UNICREDIT-MPS, SILEONI PARLA AL QUOTIDIANO FRANCESE LES ECHOS

Il fallimento della trattativa tra lo Stato e Andrea Orcel per la vendita del Monte dei Paschi di Siena. Il commento del segretario generale della Fabi sulla testata finanziaria transalpina

UNICREDIT-MPS, SILEONI PARLA AL QUOTIDIANO FRANCESE LES ECHOS

Il fallimento della trattativa tra lo Stato e Andrea Orcel per la vendita del Monte dei Paschi di Siena. Il commento del segretario generale della Fabi sulla testata finanziaria transalpina

Traduzione dell'articolo dall'italiano al francese

UN ANNO DOPO IL SUO ARRIVO, IL CAPO DI UNICREDIT DEVE ANCORA CONVINCERE
di Olivier Tosseri (corrispondente da Roma)

Andrea Orcel è partito con il piede sbagliato? A un anno dal suo arrivo alla guida di UniCredit, questa è la domanda che comincia a circolare in Italia. Mentre la seconda banca del Paese tiene la sua assemblea generale venerdì, l’ex capo della banca d’affari di UBS si prepara a una nuova rivolta degli azionisti sulla sua remunerazione, una delle più alte del settore in Europa (7,5 milioni di euro). Ma è in Russia che il successore di Jean-Pierre Mustier è più atteso. Mentre UniCredit ha quantificato l’esposizione diretta verso la propria controllata locale in 1,9 miliardi di euro, a cui si aggiunge un’esposizione “offshore” (prestiti concessi a clienti russi dall’estero) di 4,5 miliardi di euro, ha annunciato a metà marzo una “revisione urgente” di attività in loco. “Lasciare il Paese è una delle possibilità”, ha avvertito.

 

LA RUSSIA

Una svolta strategica per Andrea Orcel. Poche settimane prima dell’invasione russa dell’Ucraina, UniCredit stava studiando l’acquisto della banca russa Otkritie… oggi sotto sanzioni occidentali. Dall’inizio del conflitto, il gruppo ha perso un quarto del suo valore di borsa, ovvero 7,5 miliardi di euro. Nel peggiore dei casi, la banca milanese ha avvertito che il suo programma di riacquisto di azioni potrebbe essere compromesso. Ma gli azionisti erano stati giustamente coccolati nel suo piano strategico presentato lo scorso dicembre. Ha promesso loro la distribuzione di almeno 16 miliardi di euro entro il 2024. Per quanto riguarda l’utile netto, le previsioni sono di un aumento del 10% annuo per raggiungere oltre 4,5 miliardi di euro nel 2024.

 

LA FALLITA ACQUISIZIONE DI BMPS

Obiettivi ambiziosi che non eclissano quello per cui è stato nominato il “re dei dealmakers”: una grande operazione di M&A per sfidare la sua rivale Intesa San Paolo. Il mercato aspetta, mentre non sappiamo molto bene quando Orcel potrà esprimere tutto il suo potenziale”, confida un membro del consiglio di amministrazione della banca milanese. Lo scorso autunno, dopo mesi di dure trattative, il nuovo capo della banca si è trasformato in un “rompitratta”. Il Tesoro italiano, che gestisce il 64% del capitale della Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS), aveva ritenuto “punitive” le sue condizioni per rilevare la banca toscana in grande difficoltà. “In questa trattativa, dove tutti dovevano trarne un beneficio, lo Stato non capiva di avere davanti un capo arrivato da poco tempo”, considera con indulgenza Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il principale sindacato del settore bancario. “Orcel Non capiva di avere a che fare con il governo e perse importanti contatti politici. Deve agire con una mentalità italiana e non anglosassone”.

LA GARA CON INTESA SANPAOLO

Dopo BMPS, la fusione con Banco BPM sembra destinata al fallimento. Ambito da tutte le parti, il numero tre del mercato vi si opporrebbe con tenace resistenza e favorirebbe una fusione con un istituto di dimensioni simili, come BPER o Crédit Agricole Italia. “La creazione di un terzo centro bancario sarebbe una sconfitta per Andrea Orcel e farebbe perdere a Unicredit ogni speranza di inseguire il suo grande rivale”, ritiene Lando Maria Sileoni.

 

Gli investitori sono sulla stessa lunghezza d’onda. “Andrea Orcel non è responsabile della pandemia o della guerra in Ucraina, insiste un analista finanziario. Non dovrà realizzare un grosso aumento di capitale, che è stato portato avanti dal predecessore, ma dovrà rinnovare forti legami tra la banca e la Penisola e cogliere l’occasione giusta per un’acquisizione che la tenga in corsa con Intesa San Paolo”.

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