UCRAINA ED EFFETTI ECONOMICI DELLA GUERRA, SILEONI IN DIRETTA SU LA7

Il segretario generale della Fabi ospite della trasmissione Omnibus condotta da Gaia Tortora. Al centro del dibattito, le tensioni tra Mosca e Kiev con le ripercussioni economico-finanziarie in Europa

UCRAINA ED EFFETTI ECONOMICI DELLA GUERRA, SILEONI IN DIRETTA SU LA7

Il segretario generale della Fabi ospite della trasmissione Omnibus condotta da Gaia Tortora. Al centro del dibattito, le tensioni tra Mosca e Kiev con le ripercussioni economico-finanziarie in Europa

 

 

Ucraina: Sileoni, inflazione 6% tassa occulta 100 mld su conti (ANSA) – MILANO, 01 MAR – “Sul fronte del prodotto interno lordo, la guerra potrebbe farci perdere un punto di pil quest’anno, dall’ipotesi del 4% potremmo arrivare al 3%, e questo vale anche per il 2023. Per quanto riguarda l’inflazione, ci sara’ un generale aumento dei prezzi che potrebbe portare l’inflazione dall’attuale 4,8% a oltre il 6%. Questo vorrebbe dire, se si pensa ai 1.604 miliardi di euro lasciati in banca dalle famiglie italiane, una tassa occulta sui conti correnti che salira’ da circa 76 miliardi fino a quasi 100 miliardi solo nel 2022”. Cosi’ il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Vale la pena sottolineare che 100 miliardi di euro equivalgono a quattro leggi di bilancio, quattro finanziarie fatte in tempi normali, non di crisi. Ma bisogna guardare – rileva il segretario della Fabi – anche altri aspetti: quei 100 miliardi di perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie avranno una ripercussione, un effetto negativo anche sui consumi e questo significa innescare una spirale negativa per tutta l’economia”. Il brillante centro studi del gruppo Intesa ci dice che ci sono tre danni principali per l’Italia conseguenti alla guerra: la produzione di energia elettrica (avremo meno materie prime, a cominciare dal gas), il riscaldamento delle abitazioni, la produzione industriale interna (sara’ piu’ caro il costo della produzione per le imprese che consumano tanta energia)”, conclude quindi Sileoni. (ANSA). PEG 01-MAR-22 10:55 NNNN

UCRAINA. SILEONI (FABI): INFLAZIONE AL 6% E TASSA OCCULTA SU CONTI CORRENTI DA 100 MLD (DIRE) Roma, 1 mar. – “Sul fronte del prodotto interno lordo, la guerra potrebbe farci perdere un punto di pil quest’anno (dall’ipotesi del 4% potremmo arrivare al 3%) e questo vale anche per il 2023. Per quanto riguarda l’inflazione, ci sarà un generale aumento dei prezzi che potrebbe portare l’inflazione dall’attuale 4,8% a oltre il 6%. Questo vorrebbe dire, se si pensa ai 1.604 miliardi di euro lasciati in banca dalle famiglie italiane, una tassa occulta sui conti correnti che salirà da circa 76 miliardi fino a quasi 100 miliardi solo nel 2022”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Vale la pena sottolineare che 100 miliardi di euro equivalgono a quattro leggi di bilancio, quattro finanziarie fatte in tempi normali, non di crisi. Ma bisogna guardare anche altri aspetti: quei 100 miliardi di perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie avranno una ripercussione, un effetto negativo anche sui consumi e questo significa innescare una spirale negativa per tutta l’economia. Il brillante centro studi del gruppo Intesa ci dice che ci sono tre danni principali per l’Italia conseguenti alla guerra: la produzione di energia elettrica (avremo meno materie prime, a cominciare dal gas), il riscaldamento delle abitazioni, la produzione industriale interna (sarà più caro il costo della produzione per le imprese che consumano tanta energia)”, ha aggiunto SILEONI. (Vid/ Dire) 10:35 01-03-22 NNNN

