GUERRA E SALARIO MINIMO, SILEONI IN DIRETTA SU LA7
Ospite della trasmissione Coffee Break, condotta da Andrea Pancani, il segretario generale della Fabi ha parlato degli effetti economici del conflitto tra Mosca e Kiev e della direttiva europea in discussione che mira a introdurre una paga oraria di base per tutti i lavoratori
Ospite della trasmissione Coffee Break, condotta da Andrea Pancani, il segretario generale della Fabi ha parlato degli effetti economici del conflitto tra Mosca e Kiev e della direttiva europea in discussione che mira a introdurre una paga oraria di base per tutti i lavoratori
Salario minimo: Sileoni, definirlo con contratti nazionali Segretario Fabi, contrastare situazioni da fame (ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Ben venga una indicazione di carattere generale da parte dell’Unione europea: ci sono situazioni di retribuzioni letteralmente da fame che vanno contrastate perche’ sono diventate una piaga sociale. Altro punto fondamentale: il salario minimo non deve sovrapporsi alla contrattazione collettiva nazionale, e’ quello il “luogo” che deve definire questi aspetti, anche in presenza di una indicazione europea che ha avuto il merito, comunque, di far nascere una discussione concreta e non virtuale che portera’ sicuramente a qualcosa di positivo”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7 secondo quanto riporta una nota. “Tre sono gli aspetti da evitare. Le imprese potrebbero scaricare sui prezzi l’introduzione del salario minimo. C’e’ da evitare che le aziende aumentino le ore effettive di lavoro giornaliero: Per esempio, ti pago sette ore e ne fai nove. Le imprese che non si possono permettere il salario minimo rischierebbero di chiudere> ha aggiunto Sileoni. Secondo il segretario generale della Fabi “il minimo dei 9 euro non deve essere, nemmeno, la scusa per le aziende di limitare la contrattazione aziendale e non deve rappresentare una diga insuperabile per ridurre la trattativa su altri argomenti. Il rischio e’ che le controparti dei sindacati potrebbero sfruttare l’indicazione europea del salario minimo per limitare le richieste economiche nei rinnovi dei contratti aziendali”. (ANSA). DOA 08-GIU-22 14:56 NNNN
BANCHE: SILEONI, ‘APPLE FA CREDITO E APRE LOTTA SELVAGGIA IN SETTORE’ = Roma, 8 giu. (Adnkronos) – “Sul tema delle pressioni commerciali in banca, c’è una notizia molto importante: da oggi Apple farà concorrenza al settore bancario, nel campo del credito al consumo. Hanno cominciato negli Usa e poi passeranno al resto del Mondo. Cambierà, così, inevitabilmente il settore bancario in Italia, ma soprattutto cambierà il rapporto fra banca e cliente. La banca non svolgerà più il ruolo sociale di un tempo purtroppo erogando credito ai territori e da oggi Apple darà la botta finale, perché ci sarà ancora più lotta selvaggia, come c’è attualmente tra i gruppi bancari, per guadagnare il più possibile”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. In questa ottica, rileva SILEONI, “si comprende ancora di più che il problema delle indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari non è solo sindacale, ma soprattutto sociale. Insomma, è una questione da tenere attentamente sott’occhio, perché se le banche si stanno trasformando da filiali tradizionali di un tempo ad agenzie dove vendono esclusivamente prodotti finanziari e assicurativi, vuol dire che faranno sempre meno credito. Questo cambiamento è legato anche all’atteggiamento della Banca centrale europea che non vuole l’appesantimento dei bilanci con sofferenze bancarie. Il risultato è che la clientela sarà tutta esposta a quei prodotti finanziari ed assicurativi che saranno venduti, con i dipendenti saranno costretti a venderli perché i ritorni in termini di commissioni, per le banche, sono estremamente significativi”, conclude SILEONI. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 08-GIU-22 15:03 NNNN
SALARIO MINIMO: SILEONI, ‘VA DEFINITO CON CONTRATTI COLLETTIVA NAZIONALI’ = Roma, 8 giu. (Adnkronos) – “Ben venga una indicazione di carattere generale da parte dell’Unione europea: ci sono situazioni di retribuzioni letteralmente da fame che vanno contrastate perché sono diventate una piaga sociale. Altro punto fondamentale: il salario minimo non deve sovrapporsi alla contrattazione collettiva nazionale, è quello il ‘luogo’ che deve definire questi aspetti, anche in presenza di una indicazione europea che ha avuto il merito, comunque, di far nascere una discussione concreta e non virtuale che porterà sicuramente a qualcosa di positivo”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Tre – sottolinea – sono gli aspetti da evitare. Le imprese potrebbero scaricare sui prezzi l’introduzione del salario minimo. C’è da evitare che le aziende aumentino le ore effettive di lavoro giornaliero: