MUTUI E SOFFERENZE, SILEONI IN DIRETTA SU CANALE 5
Il segretario generale della Fabi ha partecipato alla trasmissione Mattino Cinque condotta da Francesco Vecchi. Al centro del dibattito, i prestiti bancari a imprese e famiglie, il rialzo dei tassi, i crediti deteriorati
Il segretario generale della Fabi ha partecipato alla trasmissione Mattino Cinque condotta da Francesco Vecchi. Al centro del dibattito, i prestiti bancari a imprese e famiglie, il rialzo dei tassi, i crediti deteriorati
Banche: SILEONI, sempre meno credito a famiglie e imprese = (AGI) – Roma, 25 mag. – “Le banche nei prossimi anni saranno molto oculate nel dare prestiti a imprese e famiglie. La Banca centrale europea ha ordinato ai gruppi bancari italiani di essere estremamente attenti nell’erogare credito. Quindi, quando i piccoli imprenditori si lamentano, giustamente, delle difficolta’ di accesso al credito, dei troppi paletti e vincoli, hanno perfettamente ragione, ma le banche hanno a loro volta una enormita’ di paletti e vincoli per poter poi concedere credito”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. E ha soiegato: “Negli ultimi due anni, nelle varie fasi della pandemia, oltre il 70% dei prestiti delle banche italiane e’ stato erogato grazie alle garanzie statali, ma adesso quelle misure non sono piu’ attivabili a pieno e il credito concesso sara’ meno”. “Nel 2015 – ha proseguito – i bilanci delle banche italiane, fino a quel momento gestite in larga misura in maniera pessima, avevano oltre 200 miliardi di euro di sofferenze, cioe’ prestiti non restituiti da parte della clientela. La Bce ha deciso che le banche non si appesantiscano piu’: in quel momento la politica della Bce e’ cambiata, modificando l’operato degli istituti di credito in tutta Europa, in maniera radicale. Prima esisteva un sistema relazionale, quello chiamato dei ‘prestiti agli amici degli amici’ e noi siamo stati i primi a denunciarlo” ha aggiunto Sileoni. (AGI)Gav 251309 MAG 22
Banche: SILEONI, sempre meno credito a famiglie e imprese Roma, 25 mag. (LaPresse) – “Le banche nei prossimi anni saranno molto oculate nel dare prestiti a imprese e famiglie. La Banca centrale europea ha ordinato ai gruppi bancari italiani di essere estremamente attenti nell’erogare credito. Quindi, quando i piccoli imprenditori si lamentano, giustamente, delle difficoltà di accesso al credito, dei troppi paletti e vincoli, hanno perfettamente ragione, ma le banche hanno a loro volta una enormità di paletti e vincoli per poter poi concedere credito. Negli ultimi due anni, nelle varie fasi della pandemia, oltre il 70% dei prestiti delle banche italiane è stato erogato grazie alle garanzie statali, ma adesso quelle misure non sono più attivabili a pieno e il credito concesso sarà meno». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. “Nel 2015 i bilanci delle banche italiane, fino a quel momento gestite in larga misura in maniera pessima, avevano oltre 200 miliardi di euro di sofferenze, cioè prestiti non restituiti da parte della clientela. La Bce ha deciso che le banche non si appesantiscano più: in quel momento la politica della Bce è cambiata, modificando l’operato degli istituti di credito in tutta Europa, in maniera radicale. Prima esisteva un sistema relazionale, quello chiamato dei “prestiti agli amici degli amici” e noi siamo stati i primi a denunciarlo”, ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 taw 251523 MAG 22
Banche: SILEONI, con svendita Npl problema spostato su territori Roma, 25 mag. (LaPresse) – “La svendita dei non performing loan imposta dalla Banca centrale europea alle banche italiane non ha risolto il problema, ma lo ha spostato sui territori. I clienti delle banche, imprese e famiglie, parliamo di 1 milione e 200.000 soggetti, sono stati ceduti con i loro debiti verso le banche a società specializzate in recupero crediti. Queste società operano in maniera spregiudicata, cercano di recuperare il denaro in tempi rapidissimi, agiscono mettendo il coltello alla gola alle persone che in sono in grandissima difficoltà. Forse è stato risolto un problema delle banche, ma non del Paese che ne ha uno ancora più grande. Il problema non è stato risolto, ma è stato solo trasferito dall’interno delle banche all’esterno del settore e sempre sul territorio italiano è rimasto”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. “Solo la classe politica può contrastare la Bce perché il punto è questo: sta chiudendo i rubinetti alle banche, sta esercitando pressione affinché