«YOU’LL NEVER WALK ALONE, NON CAMMINERETE MAI DA SOLI»
La replica del segretario generale chiude il 126° Consiglio nazionale della Fabi. Nella giornata di lavori, focus su fondo pensione, welfare, previdenza complementare e una tavola rotonda dedicata al settore del credito cooperativo: ecco dibattiti e protagonisti della seconda parte dell’evento nazionale Fabi. Domani, al via l’11ª Conferenza d’organizzazione.
Al Palazzo del Ghiaccio di Milano riprendono i lavori del 126° Consiglio Nazionale Fabi. Dopo un lunedì ricco di appuntamenti dedicati all’economia e al mondo delle banche, con i principali protagonisti di settore, ad inaugurare questa seconda giornata è il segretario generale aggiunto Mauro Bossola, con il suo intervento dedicato al Fondo pensione di Intesa Sanpaolo, di cui il dirigente Fabi è presidente.
Il Fondo a Contribuzione Definita di Intesa Sanpaolo - questa la corretta definizione, come specifica Bossola – è una realtà complessa e articolata: 75mila iscritti e 7 miliardi e mezzo di euro di patrimonio ad oggi. Numeri già alti e che saliranno ancora a breve: gli accordi sindacali post fusione UBI prevedono, infatti, dal 1° gennaio 2022, un’ulteriore crescita di circa 15mila iscritti e di altri 2 miliardi di patrimonio.
«L’adozione di strategie di investimento responsabili è pienamente coerente con il dovere fiduciario che i fondi pensione hanno nei confronti dei propri iscritti: valutare compiutamente e congiuntamente sia gli obiettivi di carattere finanziario che i rischi connessi, pur se nascosti o non immediatamente percepibili», dichiara il presidente del Fondo.
Proprio per queste ragioni, tra le altre cose, il fondo ha attivato un comparto esg “futuro sostenibile” focalizzato sulla tematica del cambiamento climatico, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile.
«Il sindacato ha saputo, negli anni, creare questi strumenti, rendendoli equi, rendendoli solidali, strappandoli alle politiche retributive individuali delle aziende, come accade invece nel resto d’Europa e del mondo» sottolinea Bossola.
Uno strumento accessibile a tutti, che favorisce il senso di solidarietà perché svincolato da ogni logica premiante. E interamente conquistato dalle organizzazioni sindacali: «Non ci sono state graziose concessioni: perciò non chiamiamolo più sistema del welfare aziendale, ma sistema del welfare contrattuale», l’inciso del segretario generale aggiunto a chiusura intervento.
A seguire, la relazione del responsabile del Dipartimento Welfare, Vincenzo Saporito. Il focus è su welfare e previdenza complementare nel settore bancario.
«Il welfare, e in particolare i fondi pensione del settore del credito, sono senza dubbio una storia di successo» dichiara il responsabile Fabi, « ma questa storia ci dà la responsabilità di costruire da subito il futuro: le pensioni dei giovani, le campagne informative e la spinta della contrattazione collettiva dovranno essere uno degli impegni cardine del sindacato per costruire il futuro dei lavoratori tutti e, in particolare, delle giovani generazioni».
La coordinatrice Fabi nell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, Anna Maria Landoni, affronta il tema della riforma della riscossione: il settore sta infatti subendo trasformazioni strutturali e i sindacati, la Fabi in primis, sono pronti a scendere in campo per salvaguardare il futuro e le prospettive dei lavoratori.
Anna Maria Landoni lancia pertanto un chiaro monito dal palco del Consiglio nazionale: «Qualora il legislatore non si ritenga soddisfatto della maggior sinergia tra Agenzia delle entrate e Agenzia delle entrate riscossione – attuata con il passaggio delle risorse da un’Agenzia all’altra – e procedesse con azioni normative tese a realizzare ed accentrare sotto un unico soggetto la funzione dell’accertamento e della riscossione, ci vedremo costretti ad intervenire in tutte le sedi per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della riscossione».