Per esempio, ti pago sette ore e ne fai nove. Le imprese che non si possono permettere il salario minimo rischierebbero di chiudere”. Secondo il segretario generale della Fabi “il minimo dei 9 euro non deve essere, nemmeno, la scusa per le aziende di limitare la contrattazione aziendale e non deve rappresentare una diga insuperabile per ridurre la trattativa su altri argomenti. Il rischio è che le controparti dei sindacati potrebbero sfruttare l’indicazione europea del salario minimo per limitare le richieste economiche nei rinnovi dei contratti aziendali. Non sto facendo soltanto una rivendicazione sindacale, non voglio difendere, a prescindere, il ruolo del sindacato: penso a quanto è accaduto, per esempio, in Francia e Germania, dove sempre di più, lavoratrici e lavoratori, si trovano esposti all’assenza e alle tutele dei contratti nazionali. Mi rincuora quello che ieri ha detto il ministro Orlando: entro l’estate ci sarà il taglio del cuneo fiscale, cioè meno tasse per i lavoratori e meno costi per le aziende e potrebbe essere presa a riferimento, per il salario minimo, quello dei contratti maggiormente rappresentativi”. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 08-GIU-22 15:06 NNNN
Banche: SILEONI, Apple fa credito e apre lotta selvaggia settore = (AGI) – Roma, 8 giu. – “Sul tema delle pressioni commerciali in banca, c’e’ una notizia molto importante: da oggi Apple fara’ concorrenza al settore bancario, nel campo del credito al consumo. Hanno cominciato negli Usa e poi passeranno al resto del mondo. Cambiera’, cosi’, inevitabilmente il settore bancario in Italia, ma soprattutto cambiera’ il rapporto fra banca e cliente. La banca non svolgera’ piu’ il ruolo sociale di un tempo purtroppo erogando credito ai territori e da oggi Apple dara’ la botta finale, perche’ ci sara’ ancora piu’ lotta selvaggia, come c’e’ attualmente tra i gruppi bancari, per guadagnare il piu’ possibile”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. (AGI)Gav (Segue) 081448 GIU 22
Banche: SILEONI, Apple fa credito e apre lotta selvaggia settore (2)= (AGI) – Roma, 8 giu. – “In questa ottica – ha proseguito nel ragionamento SILEONI – si comprende ancora di piu’ che il problema delle indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari non e’ solo sindacale, ma soprattutto sociale. Insomma, e’ una questione da tenere attentamente sott’occhio, perche’ se le banche si stanno trasformando da filiali tradizionali di un tempo ad agenzie dove vendono esclusivamente prodotti finanziari e assicurativi, vuol dire che faranno sempre meno credito. Questo cambiamento e’ legato anche all’atteggiamento della Banca centrale europea che non vuole l’appesantimento dei bilanci con sofferenze bancarie. Il risultato e’ che la clientela sara’ tutta esposta a quei prodotti finanziari ed assicurativi che saranno venduti, con i dipendenti saranno costretti a venderli perche’ i ritorni in termini di commissioni, per le banche, sono estremamente significativi”, ha concluso. (AGI)Gav 081448 GIU 22
Salario minimo: Sileoni, va definitio con contratti collettivi = (AGI) – Roma, 8 giu. – “Ben venga una indicazione di carattere generale da parte dell’Unione europea: ci sono situazioni di retribuzioni letteralmente da fame che vanno contrastate perche’ sono diventate una piaga sociale. Altro punto fondamentale: il salario minimo non deve sovrapporsi alla contrattazione collettiva nazionale, e’ quello il “luogo” che deve definire questi aspetti, anche in presenza di una indicazione europea che ha avuto il merito, comunque, di far nascere una discussione concreta e non virtuale che portera’ sicuramente a qualcosa di positivo”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. (AGI)Gav (Segue) 081450 GIU 22 NNNN
Salario minimo: Sileoni, va definitio con contratti collettivi (2)= (AGI) – Roma, 8 giu. – “Tre sono gli aspetti da evitare spiega Sileoni – le imprese potrebbero scaricare sui prezzi l’introduzione del salario minimo. C’e’ da evitare che le aziende aumentino le ore effettive di lavoro giornaliero: Per esempio, ti pago sette ore e ne fai nove. Le imprese che non si possono permettere il salario minimo rischierebbero di chiudere”. Secondo il segretario generale della Fabi, “il minimo dei 9 euro non deve essere, nemmeno, la scusa per le aziende di limitare la contrattazione aziendale e non deve rappresentare una diga insuperabile per ridurre la trattativa su altri argomenti. Il rischio e’ che le controparti dei sindacati potrebbero sfruttare l’indicazione europea del salario minimo per limitare le richieste economiche nei rinnovi dei contratti aziendali. Non sto facendo soltanto una rivendicazione sindacale, non voglio difendere, a prescindere, il ruolo del sindacato: penso a quanto e’ accaduto, per esempio, in Francia e Germania, dove sempre di piu’, lavoratrici e lavoratori, si trovano esposti all’assenza e alle tutele dei contratti nazionali. Mi rincuora – conclude Sileoni – quello che ieri ha detto il ministro Orlando: entro l’estate ci sara’ il taglio del cuneo fiscale, cioe’ meno tasse per i lavoratori e meno costi per le aziende e potrebbe essere presa a riferimento, per il salario minimo, quello dei contratti maggiormente rappresentativi”. (AGI)Gav 081450 GIU 22 NNNN
