BPER CHIUDE 20 SPORTELLI IN SARDEGNA, SINDACATI IN RIVOLTA

L’allarme lanciato dalla Fabi e dalle altre sigle arriva dopo la comunicazione ufficiale del gruppo emiliano. Cabboi:«Ci sono gli strumenti per bloccare tutto questo. Passano dalla buona politica, quella che sa cogliere le opportunità e non tacere a segnali di dismissione come questo».

BPER CHIUDE 20 SPORTELLI IN SARDEGNA, SINDACATI IN RIVOLTA

Il Banco di Sardegna chiuderà nei prossimi mesi 20 sportelli bancari nel territorio sardo. È l'allarme lanciato dalle segreterie regionali di Fabi, First-Cisl, Fisac Cgil, Uilca-Uil, Unisin a seguito di una comunicazione ufficiale del gruppo Bper. «È l'ennesima mazzata che viene sferrata al nostro territorio regionale, già sofferente e penalizzato dalle precedenti decine e decine di chiusure», denunciano i sindacati nella nota unitaria, aggiungendo che: «Lo stesso sta accadendo con le altre aziende creditizie, piccole e grandi».

E ancora, proseguono i sindacati unitariamente: «Unicredit ha ridotto l'organico all'osso al punto da avere un’evidente difficoltà a sostenere la costante apertura delle agenzie. Intesa ha chiuso molte sedi isolane e anch'essa fatica a reggere il passo con la costante e voluta riduzione del personale. Bnl è sotto il torchio di un’enorme ristrutturazione che ridurrà in Sardegna sedi e numero dei dipendenti, per giunta con la vendita ad altre aziende di parte dei lavoratori. Monte dei Paschi di Siena ormai tiene aperte solo alcune sedi, perlopiù nei capoluoghi di provincia. E si potrebbe continuare a lungo e sulla stessa linea parlando delle altre aziende».

«Siamo disposti ad avviare subito una stagione vertenziale sul credito in Sardegna – concludono le sigle – arrivando anche alla mobilitazione generale dei lavoratori, degli enti locali e di tutti quelli che hanno interesse a mantenere salda la presenza del credito in un territorio da cui fuggono tutti, depauperandolo e privandolo di qualsiasi punto di servizio al cittadino».

«Ci sono gli strumenti per bloccare tutto questo. Passano dalla buona politica, quella che sa cogliere le opportunità e non tacere a segnali di dismissione come questo. Noi faremo la nostra parte» è il commento del segretario coordinatore Fabi Banco di Sardegna, Emanuele Cabboi.

Cagliari, 17 marzo 2022

Banche: allarme sindacati, 20 filiali chiudono in Sardegna (ANSA) – CAGLIARI, 16 MAR – “A seguito di una comunicazione ufficiale del Gruppo Bper, siamo venuti a conoscenza dell’imminente chiusura di ulteriori 20 filiali operative del Banco di Sardegna. E’ l’ennesima mazzata che viene sferrata al nostro territorio regionale, gia’ sofferente e penalizzato dalle precedenti decine e decine di chiusure”. E’ l’allarme lanciato, in una nota congiunta, dalle segreterie regionali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Unisin. “Si tratta di un vero e proprio attacco diretto alle nostre comunita’ locali – denunciano i sindacati – piccole e grandi che pure hanno contribuito alla crescita e al rafforzamento del Banco di Sardegna. Lo stesso sta accadendo con le altre aziende creditizie, piccole e grandi. Sullo sfondo si muovono le ombre dell’ennesima ristrutturazione, stavolta basata su un presunto “nuovo mondo” scaturito dalla diffusione del Covid 19. Unicredit ha ridotto l’organico all’osso al punto da avere una evidente difficolta’ a sostenere la costante apertura delle agenzie. Intesa-Sanpaolo ha chiuso molte sedi isolane e anch’essa fatica a reggere il passo con la costante e voluta riduzione del personale. BNL e’ sotto il torchio di una enorme ristrutturazione che ridurra’ in Sardegna sedi e numero dei dipendenti, per giunta con la vendita ad altre aziende di parte dei lavoratori. Monte dei Paschi di Siena ormai tiene aperte solo alcune sedi, perlopiu’ nei capoluoghi di provincia. E si potrebbe continuare a lungo. E si puo’ continuare sulla stessa linea parlando delle altre aziende. La cifra che unisce questi movimenti e’ l’abbandono dei piccoli centri, quelli piu’ bisognosi. Eppure, nulla giustifica un accanimento simile contro la nostra terra. Le agenzie sono tutte in attivo e i bilanci delle banche sono un inno all’opulenza. Possibile, ci chiediamo noi sindacati, che in un momento di cosi’ grandi guadagni si debbano tagliare via tutte le attenzioni al territorio? E’ inutile riempirsi la bocca di ipotetiche banche del territorio, di banche di prossimita’, quando l’unica cosa che pare muovere le lancette degli orologi decisionali continua ad essere il mero profitto e la capacita’ di creare dividendi per gli azionisti”. Secondo le sigle sindacali, “tutto questo e’ inaccettabile e siamo disposti ad avviare subito una stagione vertenziale sul credito in Sardegna, arrivando anche alla mobilitazione generale dei lavoratori, degli enti locali e di tutti quelli che hanno interesse a mantenere salda la presenza del credito in un territorio da cui fuggono tutti, depauperandolo e privandolo di qualsiasi punto di servizio al cittadino. Chiediamo con forza l’intervento della politica, sia degli enti locali che regionale per aprire subito un tavolo di discussione e analisi approfondita della situazione”. (ANSA). FO 16-MAR-22 19:37 NNNN

