STATUTO: «È ORA DI UN CONTRATTO DI II LIVELLO AL PASSO COI TEMPI»
Il coordinatore Fabi del gruppo Credem mette nero su bianco alcune delle richieste e criticità in questa fase di rinnovo del contratto di II livello. I rappresentanti della Federazione Autonoma dei Bancari chiedono miglioramenti retributivi e normativi che lo rendano “al passo” coi tempi.
Il coordinatore Fabi gruppo Credem, Massimo Statuto, fa il punto della situazione: «Con Credem, la Fabi ha sempre espresso, a nome di tutti i lavoratori, la richiesta che il nuovo contratto integrativo II livello accolga le proprie proposte di miglioramento economico e normativo, espresse di continuo nel corso degli anni trascorsi in previsione del suo rinnovo. A nostro parere, l’azienda si trova ora a un bivio decisivo e le scelte che farà, nel rinnovo del Contratto Integrativo mostreranno inequivocabilmente il valore che essa attribuisce alle persone, i suoi dipendenti, e alle loro richieste». Il coordinamento della Fabi del gruppo emiliano richiede all’azienda che il riconoscimento economico ai dipendenti, il welfare aziendale e l’adeguamento normativo di secondo livello si muovano dalla “posizione di stallo” su cui si sono fermati anni or sono e si rinnovino coerentemente al tempo attuale.
«Più volte abbiamo sottolineato – spiega Statuto - che gli ottimi risultati economici raggiunti dal Credem, anche nelle difficoltà recenti dovute alla pandemia, sono dovuti all’impegno e ai grandi sacrifici profusi da tutti i lavoratori».
«Auspichiamo sia finalmente giunto il momento anche per il gruppo Credem di avviare un nuovo corso» continua il coordinatore Fabi, sottolineando che «si spera venga riconosciuto alle lavoratrici ed ai lavoratori il medesimo riguardo abitualmente attribuito agli azionisti e il Gruppo faccia propria la politica di relazioni costruttive, di miglioramento retributivo e normativo che ha visto protagonisti i grandi gruppi bancari coi quali condivide spesso ottime posizioni nelle classifiche economiche».
La Fabi ha, inoltre, sollecitato Credem «A impegnarsi in una valutazione di quanto disposto dal decreto di fine marzo contro il caro energia, che introduce “buoni carburante” fino a 200€ per i dipendenti di aziende private». A tal richiesta «L’azienda ha confermato di aver avviato un’analisi sia dal punto di vista fiscale sia di fattibilità che, se produrrà risposte positive, con molta probabilità renderà possibile il loro inserimento nel welfare aziendale».
E ancora, prosegue il coordinatore Fabi: «Il “buoni carburante” sono in sostanza voucher aziendali per l’acquisto di carburante, ceduti a titolo gratuito, da aziende private ai lavoratori dipendenti nel limite di 200€ per lavoratore. Non concorrono alla formazione di reddito per il 2022, non sono previsti limiti di reddito per elargirlo, né vengono indicate soglie Isee. Spetterà quindi solo all’azienda decidere se e in che misura concederli ai propri dipendenti»
Reggio Emilia, 11 aprile 2022