Banche, Fabi: Apple fa credito e apre lotta selvaggia in settore Sileoni: hanno iniziato negli Usa e poi passeranno al resto del mondo Milano, 8 giu. (askanews) – “Sul tema delle pressioni commerciali in banca, c’è una notizia molto importante: da oggi Apple farà concorrenza al settore bancario, nel campo del credito al consumo. Hanno cominciato negli Usa e poi passeranno al resto del mondo. Cambierà, così, inevitabilmente il settore bancario in Italia, ma soprattutto cambierà il rapporto fra banca e cliente. La banca non svolgerà più il ruolo sociale di un tempo purtroppo erogando credito ai territori e da oggi Apple darà la botta finale, perché ci sarà ancora più lotta selvaggia, come c’è attualmente tra i gruppi bancari, per guadagnare il più possibile”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione coffee break in onda su La7. “In questa ottica, si comprende ancora di più che il problema delle indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari non è solo sindacale, ma soprattutto sociale. Insomma, è una questione da tenere attentamente sott’occhio, perché se le Banche si stanno trasformando da filiali tradizionali di un tempo ad agenzie dove vendono esclusivamente prodotti finanziari e assicurativi, vuol dire che faranno sempre meno credito. Questo cambiamento è legato anche all’atteggiamento della banca centrale europea che non vuole l’appesantimento dei bilanci con sofferenze bancarie. Il risultato è che la clientela sarà tutta esposta a quei prodotti finanziari ed assicurativi che saranno venduti, con i dipendenti che saranno costretti a venderli perché i ritorni in termini di commissioni, per le Banche, sono estremamente significativi” ha aggiunto Sileoni. Bos 20220608T155311Z
Banche: Sileoni, Apple fa credito e apre lotta selvaggia in settore Roma, 8 giu. (LaPresse) – “Sul tema delle pressioni commerciali in banca, c’è una notizia molto importante: da oggi Apple farà concorrenza al settore bancario, nel campo del credito al consumo. Hanno cominciato negli Usa e poi passeranno al resto del Mondo. Cambierà, così, inevitabilmente il settore bancario in Italia, ma soprattutto cambierà il rapporto fra banca e cliente. La banca non svolgerà più il ruolo sociale di un tempo purtroppo erogando credito ai territori e da oggi Apple darà la botta finale, perché ci sarà ancora più lotta selvaggia, come c’è attualmente tra i gruppi bancari, per guadagnare il più possibile”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “In questa ottica, si comprende ancora di più che il problema delle indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari non è solo sindacale, ma soprattutto sociale. Insomma, è una questione da tenere attentamente sott’occhio, perché se le banche si stanno trasformando da filiali tradizionali di un tempo ad agenzie dove vendono esclusivamente prodotti finanziari e assicurativi, vuol dire che faranno sempre meno credito. Questo cambiamento è legato anche all’atteggiamento della Banca centrale europea che non vuole l’appesantimento dei bilanci con sofferenze bancarie. Il risultato è che la clientela sarà tutta esposta a quei prodotti finanziari ed assicurativi che saranno venduti, con i dipendenti saranno costretti a venderli perché i ritorni in termini di commissioni, per le banche, sono estremamente significativi” ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 ntl 081455 GIU 22
Salario minimo: Sileoni, va definito con contratti collettivi nazionali Roma, 8 giu. (LaPresse) – “Ben venga una indicazione di carattere generale da parte dell’Unione europea: ci sono situazioni di retribuzioni letteralmente da fame che vanno contrastate perché sono diventate una piaga sociale. Altro punto fondamentale: il salario minimo non deve sovrapporsi alla contrattazione collettiva nazionale, è quello il “luogo” che deve definire questi aspetti, anche in presenza di una indicazione europea che ha avuto il merito, comunque, di far nascere una discussione concreta e non virtuale che porterà sicuramente a qualcosa di positivo”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Tre sono gli aspetti da evitare. Le imprese potrebbero scaricare sui prezzi l’introduzione del salario minimo. C’è da evitare che le aziende aumentino le ore effettive di lavoro giornaliero: Per esempio, ti pago sette ore e ne fai nove. Le imprese che non si possono permettere il salario minimo