ICCREA, LA FABI VUOLE UN PROGRAMMA DI INCONTRI
Ieri nuova riunione tra l’azienda e i sindacati. Il segretario nazionale Bertinotti: «Necessario verificare l’attuazione del piano strategico»
«Quello di ieri è stato il terzo incontro con il Dg del Gruppo bancario Iccrea, Mauro Pastore, richiesto dalla Fabi e dalle altre organizzazioni, dall’avvento del piano industriale di Gruppo dall’inizio del 2020. È fondamentale che questi incontri siano ripetuti a cadenze anche semestrali per verificare lo stato di attuazione del piano strategico e sottolineare, discutere e confrontare le linee strategiche delle profonde trasformazioni lavorative in atto».
Commenta così il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti, la riunione di ieri con i vertici del gruppo sull’aggiornamento del piano industriale Iccrea.
L’azienda ha illustrato i punti fondamentali su cui ruota il piano di ristrutturazione: l’efficienza operativa attraverso cost excellent di risparmi contrattualizzati entro il 2023; il potenziamento della redditività attraverso l’aumento del risparmio gestito; il presidio della qualità del credito; la capacità di creare inclusione nei territori finanziando famiglie e piccole imprese e, infine, la semplificazione del gruppo.
Durante il confronto il coordinamento Fabi del gruppo Iccrea ha sottolineato le criticità che stanno emergendo dalla trasformazione del gruppo e in particolare l’importante e necessità del rinnovo del contratto nazionale degli oltre 30.000 dipendenti del Credito Cooperativo.
«Il valore della comunicazione e il reale coinvolgimento di tutte le lavoratrici e dei lavoratori sono il “sale” che permette il raggiungimento degli obiettivi economici e reddituali del Gbci nell’ottica di preservare la “radice” Cooperativa e la stabilità dei livelli occupazionali» ha commentato il segretario Fabi.
«Il prossimo passaggio» ha continuato Bertinotti «sarà rappresentato a marzo-aprile con l’aggiornamento dello stesso piano strategico “post-Covid” come asserito e reso disponibile dalle dichiarazioni stesse del Dg Pastore».
Per Bertinotti «rimane il fatto che la Fabi, insieme alle altre sigle, continuerà a perseguire fortemente su tutti i tavoli negoziali aperti la massima tutela occupazionale, normativa ed economica per tutte/i le colleghe/i interessati dalle innovazioni di processo e prodotto, quali ad esempio il modello distributivo di rete, la riorganizzazione dei back office e delle unità organizzative di sede».
Roma, 12 novembre 2021