In vista della prossima emissione del Btp Italia, la più importante agenzia di stampa mondiale, ha raccolto le opinioni di banche d’affari, analisti internazionali e della Federazione autonoma bancari italiani
Italy pushes retail bonds, eyeing inflation and ECB tapering Sara Rossi and Valentina Consiglio Fri, February 10, 2023 at 10:24 AM GMT+1·3 min read By Sara Rossi and Valentina Consiglio ROME, Feb 10 (Reuters) – The Italian Treasury is moving quickly this year to issue retail bonds, hoping to plug a gap soon to be left by the European Central Bank and anticipating strong appetite from savers whose deposits are being eroded by inflation. The economy ministry said on Monday it would issue a new “BTP Italia” inflation-linked bond for retail investors from March 6-9, earlier than the traditional April-May period chosen over the last decade. It has said it is also considering other instruments dedicated to domestic savers, as part of a strategy to put more of its huge public debt – proportionally the second highest in the euro zone – in Italian hands. “We want to reduce our dependence on foreign creditors by increasing the number of Italians and Italian residents that hold our public debt,” Prime Minister Giorgia Meloni said on Thursday Retail investors held about 9% of Italian public debt at the end of last year, according to Bank of Italy data. Analysts say Rome is probably also capitalising on favourable market conditions as three similar BTP Italia bonds mature in April, May, and November for a total of nearly 25 billion euros ($26.87 billion). The yield on Italy’s benchmark 10-year BTP bond stood at around 4.20% on Friday, compared with 4.70% at the end of December. The Treasury has not issued three BTP Italia retail bonds in a year since the instrument was introduced in 2012 at the height of the euro zone debt crisis. The importance of retail investors in purchasing BTPs will grow as the ECB withdraws its support. The central bank last year ended its “quantitative easing” and emergency pandemic bond purchasing programme. It is continuing to reinvest part of the bonds it bought as they mature, while reducing its balance sheet.
INFLATION MENACE
Italian households’ bank deposits are larger than their euro zone peers, according to calculation by the Scope Ratings agency for the third quarter of 2022, based on ECB data. Italians’ deposits amount to 86% of national output, the data shows, compared with 74% for France and 81% for Germany and Spain. “Italian households’ liquidity potentially offers the Treasury a growing investor base in the near future,” said Scope analyst Alvise Lennkh-Yunus. However, these deposits are being rapidly eroded by inflation, and they declined last year for the first time since 2017 by almost 20 billion euros. While consumer price growth in the 20-nation euro zone eased to 9.5% in January, in Italy it was still running at 10.9%. The ECB targets inflation at 2%.
“Italians’ savings are no longer safe because of the continuous surges in energy prices and inflation in general,” banking union Fabi said in a report this month.
The inflation-adjusted value of bank deposits has fallen far more steeply in Italy than in Spain, according to calculations by Spanish bank BBVA based on Bank of Italy and Bank of Spain data.
A trend that has seen Italian deposit rates lagging far behind lending rates is likely to continue in coming months, Fabi said, increasing the incentive for savers to invest in government debt. “The 0.3% rise in mortgage rates and business loans in the year to September 2022 compares with an increase in deposit rates of just 0.05%,” the union said. (Editing by Gavin Jones and Christina Fincher)
Italia, Tesoro coglie l’attimo per bond retail, con un occhio a inflazione e Bce Reuters News con dati e commenti Fabi * 10-Feb-2023 11:21:41Attuali condizioni mercato favorevoli
In 2023 tre Btp Italia in scadenza Governo punta ad aumento quota debito in mani domestiche di Sara Rossi e Valentina Consiglio MILANO/ROMA, 9 febbraio (Reuters) – Il Tesoro ha anticipato l’emissione del Btp Italia rispetto alle finestre abituali, cercando di intercettare l’interesse dei piccoli risparmiatori i cui depositi devono fare i conti con l’erosione dovuta all’inflazione elevata. Secondo diversi osservatori, su questa scelta pesano anche le condizioni del mercato, ancora favorevoli ma su cui grava una notevole incertezza, e soprattutto il fatto “anomalo” che nei prossimi mesi – aprile, maggio e novembre – scadranno tre diversi Btp Italia, lanciati il primo nel 2015 e gli altri due nel 2017, per un totale di quasi 25 miliardi di euro. Questa prima porzione dell’anno ha visto un trend sostanzialmente in calo per i rendimenti sul secondario, con gli investitori che hanno continuato ascommettere su tagli dei tassi nel prossimo futuro al di là dei toni ancora ‘hawkish’ usati dalle banche centrali. Con la prospettiva di una o più emissioni nel 2023, Via XX Settembre ha giocato d’anticipo offrendo il nuovo titolo indicizzato all’inflazione e dedicato al retailai primi di marzo, anziché in aprile-maggio periodo che, assieme a ottobre-novembre, rappresenta la tradizionale finestra dell’offerta.
