PRESSIONI COMMERCIALI, SILEONI: LE LEGGI CI SONO MA NON SEMPRE VENGONO APPLICATE

Il segretario generale Fabi a confronto con la presidente di Consumatori attivi Barbara Puschiasis, il direttore del Gr1 Americo Mancini, il vicedirettore di Milano Finanza, Fabrizio Massaro.

PRESSIONI COMMERCIALI, SILEONI: LE LEGGI CI SONO MA NON SEMPRE VENGONO APPLICATE

Il caporedattore di Class Cnbc, Jole Saggese, introduce e modera la tavola rotonda dedicata ad un argomento a cui la Fabi riserva da sempre particolare attenzione: le indebite pressioni commerciali in banca.

Per il tema, ampiamente illustrato da Sileoni, lo scorso 17 maggio, in un’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sul settore bancario, quella di oggi è una nuova occasione per spiegare all’opinione pubblica che non si tratta di un dossier strettamente sindacale, ma di una questione di carattere sociale che tocca da vicino i risparmi delle famiglie italiane.

Protagonisti del dibattito, insieme al segretario generale Fabi, la presidente di Consumatori attivi Barbara Puschiasis, il direttore del Gr1 Americo Mancini, il vicedirettore di Milano Finanza, Fabrizio Massaro.

Si parte dal tema vigilanza: «Le segnalazioni sono numerose – dice Puschiasis – ma non sempre le risposte arrivano al consumatore, specie in maniera tempestiva. Necessario perciò istituire un’authority del risparmiatore, dedicata proprio alle necessità che il risparmiatore ha nei confronti della banca».

Americo Mancini interviene prendendo in esame i tassi di interesse: «Se da tasso 0 si arriva ad un tasso negativo, chiaro che le banche si siano dovute ridimensionare. Il peso delle commissioni è diventato molto più alto. È in atto un cambiamento epocale, non vedo sbagliato l’atteggiamento delle banche, che è diverso da quando, invece, le banche intervengono con pressioni di carattere commerciale per recuperare entrate che non hanno più in altri ambiti. Il rischio del ritorno del risparmio tradito c’è, ma è anche vero che è necessario intervenire con una mirata educazione finanziaria».

Jole Saggese introduce poi l’argomento dei colossi del web, new entry nel settore bancario, che hanno particolare presa sulle nuove generazioni. E qui Massaro mette in allerta: “Il buy now pay later” è un nuovo sistema in cui non ci si accorge che ti stai indebitando».

Dello stesso parere Barbara Puschiasis, che sottolinea la pericolosità della direzione intrapresa: «Il nuovo allarme è dato dal fintech, che porterà il cliente sempre più sull’online, abbandonando il territorio e finendo sempre più in balia del web».

Arriva poi il monito di Sileoni: «C’è una rincorsa al denaro ed anche a buttare acqua sul fuoco: le banche devono assicurare un comportamento corretto verso clienti e territorio, ciò a volte non avviene perché le associazioni non controllano. Le norme ci sono ma spesso non vengono rispettate. Le banche fanno discorsi di pura propaganda, sparando cifre che mai si realizzeranno, la concorrenza è spietata e, in un contesto tipicamente italiano, le leggi che ci sono non vengono applicate regolarmente perché sono pochi quelli che svolgono fino in fondo il proprio ruolo».

«Sono le persone che fanno la differenza – è l’inciso di Sileoni – quelle persone che cercano realmente di concretizzare ciò che dicono».
Il leader Fabi chiude ricordando l’importanza di una corretta informazione: «Fondamentale è il ruolo dell’informazione. Noi abbiamo richiesto l’audizione in commissione d’inchiesta ma abbiamo atteso molti mesi prima di essere ascoltati. Questo perché le banche sono intervenute. E le banche hanno il potere di farlo. Solo l’informazione corretta, pulita, può aiutarci, ecco perché noi ci alleiamo con tutte le forze positive della società».

Milano, 13 giugno 2022

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