rischierebbero di chiudere” ha aggiunto Sileoni. Secondo il segretario generale della Fabi “il minimo dei 9 euro non deve essere, nemmeno, la scusa per le aziende di limitare la contrattazione aziendale e non deve rappresentare una diga insuperabile per ridurre la trattativa su altri argomenti. Il rischio è che le controparti dei sindacati potrebbero sfruttare l’indicazione europea del salario minimo per limitare le richieste economiche nei rinnovi dei contratti aziendali. Non sto facendo soltanto una rivendicazione sindacale, non voglio difendere, a prescindere, il ruolo del sindacato: penso a quanto è accaduto, per esempio, in Francia e Germania, dove sempre di più, lavoratrici e lavoratori, si trovano esposti all’assenza e alle tutele dei contratti nazionali. Mi rincuora quello che ieri ha detto il ministro Orlando: entro l’estate ci sarà il taglio del cuneo fiscale, cioè meno tasse per i lavoratori e meno costi per le aziende e potrebbe essere presa a riferimento, per il salario minimo, quello dei contratti maggiormente rappresentativi”. ECO NG01 ntl 081456 GIU 22
BANCHE. SILEONI: APPLE FA CREDITO E APRE LOTTA SELVAGGIA IN SETTORE (DIRE) Roma, 8 giu. – “Sul tema delle pressioni commerciali in banca, c’è una notizia molto importante: da oggi Apple farà concorrenza al settore bancario, nel campo del credito al consumo. Hanno cominciato negli Usa e poi passeranno al resto del Mondo. Cambierà, così, inevitabilmente il settore bancario in Italia, ma soprattutto cambierà il rapporto fra banca e cliente. La banca non svolgerà più il ruolo sociale di un tempo purtroppo erogando credito ai territori e da oggi Apple darà la botta finale, perché ci sarà ancora più lotta selvaggia, come c’è attualmente tra i gruppi bancari, per guadagnare il più possibile”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “In questa ottica, si comprende ancora di più che il problema delle indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari non è solo sindacale, ma soprattutto sociale. Insomma, è una questione da tenere attentamente sott’occhio, perché se le banche si stanno trasformando da filiali tradizionali di un tempo ad agenzie dove vendono esclusivamente prodotti finanziari e assicurativi, vuol dire che faranno sempre meno credito. Questo cambiamento è legato anche all’atteggiamento della Banca centrale europea che non vuole l’appesantimento dei bilanci con sofferenze bancarie. Il risultato è che la clientela sarà tutta esposta a quei prodotti finanziari ed assicurativi che saranno venduti, con i dipendenti saranno costretti a venderli perché i ritorni in termini di commissioni, per le banche, sono estremamente significativi”, ha aggiunto Sileoni. (Vid/ Dire) 14:49 08-06-22 NNNN
SALARIO MINIMO. SILEONI: VA DEFINITIO CON CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI (DIRE) Roma, 8 giu. – “Ben venga una indicazione di carattere generale da parte dell’Unione europea: ci sono situazioni di retribuzioni letteralmente da fame che vanno contrastate perché sono diventate una piaga sociale. Altro punto fondamentale: il salario minimo non deve sovrapporsi alla contrattazione collettiva nazionale, è quello il ‘luogo’ che deve definire questi aspetti, anche in presenza di una indicazione europea che ha avuto il merito, comunque, di far nascere una discussione concreta e non virtuale che porterà sicuramente a qualcosa di positivo”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Tre sono gli aspetti da evitare. Le imprese potrebbero scaricare sui prezzi l’introduzione del salario minimo. C’è da evitare che le aziende aumentino le ore effettive di lavoro giornaliero: Per esempio, ti pago sette ore e ne fai nove. Le imprese che non si possono permettere il salario minimo rischierebbero di chiudere” ha aggiunto Sileoni. Secondo il segretario generale della Fabi “il minimo dei 9 euro non deve essere, nemmeno, la scusa per le aziende di limitare la contrattazione aziendale e non deve rappresentare una diga insuperabile per ridurre la trattativa su altri argomenti. Il rischio è che le controparti dei sindacati potrebbero sfruttare l’indicazione europea del salario minimo per limitare le richieste economiche nei rinnovi dei contratti aziendali. Non sto facendo soltanto una rivendicazione sindacale, non voglio difendere, a prescindere, il ruolo del sindacato: penso a quanto è accaduto, per esempio, in Francia e Germania, dove sempre di più, lavoratrici e lavoratori, si trovano esposti all’assenza e alle tutele dei contratti nazionali. Mi rincuora quello che ieri ha detto il ministro Orlando: entro l’estate ci sarà il taglio del cuneo fiscale, cioè meno tasse per i lavoratori e meno costi per le aziende e potrebbe essere presa a riferimento, per il salario minimo, quello dei contratti maggiormente rappresentativi”. (Vid/ Dire) 14:50 08-06-22 NNNN