CASSA MUTUA BCC, PIÙ SPAZIO AI SINDACATI
Si è tenuta a Roma, e in presenza, la prima riunione dei rappresentanti e dei destinatari dei delegati nazionali del credito cooperativo per la definizione della nuova assemblea in qualità di nuovo organismo della Cassa mutua nazionale. Bertinotti: «Per la LTC- Long Term Care- è tempo ormai per un ragionato e ragionevole passaggio in sicurezza attraverso la gestione diretta. È necessario proseguire su una “visione” di “bene comune” che possa praticare l’inclusività e tutelare le fragilità»
Si è tenuta a Roma lo scorso 26 novembre l’Assemblea dei rappresentanti e destinatari di Cassa mutua nazionale del credito cooperativo. La riunione, la prima dopo le elezioni di settembre 2021 che ha portato alla costituzione della nuova squadra assembleare con 31 delegati Fabi su 63 totali, si è svolta alla presenza del responsabile delle relazioni sindacali gruppo Iccrea, Massimiliano Calvi, del responsabile del servizio affari sindacali Federcasse, Domenico Ruggeri e dei rappresentanti della Cassa mutua Toscana e delle Casse rurali Trentine. Per la Fabi erano presenti il segretario nazionale della Federazione, Luca Bertinotti e il Presidente del Fondo pensione nazionale Bcc, Piergiuseppe Mazzoldi.
Numerosi gli argomenti trattatati durante la riunione, tra i più rilevanti: la modifica della ragione sociale della Cassa mutua che a oggi continua a essere “associazione non riconosciuta”; l’approvazione del bilancio da parte dell’Assemblea; la richiesta di gestione interna della Long Term Care(Ltc) e la costituzione di un comitato amministratore per la rappresentatività delle organizzazioni sindacali.
«Per la LTC- Long Term Care- è tempo ormai per un ragionato e ragionevole passaggio in sicurezza attraverso la gestione diretta» ha commentato il segretario nazionale Fabi Bertinotti, che ha sottolineato come «la segreteria nazionale promuove da sempre con attenzione e determinazione lo sviluppo della sanità integrativa di settore e nel credito cooperativo».
«Adesso occorre porre mano, e rapidamente, alle modifiche statutarie per rendere adeguato alla contemporaneità un ente erogatore di prestazioni sanitarie integrative con una forte “mission” di presidio e tutela della salute di tutti/e gli aderenti/e» ha continuato il segretario nazionale.
Infine, ha concluso Bertinotti «È necessario proseguire su una “visione” di “bene comune” universale che possa praticare l’inclusività, tutelare le fragilità e sostenere anche economicamente la natalità, oltre gli incentivi fiscali attuali».
Roma, 29 novembre 2021