Banche: nuove chiusure filiali in Sardegna, sindacati in rivolta = (AGI) – Cagliari, 16 mar. – In Sardegna e’ imminente la chiusura di 20 filiali operative del Banco di Sardegna, che si aggiunge a decisioni analoghe assunte da altri istituti di credito nell’isola. Lo segnalano le segreterie regionali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Unisin, dopo una comunicazione ufficiale del gruppo Bper. “Siamo disposti ad avviare subito una stagione vertenziale sul credito in Sardegna, arrivando anche alla mobilitazione generale dei lavoratori, degli enti locali”, annunciano i sindacati di categoria, “e di tutti quelli che hanno interesse a mantenere salda la presenza del credito in un territorio da cui fuggono tutti, depauperandolo e privandolo di qualsiasi punto di servizio al cittadino”. (AGI)Red/Rob (Segue) 161652 MAR 22 NNNN

Sardegna: crisi settore credito, sindacati chiedono intervento politico Cagliari, 16 mar. (LaPresse) – “A seguito di una comunicazione ufficiale del Gruppo Bper siamo venuti a conoscenza dell’imminente chiusura di ulteriori 20 filiali operative del Banco di Sardegna. Èl’ennesima mazzata che viene sferrata al nostro territorio regionale, già sofferente e penalizzato dalle precedenti decine e decine di chiusure. Si tratta di un vero e proprio attacco diretto alle nostre comunità locali, piccole e grandi, che pure hanno contribuito alla crescita e al rafforzamento del Banco di Sardegna”. A dichiararlo sono le Segreterie sarde di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Unisin, che hanno diffuso una nota unitaria sulla crisi del settore creditizio. “Lo stesso sta accadendo con le altre aziende creditizie, piccole e grandi – continua la nota – Sullo sfondo si muovono le ombre dell’ennesima ristrutturazione, stavolta basata su un presunto ‘nuovo mondo’ scaturito dalla diffusione del Covid 19. Unicredit ha ridotto l’organico all’osso al punto da avere una evidente difficoltà a sostenere la costante apertura delle agenzie. Intesa-Sanpaolo ha chiuso molte sedi isolane e anch’essa fatica a reggere il passo con la costante e voluta riduzione del personale. BNL è sotto il torchio di una enorme ristrutturazione che ridurrà in Sardegna sedi e numero dei dipendenti, per giunta con la vendita ad altre aziende di parte dei lavoratori. Monte dei Paschi di Siena ormai tiene aperte solo alcune sedi, perlopiù nei capoluoghi di provincia. E si potrebbe continuare a lungo e sulla stessa linea parlando delle altre aziende”.Secondo le sigle sindacali regionali, “la cifra che unisce questi movimenti è l’abbandono dei piccoli centri, quelli più bisognosi.Eppure, nulla giustifica un accanimento simile contro la nostra terra.Le agenzie sono tutte in attivo e i bilanci delle banche sono un inno all’opulenza. Possibile, ci chiediamo noi sindacati, che in un momento di così grandi guadagni si debbano tagliare via tutte le attenzioni al territorio? È inutile riempirsi la bocca di ipotetiche banche del territorio, di banche di prossimità, quando l’unica cosa che pare muovere le lancette degli orologi decisionali continua ad essere il mero profitto e la capacità di creare dividendi per gli azionisti”.Per i sindacati tutto questo è “inaccettabile” e si dicono disposti ad avviare subito “una stagione vertenziale sul credito in Sardegna, arrivando anche alla mobilitazione generale dei lavoratori, degli enti locali e di tutti quelli che hanno interesse a mantenere salda la presenza del credito in un territorio da cui fuggono tutti, depauperandolo e privandolo di qualsiasi punto di servizio al cittadino”. “Noi chiediamo con forza l’intervento della politica – conclude il comunicato – per aprire subito un tavolo di discussione e analisi approfondita della situazione, allo scopo di porre immediatamente un argine contro una deriva che rischia di trascinare la nostra isola in basso nella classifica della fruibilità dei servizi finanziari, proprio in concomitanza con l’arrivo dei fondi legati al PNRR e alla possibilità di ravvivare il mercato del lavoro e sostenere aziende e famiglie”. CRO NG01 gmr/acg 161823 MAR 22

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