UCRAINA. SILEONI (FABI): SERVONO AIUTI ECONOMICI STRAORDINARI PER EUROPA (DIRE) Roma, 1 mar. – “L’Unione europea e anche il governo italiano non possono stare a guardare: l’Unione europea e lo stesso governo Draghi, che sta gestendo brillantemente tutta la situazione rafforzando quotidianamente la credibilità dell’Italia all’interno della Nato, devono ripartire dallo schema attuato per la pandemia quando sono stati autorizzati interventi straordinari che hanno consentito di far fronte all’emergenza economica nel 2020 e hanno consentito una importante crescita economica nel 2021 sia in Italia sia in Europa. Contemporaneamente, la Banca centrale europea e l’Autorità bancaria europea, cioè le due istituzioni che hanno il vero potere economico in Europa, devono valutare l’alleggerimento di alcune regole per la gestione dei crediti deteriorati delle banche, cioè le sofferenze ovvero i prestiti non rimborsati”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Oggi le regole della Bce e dell’Eba appaiono troppo severe, costringono le banche a svendere questi crediti deteriorati e poi limitano l’erogazione di nuovi finanziamenti. È uno schema normativo che è studiato su modelli economici del Nord Europa, che non si adatta a sistemi diversi, come quello italiano, dove le famiglie e soprattutto le imprese non possono fare a meno del credito bancario, specie in situazioni di crisi e di emergenza come quella del Covid o adesso con la guerra in Ucraina». «Questa guerra porta alla luce tutta una serie di debolezze e incongruenze del vecchio modello di Occidente e della stessa Unione europea. Dal punto di vista strettamente economico, non si sa bene se questa guerra, alla fine dei conti, farà più male a noi che alla Russia, sul piano economico: noi abbiamo le armi finanziarie, Putin può far leva togliendoci le materie prime, a cominciare dal il gas. È anche una guerra psicologica”, ha aggiunto SILEONI. (Vid/ Dire) 10:36 01-03-22 NNNN

UCRAINA: SILEONI (FABI), ‘INFLAZIONE AL 6% E’ TASSA OCCULTA DA 100 MLD SU CONTI CORRENTI’ = Roma, 1 mar. (Adnkronos) – “Sul fronte del prodotto interno lordo, la guerra potrebbe farci perdere un punto di Pil quest’anno (dall’ipotesi del 4% potremmo arrivare al 3%) e questo vale anche per il 2023. Per quanto riguarda l’inflazione, ci sarà un generale aumento dei prezzi che potrebbe portare l’inflazione dall’attuale 4,8% a oltre il 6%. Questo vorrebbe dire, se si pensa ai 1.604 miliardi di euro lasciati in banca dalle famiglie italiane, una tassa occulta sui conti correnti che salirà da circa 76 miliardi fino a quasi 100 miliardi solo nel 2022”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Vale la pena sottolineare che 100 miliardi di euro – ha continuato – equivalgono a quattro leggi di bilancio, quattro finanziarie fatte in tempi normali, non di crisi. Ma bisogna guardare anche altri aspetti: quei 100 miliardi di perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie avranno una ripercussione, un effetto negativo anche sui consumi e questo significa innescare una spirale negativa per tutta l’economia. Il brillante centro studi del gruppo Intesa – ha detto ancora SILEONI – ci dice che ci sono tre danni principali per l’Italia conseguenti alla guerra: la produzione di energia elettrica (avremo meno materie prime, a cominciare dal gas), il riscaldamento delle abitazioni, la produzione industriale interna (sarà più caro il costo della produzione per le imprese che consumano tanta energia)” ha aggiunto. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 01-MAR-22 10:40 NNNN

