA DIFESO MA VA TOLTO A CHI RIFIUTA LAVORO (DIRE) Roma, 20 ott. – “Il reddito di cittadinanza va difeso, ma è chiaro che chi rifiuta un lavoro non può riceverlo. Fino a oggi, ha fallito per due cause principali. La prima dal punto di vista organizzativo, soprattutto nel Sud del Paese, lo Stato è pressoché assente: il collegamento tra gli enti locali (come le regioni che gestiscono i navigator) e le persone meno abbienti è tutto da riorganizzare. Il secondo motivo è legato a ragioni ideologiche, di partito, di contrapposizione politica: localmente c’è chi ha remato contro volutamente perché fallisse insieme a chi lo ha proposto”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. “Credo che la dignità delle persone debba essere riconosciuta attraverso il lavoro e tutte le iniziative che contribuiscono a diminuire la povertà vanno sostenute. Esistono 10 milioni di persone tra poveri e precari a basso reddito. Un sussidio per i più poveri è necessario, anzi indispensabile. Siamo stati gli ultimi in Europa ad attuarlo. È vero: ha prodotto solo 152.000 posti di lavoro, ma credo che vada sostenuto e difeso. Servono correttivi per farlo diventare uno strumento per arrivare al lavoro, ma se il lavoro non c’è diventa indispensabile perché contrasta la povertà soprattutto per i prossimi mesi ed anni nei quali purtroppo potrebbero esplodere altre crisi aziendali”, ha aggiunto SILEONI. (Vid/ Dire) 09:48 20-10-21 NNNN