Spazio poi al settore del credito cooperativo, con la tavola rotonda “Il Credito cooperativo e il servizio sul territorio”. Nel confronto moderato da Federico de Rosa del Corriere della Sera, salgono sul palco Fabi il vicepresidente di Federcasse Matteo Spanò, il responsabile delle relazioni industriali di Iccrea Massimiliano Calvi, il responsabile delle relazioni sindacali e welfare di Cassa Centrale Banca Pasquale Del Buono, la responsabile area servizio sindacale Raiffeisen Luisa Nena; a rappresentare la Fabi, il segretario generale Lando Maria Sileoni, il segretario nazionale Luca Bertinotti, il coordinatore Iccrea Pier Giuseppe Mazzoldi, il coordinatore in Cassa Centrale Banca Domenico Mazzucchi, il coordinatore in Raiffeisen Ulrich Untersulzner.
Al centro del dibattito, Il rinnovo del contratto nazionale delle banche di credito cooperativo e le future sfide del settore.
«La trattativa è appena iniziata, ma la strada è ancora in salita: il nostro obiettivo è una piattaforma che metta al centro il valore della cooperazione e la biodiversità, con un obiettivo di stabilità occupazionale nel settore», la dichiarazione di Luca Bertinotti, che ringrazia i lavoratori e i dirigenti sindacali Fabi per l’ottimo lavoro svolto finora.
Perché si parla di biodiversità anche in economia? Con le Bcc è facile da spiegare: per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le Bcc ne impiegano in media 85. Di questi, almeno il 95% diventa credito all’economia reale di quello stesso territorio: la cosiddetta economia geo-circolare. Il credito cooperativo rappresenta pertanto un modello unico nella “biosfera economica”.
Riguardo il rapporto con la Bce, in linea con Bertinotti è l’opinione di Matteo Spanò, che supporta questo aspetto di unicità e tipicità delle banche di credito cooperativo: «Una banca locale non può essere sottoposta agli stessi adempimenti di una banca europea. Faremo in modo di portare avanti la nostra istanza in Europa per proteggere il contratto di lavoro del credito cooperativo».
«La nostra rappresentatività all’interno delle Bcc è molto forte: questo viene da passione e capacità del nostro gruppo dirigente che non ha eguali in altre organizzazioni», il riconoscimento di Sileoni ai dirigenti Fabi di gruppo.
La giornata prosegue ed entra nel vivo di quella che è la natura vera e propria del Consiglio Nazionale: il dibattito. I dirigenti sindacali provenienti da tutti i Sab esprimono le loro idee e proposte alla segreteria nazionale, in un pomeriggio di interventi sancito dalla replica finale di Sileoni, che risponde ad ognuno di loro.
E si arriva inevitabilmente ad una conclusione: la Fabi e le sue caratteristiche che la rendono unica nel panorama sindacale.
«Cos’è che fa la differenza tra noi e gli altri? Sono innanzitutto le caratteristiche delle persone, poi l’autorevolezza, la rappresentatività, e infine la nostra capacità di percepire cosa c’è nell’aria, cogliere al volo quello che passa sulle nostre teste», così Sileoni interpreta l’anima Fabi.
«In tutti questi anni abbiamo costruito credibilità nei comportamenti, nelle nostre azioni concrete, abbiamo dimostrato di avere un passo in più rispetto a tutti gli altri. Gli altri non riescono a raggiungere quell’intensità di cambiamento che noi abbiamo raggiunto negli anni: avete visto quanti nuovi volti ci sono qui in platea?», prosegue il leader Fabi.
Che ricorda la spinta data sempre dal primo sindacato del credito a tutte le iniziative di carattere sociale. Ultima in ordine di tempo, quella lanciata ad apertura Consiglio Nazionale, la “classifica della generosità”: far conoscere a tutti, ogni anno, i nomi delle banche e gli importi che utilizzeranno per sconfiggere la povertà e per le iniziative di beneficenza.
«Ci aspettano tempi duri, da gennaio affronteremo i nodi cruciali del settore. Dobbiamo credere in noi stessi, assumerci le nostre responsabilità. Io sto con i piedi per terra e so che, senza di voi, io non sarei niente», la conclusione del segretario generale Fabi.
Domani, al via l’11ª Conferenza di organizzazione, che inizierà con la relazione introduttiva del segretario generale aggiunto Giuliano De Filippis.
Milano, 14 dicembre 2021