Soltanto nel 2012, l’anno in cui lo strumento fu introdotto all’apice della crisi del debito, le edizioni furono tre: a marzo, appunto, a giugno e a ottobre. Secondo la banca spagnola Bbva, “se il Tesoro emetterà altri due Btp dedicati al retail nel corso dell’anno (diciamo a maggio/giugno e in autunno) possiamo interpretare l’ammontare collocato in questa operazione come pura offerta netta”. L’importanza dei piccoli risparmiatori è destinata ad aumentare con il venir meno dell’impegno della Bce che lo scorso anno ha chiuso i programmi di acquisto Pepp e Qe e continua a reinvestire almeno in parte i bond in scadenza mentre ha avviato una riduzione del proprio bilancio. Forte del successo dell’ultima edizione di novembre, in cui ha raccolto quasi 12 miliardi di euro, il ministero dell’Economia ha allo studio per quest’anno anche unnuovo strumento dedicato al retail, che in Italia nell’ottobre 2022 tra imprese e famiglie deteneva l’8,9% del debito, stando ai dati di Banca d’Italia. Da tempo il governo guidato da Giorgia Meloni auspica che i piccoli risparmiatori possano assumere un’importanza maggiore nel panorama del debito italiano, un messaggio ribadito recentemente anche dalla stessa premier. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di “ridurre la dipendenza dai creditori stranieri, aumentando il numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote di debito”.
INFLAZIONE METTE A RISCHIO SOPRAVVIVENZA RISPARMI
In questo senso, il ministero dell’Economia può contare sulla potenza di fuoco delle famiglie italiane che – con una percentuale di quasi l’86% dei depositi e cash in rapporto al Pil – svetta su quella della Francia ferma al 74%, della Germania all’81% e della Spagna all’80,6%, secondo i dati Bce al terzo trimestre 2022, elaborati da Scope Ratings. “La liquidità delle famiglie italiane offre potenzialmente al Tesoro una crescente base di investitori, guardando al prossimo futuro”, spiega Alvise Lennkh-Yunus, Deputy Head Sovereign and Public Sector di Scope Ratings.
Tuttavia secondo Fabi, il sindacato dei bancari italiani, il carovita erode i conti correnti delle famiglie italiane il cui saldo – per la prima volta dal 2017 – cala di quasi 20 miliardi nel 2022. “La sopravvivenza del risparmio al tempo d’oggi non è più una garanzia e a dimostrarlo sono i dati delle tasche degli italiani, alleggerite dalle ondate delle continue fiammate dei prezzi energetici e da un’inflazione generalizzata sempre più in risalita”, sostiene Fabi.
Se nella zona euro l’inflazione ha imboccato un percorso discendente calando fino all’8,5% dello scorso gennaio, in Italia il rallentamento è meno evidente che in altri Paesi e l’indice dei prezzi al consumo armonizzato Ipca si è attestato al10,9% il mese scorso. Il valore reale dei depositi dei risparmiatori italiani ha subìto, come ben evidenzia il grafico sottostante prodotto da Bbva su dati di Banca d’Italia e Banca di Spagna, un declino molto maggiore di quelli spagnoli.
Un aspetto che potrebbe spingere gli italiani a potenziare gli investimenti nel debito pubblico è, inoltre, che i depositi bancari risultano sempre meno attrattivi. Al rialzo dei tassi su mutui per le famiglie e prestiti per le imprese non è seguita una immediata remunerazione dei depositi bancari che, verosimilmente, si manterrà contenuta nei prossimi mesi, osserva Fabi. “Il tasso medio sulla raccolta bancaria era pari allo 0,50% a settembre 2022, in lieve aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, quando il tasso era pari allo 0,45%: in 12 mesi, dunque, una variazione positiva di appena 5 punti base. Nel periodo in esame, i tassi medi sui nuovi mutui, invece, sono passati dal 2,19% al 2,49% con una variazione positiva di 30 punti base”. (Sara Rossi, Valentina Consiglio, editing Stefano Bernabei)