UCRAINA: SILEONI (FABI), ‘SERVONO AIUTI ECONOMICI STRAORDINARI PER EUROPA’ = Roma, 1 mar. (Adnkronos) – “La Ue e anche il governo italiano non possono stare a guardare: l’Unione europea e lo stesso governo Draghi, che sta gestendo brillantemente tutta la situazione rafforzando quotidianamente la credibilità dell’Italia all’interno della Nato, devono ripartire dallo schema attuato per la pandemia quando sono stati autorizzati interventi straordinari che hanno consentito di far fronte all’emergenza economica nel 2020 e hanno consentito una importante crescita economica nel 2021 sia in Italia sia in Europa”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Contemporaneamente, la Banca centrale europea e l’Autorità bancaria europea, cioè le due istituzioni che hanno il vero potere economico in Europa, devono valutare l’alleggerimento di alcune regole per la gestione dei crediti deteriorati delle banche, cioè le sofferenze ovvero i prestiti non rimborsati”, ha detto ancora SILEONI. “Oggi le regole della Bce e dell’Eba appaiono troppo severe, costringono le banche a svendere questi crediti deteriorati e poi limitano l’erogazione di nuovi finanziamenti. È uno schema normativo – ha spiegato – che è studiato su modelli economici del Nord Europa, che non si adatta a sistemi diversi, come quello italiano, dove le famiglie e soprattutto le imprese non possono fare a meno del credito bancario, specie in situazioni di crisi e di emergenza come quella del Covid o adesso con la guerra in Ucraina”. “Questa guerra – ha ribadito – porta alla luce tutta una serie di debolezze e incongruenze del vecchio modello di Occidente e della stessa Unione europea. Dal punto di vista strettamente economico, non si sa bene se questa guerra, alla fine dei conti, farà più male a noi che alla Russia, sul piano economico: noi abbiamo le armi finanziarie, Putin può far leva togliendoci le materie prime, a cominciare dal il gas. È anche una guerra psicologica”, ha concluso SILEONI. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 01-MAR-22 10:41 NNNN

Ucraina: Fabi, servono aiuti economici straordinari per Europa Milano, 1 mar. (LaPresse) – “L’Unione europea e anche il governo italiano non possono stare a guardare: l’Unione europea e lo stesso governo Draghi, che sta gestendo brillantemente tutta la situazione rafforzando quotidianamente la credibilità dell’Italia all’interno della Nato, devono ripartire dallo schema attuato per la pandemia quando sono stati autorizzati interventi straordinari che hanno consentito di far fronte all’emergenza economica nel 2020 e hanno consentito una importante crescita economica nel 2021 sia in Italia sia in Europa”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Contemporaneamente, la Banca centrale europea e l’Autorità bancaria europea, cioè le due istituzioni che hanno il vero potere economico in Europa, devono valutare l’alleggerimento di alcune regole per la gestione dei crediti deteriorati delle banche, cioè le sofferenze ovvero i prestiti non rimborsati”, ha proseguito Sileoni. (Segue) ECO NG01 ccl/pna 011059 MAR 22

Ucraina: Fabi, servono aiuti economici straordinari per Europa-2- Milano, 1 mar. (LaPresse) – “Oggi le regole della Bce e dell’Eba appaiono troppo severe, costringono le banche a svendere questi crediti deteriorati e poi limitano l’erogazione di nuovi finanziamenti. È uno schema normativo che è studiato su modelli economici del Nord Europa, che non si adatta a sistemi diversi, come quello italiano, dove le famiglie e soprattutto le imprese non possono fare a meno del credito bancario, specie in situazioni di crisi e di emergenza come quella del Covid o adesso con la guerra in Ucraina. Questa guerra porta alla luce tutta una serie di debolezze e incongruenze del vecchio modello di Occidente e della stessa Unione europea. Dal punto di vista strettamente economico, non si sa bene se questa guerra, alla fine dei conti, farà più male a noi che alla Russia, sul piano economico: noi abbiamo le armi finanziarie, Putin può far leva togliendoci le materie prime, a cominciare dal il gas. È anche una guerra psicologica”, ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 ccl/pna 011059 MAR 22

Ucraina: Fabi, rischio inflazione al 6% e tassa occulta su conti da 100 mld Milano, 1 mar. (LaPresse) – “Sul fronte del prodotto interno lordo, la guerra potrebbe farci perdere un punto di pil quest’anno (dall’ipotesi del 4% potremmo arrivare al 3%) e questo vale anche per il 2023. Per quanto riguarda l’inflazione, ci sarà un generale aumento dei prezzi che potrebbe portare l’inflazione dall’attuale 4,8% a oltre il 6%. Questo vorrebbe dire, se si pensa ai 1.604 miliardi di euro lasciati in banca dalle famiglie italiane, una tassa occulta sui conti correnti che salirà da circa 76 miliardi fino a quasi 100 miliardi solo nel 2022”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Vale la pena sottolineare che 100 miliardi di euro equivalgono a quattro leggi di bilancio, quattro finanziarie fatte in tempi normali, non di crisi. Ma bisogna guardare anche altri aspetti: quei 100 miliardi di perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie avranno una ripercussione, un effetto negativo anche sui consumi e questo significa innescare una spirale negativa per tutta l’economia. Il brillante centro studi del gruppo Intesa ci dice che ci sono tre danni principali per l’Italia conseguenti alla guerra: la produzione di energia elettrica (avremo meno materie prime, a cominciare dal gas), il riscaldamento delle abitazioni, la produzione industriale interna (sarà più caro il costo della produzione per le imprese che consumano tanta energia)”, ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 ccl/pna 011103 MAR 22

