BORSA ITALIANA, RIORGANIZZAZIONE SENZA IMPATTI OCCUPAZIONALI

Firmata il 3 dicembre la procedura di riorganizzazione dell’azienda, con il verbale di accordo tra Fabi, Fisac e i vertici del gruppo. Nessuna mobilità territoriale, e le modifiche nei ruoli saranno nell’ottica di valorizzare professionalità e competenza. Protti (Fabi): «Abbiamo posto le basi per la programmazione di incontri futuri, fondamentali per la tutela di lavoratrici e lavoratori in un contesto caratterizzato dal nuovo piano industriale»

BORSA ITALIANA, RIORGANIZZAZIONE SENZA IMPATTI OCCUPAZIONALI

Borsa Italiana ha informato le organizzazioni sindacali del riassetto che interesserà la struttura organizzativa del gruppo, a partire da gennaio 2022. Lo fanno sapere le rappresentanze aziendali della Fabi e della Fisac Cgil, spiegando che la riorganizzazione non avrà un impatto sull'occupazione. "Le parti si sono date atto che dal nuovo assetto organizzativo non conseguono tensioni occupazionali (licenziamenti collettivi, esuberi) o mobilità territoriale. Sono previsti in alcuni casi modifiche nei ruoli, finalizzate alla valorizzazione delle professionalità e delle competenze dei colleghi, che verranno accompagnate, laddove necessario, da idonei interventi formativi", si legge in una nota.

 

Le parti, che si sono incontrate “con reciproco impegno” tra il 25 ottobre e il 3 dicembre, si sono impegnate a incontrarsi entro la fine del primo trimestre 2022 per una prima verifica sull’implementazione del nuovo assetto organizzativo. Successivamente saranno programmati ulteriori incontri “a conferma del dialogo costruttivo in essere tra le parti”. Alla presentazione del piano strategico al 2024, l’amministratore delegato di Euronext Stephane Boujnah aveva detto che alla fine del processo di integrazione di Borsa Italiana in Euronext il numero di lavoratori di Borsa Italiana sarà “molto simile o leggermente maggiore” di quello attuale, ma aveva comunque anticipato “aggiustamenti in alcuni team”, spiegando che “eventuali uscite saranno volontarie”.

«La procedura, conclusa il 3 dicembre ci ha visto presenti con la sola altra organizzazione in azienda – Fisac – a tutela dei lavoratori coinvolti e si è chiusa come detto con la firma del verbale di accordo. Non ci saranno tensioni occupazionali, nessuna mobilità territoriale, e le modifiche nei ruoli saranno nell’ottica di valorizzare professionalità e competenza. Ci saranno ovviamente idonei processi formativi dove necessario. Un risultato soddisfacente, che sarà oggetto di verifica in apposito incontro. Con questo verbale abbiamo posto le basi per la programmazione di incontri futuri, fondamentali per la tutela di lavoratrici e lavoratori in un contesto caratterizzato dal nuovo piano industriale» ha commentato Gisella Protti della segreteria Fabi di Milano.

Milano, 13 dicembre 2021

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