CREDITO COOPERATIVO, PROTEGGERE OCCUPAZIONE E BIODIVERSITÀ

Al 126° Consiglio nazionale Fabi, una tavola rotonda dedicata al rinnovo del contratto nazionale delle banche di credito cooperativo e ai futuri obiettivi del settore

CREDITO COOPERATIVO, PROTEGGERE OCCUPAZIONE E BIODIVERSITÀ

Nella seconda giornata di lavori del 126° Consiglio nazionale Fabi al palazzo del Ghiaccio di Milano, spazio al credito cooperativo con la tavola rotonda “Il Credito cooperativo e il servizio sul territorio”.

Nel confronto moderato da Federico de Rosa del Corriere della Sera, salgono sul palco Fabi il vicepresidente di Federcasse Matteo Spanò, il responsabile delle relazioni industriali di Iccrea Massimiliano Calvi, il responsabile delle relazioni sindacali e welfare di Cassa Centrale Banca Pasquale Del Buono, la responsabile area servizio sindacale Raiffeisen Luisa Nena; a rappresentare la Fabi, il segretario generale Lando Maria Sileoni, il segretario nazionale Luca Bertinotti, il coordinatore Iccrea Pier Giuseppe Mazzoldi, il coordinatore in Cassa Centrale Banca Domenico Mazzucchi, il coordinatore in Raiffeisen Ulrich Untersulzner.

Il rinnovo del contratto nazionale delle banche di credito cooperativo e le future sfide del settore Bcc al centro del dibattito.

«La trattativa è appena iniziata, ma la strada è ancora in salita: il nostro obiettivo è una piattaforma che metta al centro il valore della cooperazione e la biodiversità, con un obiettivo di stabilità occupazionale nel settore», la dichiarazione di Luca Bertinotti, che ringrazia i lavoratori e i dirigenti sindacali Fabi per l’ottimo lavoro svolto finora.
Perché si parla di biodiversità anche in economia? Con le Bcc è facile da spiegare: per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le Bcc ne impiegano in media 85. Di questi, almeno il 95% diventa credito all’economia reale di quello stesso territorio: la cosiddetta economia geo-circolare. Il credito cooperativo rappresenta pertanto un modello unico nella “biosfera” economica.

Riguardo il rapporto con la Bce, sulla stessa linea di Bertinotti è l’opinione di Matteo Spanò, che porta avanti questo aspetto di unicità e tipicità delle banche di credito cooperativo: «Una banca locale non può essere sottoposta agli stessi adempimenti di una banca europea. Faremo in modo di portare avanti la nostra istanza in Europa per proteggere il contratto di lavoro del credito cooperativo».

«La nostra rappresentatività all’interno delle Bcc è molto forte: questo viene da passione e capacità del nostro gruppo dirigente che non ha eguali in altre organizzazioni», il riconoscimento di Sileoni ai dirigenti Fabi di gruppo.

Milano, 14 dicembre 2021

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