DEUTSCHE BANK, SALTA LA TRATTATIVA SU CESSIONE RAMO D’AZIENDA

Dopo un lungo confronto tra la Fabi le altre sigle con vertici i del gruppo non è stato raggiunto l’accordo riguardante il passaggio di 97 dipendenti Zurich Bank. Caldara: «Si chiude così una brutta pagina nelle relazioni industriali che ha visto entrambe le aziende rivelarsi miopi dinanzi alle esigenze dei colleghi»

DEUTSCHE BANK, SALTA LA TRATTATIVA SU CESSIONE RAMO D’AZIENDA

Fallita la trattativa sulla cessione del ramo d’azienda di Deutsche Bank Financial Advisors a Zurich Bank. Il confronto tra i sindacati e i vertici di Deutsche Bank e Zurich Bank era iniziato lo scorso giugno a seguito dell’invio della lettera di avvio procedura che coinvolge 97 dipendenti.

La Fabi, unitariamente alle altre sigle, fin da subito hanno sottolineato l’importanza delle tutele di una serie di argomenti: la difesa del contratto integrativo Deutsche Bank e degli accordi a latere; l’assistenza sanitaria; la previdenza complementare; le garanzie occupazionali e il trattamento economico dei lavoratori coinvolti nella cessione.

«Il contratto integrativo rimane in vigore fino a naturale scadenza nel nostro caso 31 dicembre 2023-  sottolinea il coordinatore Fabi Deutsche Bank, Sergio Caldara – mentre per quanto riguarda la previdenza complementare sono risultate assolutamente irricevibili  le condizioni sull’assistenza sanitaria prevista da Zurich Bank che prevedeva ingiustificabili trattamenti differenziati tra aree professionali e quadri direttivi».

Altrettanto inammissibile per i sindacati il rifiuto di entrambe le delegazioni aziendali a riconoscere garanzie di reintegro nel caso di eventuali tensioni occupazionali che dovessero registrarsi nei prossimi anni in Zurich Bank e l’assoluta contrarietà aziendale ad erogare qualsiasi forma di riconoscimento economico a fronte del sacrificio che i lavoratori stanno già affrontando.

«Si chiude così una brutta pagina nelle relazioni industriali che ha visto entrambe le aziende rivelarsi miopi dinanzi alle esigenze dei colleghi e, nel caso di Zurich Bank, presentarsi con un pessimo biglietto da visita per un’azienda che si vanta di essere particolarmente attenta verso i propri collaboratori» ha concluso Caldara.

Forti del mandato che i lavoratori avevano espresso all’unanimità durante le assemblee, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato l’impossibilità a sottoscrivere alcun accordo.

Milano, 22 luglio 2022