FABI INTESA SANPAOLO, SI CHIUDE LA DUE GIORNI DI RIMINI
Da qui esce una squadra pronta ad affrontare la sfida del cambiamento in atto. Fondo sanitario, pressioni commerciali, clima aziendale, difficoltà burocratiche, i temi usciti dall’acceso dibattito tra i delegati. Approvata la mozione finale e pieno mandato alla segreteria ad intraprendere tutte le iniziative che si rendessero necessarie per gestire relazioni industriali efficaci.
Si chiude la due giorni di meeting del coordinamento Fabi Intesa Sanpaolo, che ha visto la partecipazione del segretario generale e la presenza dei segretari nazionali Mattia Pari, Fabio Scola e Giuliano Xausa. Un acceso dibattito ha contraddistinto questa assise, dove i delegati hanno espresso le loro considerazioni e portato la loro esperienza sul campo, al fine di condividere quelle che sono le criticità di una banca che si pone ad essere il fiore all’occhiello del sistema bancario italiano.
Dalla discussione è emerso come la strada intrapresa dal gruppo, nel perseguimento di un nuovo modello di business non potrà non impattare con i lavoratori. E quindi la necessità di gestire i cambiamenti, come protagonisti. Così come chiesto ieri dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
Il Coordinamento ha ribadito come la Fabi ha il compito di incidere, con la propria identità e le proprie idee, sulle relazioni industriali del gruppo, che si muovono in un contesto di settore in cui è centrale il ruolo della contrattazione nazionale.
È determinante presidiare la parte negoziale, contrattuale e normativa per valorizzare tutte le lavoratrici e i lavoratori e per giungere ad un miglioramento del clima aziendale, notevolmente appesantito dalle pressioni commerciali.
Non meno importante il contributo offerto dagli Rls. Perché quello dello stress da lavoro correlato è divenuto un problema che non può essere messo da parte.
L’ossessione per il raggiungimento del risultato pervade l’attività del management a tutti i livelli e ne consegue un monitoraggio continuo dell’attività degli addetti, spesso insostenibile per chi lo subisce.
Tutto ciò costringe i lavoratori ad un equilibrio delicato tra rispetto delle norme e raggiungimento del risultato, nella consapevolezza, tra l’altro, di doversene assumere in prima persona i rischi e le responsabilità.
Particolare attenzione è stata riservata al welfare di gruppo anche attraverso la partecipazione al voto per le imminenti scadenze elettorali nel fondo sanitario di gruppo e di ALI.
Da questi due giorni esce un gruppo che ha ben chiara l’importanza del proprio ruolo. Una squadra di 300 delegati esce dal Centro congressi di Rimini pronta a tornare sul campo, in trincea come l’hanno definita in molti durante gli interventi, per supportare i colleghi, per trovare soluzioni, risposte concrete. Se c’è un’organizzazione capace di fronteggiare la situazione, di cavalcare quelle onde, questa è la Federazione autonoma bancari italiani. La FABI.
I 300 delegati presenti – provenienti da tutto il territorio nazionale – hanno conferito pieno mandato alla Segreteria di Gruppo per intraprendere tutte le iniziative che si rendessero necessarie per gestire relazioni industriali efficaci. Approvata la mozione finale.
Rimini 11 maggio 2022
Il servizio realizzato dalla FABI TV