UCRAINA: SILEONI (FABI): INFLAZIONE AL 6% E TASSA OCCULTA SU CONTI CORRENTI DA 100 MLD (9Colonne) Roma, 1 mar – “Sul fronte del prodotto interno lordo, la guerra potrebbe farci perdere un punto di pil quest’anno (dall’ipotesi del 4% potremmo arrivare al 3%) e questo vale anche per il 2023. Per quanto riguarda l’inflazione, ci sarà un generale aumento dei prezzi che potrebbe portare l’inflazione dall’attuale 4,8% a oltre il 6%. Questo vorrebbe dire, se si pensa ai 1.604 miliardi di euro lasciati in banca dalle famiglie italiane, una tassa occulta sui conti correnti che salirà da circa 76 miliardi fino a quasi 100 miliardi solo nel 2022”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Vale la pena sottolineare che 100 miliardi di euro equivalgono a quattro leggi di bilancio, quattro finanziarie fatte in tempi normali, non di crisi. Ma bisogna guardare anche altri aspetti: quei 100 miliardi di perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie avranno una ripercussione, un effetto negativo anche sui consumi e questo significa innescare una spirale negativa per tutta l’economia. Il brillante centro studi del gruppo Intesa ci dice che ci sono tre danni principali per l’Italia conseguenti alla guerra: la produzione di energia elettrica (avremo meno materie prime, a cominciare dal gas), il riscaldamento delle abitazioni, la produzione industriale interna (sarà più caro il costo della produzione per le imprese che consumano tanta energia)” ha aggiunto Sileoni. “L’Unione europea e anche il governo italiano non possono stare a guardare – ha proseguito -: l’Unione europea e lo stesso governo Draghi, che sta gestendo brillantemente tutta la situazione rafforzando quotidianamente la credibilità dell’Italia all’interno della Nato, devono ripartire dallo schema attuato per la pandemia quando sono stati autorizzati interventi straordinari che hanno consentito di far fronte all’emergenza economica nel 2020 e hanno consentito una importante crescita economica nel 2021 sia in Italia sia in Europa. Contemporaneamente, la banca centrale europea e l’Autorità bancaria europea, cioè le due istituzioni che hanno il vero potere economico in Europa, devono valutare l’alleggerimento di alcune regole per la gestione dei crediti deteriorati delle banche, cioè le sofferenze ovvero i prestiti non rimborsati”, “oggi le regole della Bce e dell’Eba appaiono troppo severe, costringono le banche a svendere questi crediti deteriorati e poi limitano l’erogazione di nuovi finanziamenti. È uno schema normativo che è studiato su modelli economici del Nord Europa, che non si adatta a sistemi diversi, come quello italiano, dove le famiglie e soprattutto le imprese non possono fare a meno del credito bancario, specie in situazioni di crisi e di emergenza come quella del Covid o adesso con la guerra in Ucraina”. (red) 011322 MAR 22 

Ucraina: Sileoni, urgono aiuti economici straordinari per Europa = (AGI) – Roma, 1 mar. – “L’Unione europea e anche il governo italiano non possono stare a guardare: l’Unione europea e lo stesso governo Draghi, che sta gestendo brillantemente tutta la situazione rafforzando quotidianamente la credibilita’ dell’Italia all’interno della Nato, devono ripartire dallo schema attuato per la pandemia quando sono stati autorizzati interventi straordinari che hanno consentito di far fronte all’emergenza economica nel 2020 e hanno consentito una importante crescita economica nel 2021 sia in Italia sia in Europa. Contemporaneamente, la Banca centrale europea e l’Autorita’ bancaria europea, cioe’ le due istituzioni che hanno il vero potere economico in Europa, devono valutare l’alleggerimento di alcune regole per la gestione dei crediti deteriorati delle banche, cioe’ le sofferenze ovvero i prestiti non rimborsati”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. (AGI)Gav (Segue) 011511 MAR 22 NNNN

