ALLARME RAPINE IN SICILIA. URZÌ: «RIPRISTINARE LA FIGURA DELLA GUARDIA ARMATA»

Il segretario provinciale di Palermo sulle pagine dei giornali locali e sulle agenzie di stampa torna a chiedere maggiore sicurezza. Dall’inizio dell’anno già tre assalti a diverse agenzie. «Non bastano i tanto sbandierati 500 milioni di euro spesi dalle banche se si continua a vivere in un clima di terrore. Occorre dotare le filiali di sistemi sempre più sofisticati e soprattutto aumentare massicciamente il budget da destinare alla sicurezza»

ALLARME RAPINE IN SICILIA. URZÌ: «RIPRISTINARE LA FIGURA DELLA GUARDIA ARMATA»

Il segretario provinciale di Palermo sulle pagine dei giornali locali e sulle agenzie di stampa torna a chiedere maggiore sicurezza. Dall’inizio dell’anno già tre assalti a diverse agenzie. «Non bastano i tanto sbandierati 500 milioni di euro spesi dalle banche se si continua a vivere in un clima di terrore. Occorre dotare le filiali di sistemi sempre più sofisticati e soprattutto aumentare massicciamente il budget da destinare alla sicurezza»

 

 

(ANSA) – AGRIGENTO, 27 GEN – Tentata rapina all’Unicredit al Villaggio Mosè ad Agrigento. Uno o due rapinatori, secondo testimoni con accento spiccatamente catanese, hanno fatto irruzione nei locali della filiale e ha rinchiuso in un locale clienti e dipendenti sembrerebbe armati di pistola. Ma qualcosa deve essere andato storto e i malviventi si sono dati alla fuga dopo avere fallito il tentativo. Sul fatto indaga la polizia che ha perlustrato sia il quartiere commerciale del Villaggio Mosè che la statale 640. Per la Fabi è emergenza rapine in banca. “Non c’è due senza tre – afferma Gabriele Urzi Segretario Provinciale Fabi Palermo e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo – e purtroppo è un disastro annunciato. Dall’inizio dell’anno questo è il terzo evento criminoso che si registra in Sicilia”. “Ancora una volta le Banche pensano che basti l’eccellente opera delle forze dell’ordine – continua Urzì – ma ormai è chiaro che non si può risolvere il problema facendo affidamento solo sul valido lavoro di prevenzione e di indagine di polizia e carabinieri. Le banche investono in sicurezza, ma non bastano i tanto sbandierati 500 milioni di euro spesi se si continua a vivere in un clima di terrore. Occorre dotare le filiali di sistemi sempre più sofisticati e soprattutto aumentare massicciamente il budget da destinare alla sicurezza. Inoltre, è fondamentale nei casi più critici, ripristinare e aumentare la guardiania armata che costituisce il deterrente principe per i malintenzionati e che è stata drasticamente ridotta per ridurre i costi”. (ANSA).

Tentata rapina in banca a Agrigento, per Fabi e’ “emergenza” = (AGI) – Palermo, 27 gen. – Una tentata rapina, ancora tutta da chiarire, e’ avvenuta in una filiale Unicredit a a Villaggio Mose’ ad Agrigento. Uno o due rapinatori, con accento spiccatamente catanese – racconta Gabriele Urzi, Segretario Provinciale Fabi Palermo – hanno fatto irruzione nei locali della filiale e ha rinchiuso in un locale clienti e dipendenti sembrerebbe armati di pistola. Ma qualcosa deve essere andato storto e i malviventi si sono dati alla fuga dopo avere fallito il tentativo. Sul fatto indaga la polizia, che ha perlustrato sia il quartiere commerciale del Villaggio Mose’ che la statale 640. “Non c’e’ due senza tre – afferma Urzi – e purtroppo e’ un disastro annunciato. Dall’inizio dell’anno (e siamo ancora a gennaio) questo e’ il terzo evento criminoso che si registra in Sicilia. A Catania poco dopo il Capodanno i rapinatori si sono introdotti dal muro perimetrale nei locali di una filiale Unicredit in prossimita’ dell’ora di pranzo, arraffando in pochi minuti il contante presente e si sono dati alla fuga. Il 17 gennaio a Banca Intesa a Villabate (in provincia di Palermo) in corso Vittorio Emanuele sono entrati due rapinatori armati di taglierino e hanno portato via circa 15.000 euro”. “Ancora una volta le Banche pensano che basti l’eccellente opera delle forze dell’ordine – continua Urzi’ – ma ormai e’ chiaro che non si puo’ risolvere il problema facendo affidamento solo sul valido lavoro di prevenzione e di indagine di polizia e carabinieri. Le banche investono in sicurezza, ma non bastano i tanto
sbandierati 500 milioni di euro spesi se si continua a vivere in un clima di terrore. Occorre dotare le filiali di sistemi sempre piu’ sofisticati e soprattutto aumentare massicciamente il budget da destinare alla sicurezza. Inoltre, e’ fondamentale nei casi piu’ critici, ripristinare e aumentare la guardiania armata che costituisce il deterrente principe per i malintenzionati e che e’ stata drasticamente ridotta per ridurre i costi, al di la’ delle favole che la tecnologia possa sostituire la presenza dell’occhio vigile dell’uomo”. (AGI)Fab

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