le banche non rischino più di tanto per non appesantire i bilanci: io vorrei avere una risposta magari da parte del senatore di Italia Viva, Mauro Marino, che è un politico. Come si fa a contrastare una politica che è così stringente e così radicale in un momento che è così drammatico? Allora la politica italiana non ha gli strumenti, forza, non ha voglia? Non c’è nessun politico, nessun partito che prende una posizione rigida rispetto alle decisioni della Bce” ha aggiunto il segretario generale della Fabi. “Le banche si stanno trasformando e nessuno parla. Noi siamo stati gli unici in Italia ad alzare la voce quando, per esempio, UniCredit con l’allora amministratore delegato Jean Pierre Mustier, chiudeva sportelli e vendeva i suoi gioielli di famiglia come Pioneer. Siamo andati sulle prime pagine dei giornali. Ma li è finita, e la politica è stata silente”, ha osservato Sileoni. ECO NG01 taw 251525 MAG 22
Banche: Sileoni (Fabi), sempre meno credito a famiglie e imprese Roma, 25 mag – (Nova) – Le banche nei prossimi anni “saranno molto oculate nel dare prestiti a imprese e famiglie”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), Lando Maria Sileoni, ospite a “Mattino5” su Canale 5. “La Banca centrale europea ha ordinato ai gruppi bancari italiani di essere estremamente attenti nell’erogare credito. Quindi, quando i piccoli imprenditori si lamentano, giustamente, delle difficolta’ di accesso al credito, dei troppi paletti e vincoli, hanno perfettamente ragione, ma le banche hanno a loro volta una enormita’ di paletti e vincoli per poter poi concedere credito. Negli ultimi due anni, nelle varie fasi della pandemia, oltre il 70 per cento dei prestiti delle banche italiane e’ stato erogato grazie alle garanzie statali, ma adesso quelle misure non sono piu’ attivabili a pieno e il credito concesso sara’ meno”, ha sottolineato Sileoni, che ha aggiunto: “Nel 2015 i bilanci delle banche italiane, fino a quel momento gestite in larga misura in maniera pessima, avevano oltre 200 miliardi di euro di sofferenze, cioe’ prestiti non restituiti da parte della clientela. La Bce ha deciso che le banche non si appesantiscano piu’: in quel momento la politica della Bce e’ cambiata, modificando l’operato degli istituti di credito in tutta Europa, in maniera radicale. Prima esisteva un sistema relazionale, quello chiamato dei ‘prestiti agli amici degli amici’ e noi siamo stati i primi a denunciarlo”. (Rin) NNNN
Banche: Sileoni (Fabi), con svendita Npl problema spostato su territori Roma, 25 mag – (Nova) – La svendita dei Non performing loan (Npl) imposta dalla Banca centrale europea alle banche italiane “non ha risolto il problema, ma lo ha spostato sui territori”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), Lando Maria Sileoni, ospite a “Mattino5” su Canale 5. “I clienti delle banche, imprese e famiglie, parliamo di un milione e 200.000 soggetti, sono stati ceduti con i loro debiti verso le banche a societa’ specializzate in recupero crediti. Queste societa’ operano in maniera spregiudicata, cercano di recuperare il denaro in tempi rapidissimi, agiscono mettendo il coltello alla gola alle persone che in sono in grandissima difficolta’. Forse e’ stato risolto un problema delle banche, ma non del Paese che ne ha uno ancora piu’ grande. Il problema non e’ stato risolto, ma e’ stato solo trasferito dall’interno delle banche all’esterno del settore e sempre sul territorio italiano e’ rimasto”, ha sottolineato Sileoni, che ha aggiunto: “Solo la classe politica puo’ contrastare la Bce perche’ il punto e’ questo: sta chiudendo i rubinetti alle banche, sta esercitando pressione affinche’ le banche non rischino piu’ di tanto per non appesantire i bilanci: io vorrei avere una risposta magari da parte del senatore di Italia viva, Mauro Marino, che e’ un politico. Come si fa a contrastare una politica che e’ cosi’ stringente e cosi’ radicale in un momento che e’ cosi’ drammatico? Allora la politica italiana non ha gli strumenti, forza, non ha voglia? Non c’e’ nessun politico, nessun partito che prende una posizione rigida rispetto alle decisioni della Bce”. Le banche “si stanno trasformando e nessuno parla. Noi siamo stati gli unici in Italia ad alzare la voce quando, per esempio, UniCredit con l’allora Amministratore delegato Jean Pierre Mustier, chiudeva sportelli e vendeva i suoi gioielli di famiglia come Pioneer. Siamo andati sulle prime pagine dei giornali. Ma li’ e’ finita, e la politica e’ stata silente”, ha concluso Sileoni. (Rin) NNNN