Ucraina: Sileoni, inflazione 6% tassa occulta 100 mld su conti = (AGI) – Roma, 1 mar. – “Sul fronte del prodotto interno lordo, la guerra potrebbe farci perdere un punto di pPl quest’anno (dall’ipotesi del 4% potremmo arrivare al 3%) e questo vale anche per il 2023. Per quanto riguarda l’inflazione, ci sara’ un generale aumento dei prezzi che potrebbe portare l’inflazione dall’attuale 4,8% a oltre il 6%. Questo vorrebbe dire, se si pensa ai 1.604 miliardi di euro lasciati in banca dalle famiglie italiane, una tassa occulta sui conti correnti che salira’ da circa 76 miliardi fino a quasi 100 miliardi solo nel 2022”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. (AGI)Gav (Segue) 011503 MAR 22 NNNN

UCRAINA: SILEONI (FABI): INFLAZIONE AL 6% E TASSA OCCULTA SU CONTI CORRENTI DA 100 MLD (9Colonne) Roma, 1 mar – “Sul fronte del prodotto interno lordo, la guerra potrebbe farci perdere un punto di pil quest’anno (dall’ipotesi del 4% potremmo arrivare al 3%) e questo vale anche per il 2023. Per quanto riguarda l’inflazione, ci sarà un generale aumento dei prezzi che potrebbe portare l’inflazione dall’attuale 4,8% a oltre il 6%. Questo vorrebbe dire, se si pensa ai 1.604 miliardi di euro lasciati in banca dalle famiglie italiane, una tassa occulta sui conti correnti che salirà da circa 76 miliardi fino a quasi 100 miliardi solo nel 2022”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Omnibus in onda su La7. “Vale la pena sottolineare che 100 miliardi di euro equivalgono a quattro leggi di bilancio, quattro finanziarie fatte in tempi normali, non di crisi. Ma bisogna guardare anche altri aspetti: quei 100 miliardi di perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie avranno una ripercussione, un effetto negativo anche sui consumi e questo significa innescare una spirale negativa per tutta l’economia. Il brillante centro studi del gruppo Intesa ci dice che ci sono tre danni principali per l’Italia conseguenti alla guerra: la produzione di energia elettrica (avremo meno materie prime, a cominciare dal gas), il riscaldamento delle abitazioni, la produzione industriale interna (sarà più caro il costo della produzione per le imprese che consumano tanta energia)” ha aggiunto Sileoni. “L’Unione europea e anche il governo italiano non possono stare a guardare – ha proseguito -: l’Unione europea e lo stesso governo Draghi, che sta gestendo brillantemente tutta la situazione rafforzando quotidianamente la credibilità dell’Italia all’interno della Nato, devono ripartire dallo schema attuato per la pandemia quando sono stati autorizzati interventi straordinari che hanno consentito di far fronte all’emergenza economica nel 2020 e hanno consentito una importante crescita economica nel 2021 sia in Italia sia in Europa. Contemporaneamente, la banca centrale europea e l’Autorità bancaria europea, cioè le due istituzioni che hanno il vero potere economico in Europa, devono valutare l’alleggerimento di alcune regole per la gestione dei crediti deteriorati delle banche, cioè le sofferenze ovvero i prestiti non rimborsati”, “oggi le regole della Bce e dell’Eba appaiono troppo severe, costringono le banche a svendere questi crediti deteriorati e poi limitano l’erogazione di nuovi finanziamenti. È uno schema normativo che è studiato su modelli economici del Nord Europa, che non si adatta a sistemi diversi, come quello italiano, dove le famiglie e soprattutto le imprese non possono fare a meno del credito bancario, specie in situazioni di crisi e di emergenza come quella del Covid o adesso con la guerra in Ucraina”. (red) 011322 MAR 22 ​​

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