SUPERBONUS E BANCHE, SILEONI IN DIRETTA SU LA7

Ospite della trasmissione L’Aria Che Tira, il segretario generale della Fabi ha parlato dei problemi legati ai crediti fiscali per i bonus edilizi. Le soluzioni proposte dal settore bancario

SUPERBONUS E BANCHE, SILEONI IN DIRETTA SU LA7

Ospite della trasmissione L’Aria Che Tira, il segretario generale della Fabi ha parlato dei problemi legati ai crediti fiscali per i bonus edilizi. Le soluzioni proposte dal settore bancario

 

 

Superbonus: SILEONI (Fabi),aumentare capienza fiscale banche (ANSA) – ROMA, 10 FEB – “Per risolvere il problema del superbonus, visto che siamo in una situazione di stallo, le banche vorranno aumentare la capienza fiscale, oggi ferma a 81 miliardi di euro, vorranno compensare i crediti superbonus con i loro debiti fiscali e vorranno compensare i crediti superbonus con le tasse incassate attraverso i modelli F24 dei contribuenti che pagano le tasse in banca. Basterebbe l’1% degli incassi F24, pari a 5 miliardi di euro, per evitare i fallimenti di migliaia di piccole imprese”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione L’Aria Che Tira in onda su La7. “Sarà fondamentale trovare una soluzione fra governo, banche ed enti locali che sblocchi i crediti e permetta almeno di completare i lavori avviati. Alcune regioni, per esempio Sardegna e Veneto, hanno già approvato delibere che permettono alle loro società finanziarie di comprare dalle banche i crediti fiscali in eccedenza. Nel Lazio c’è una proposta in questo senso. Obiettivo di queste iniziative è mettere in condizione le banche di tornare ad acquistare crediti e quindi mandare avanti i cantieri. Tra le altre proposte, la più gettonata è una moratoria, una proroga che permetta di portare a termine i lavori avviati, una moratoria di lungo periodo che dia respiro a tutti”, ha detto Sileoni. “Le banche hanno fatto e stanno facendo i controlli perché il governo Draghi ha scelto di delegare questa attività a soggetti, appunto le banche, considerate più attrezzate a fare verifiche. Senza controlli, ci sarebbe il rischio di truffe – e ce ne sono state tantissime nella prima fase – che avrebbero pesato ulteriormente sui conti pubblici. Il peccato originale è proprio questo: il bonus è nato senza limiti di spesa e senza controlli”, ha spiegato il segretario generale della Fabi, ricordando che “ci sono 90mila cantieri bloccati, 15 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati. Migliaia di cause legali che, per usare una battuta, assomigliano al gioco della roulette russa. C’è un rischio fallimento per 25mila imprese che produrrebbero 130mila posti di lavoro in meno: una catastrofe. Le banche, ad oggi, non comprano nuovi crediti e questa informazione deve essere chiara a chi ci ascolta. Il plafond delle banche è esaurito perché è stato raggiunto il limite massimo di 81 miliardi”. (ANSA). PVN 2023-02-10 13:44 S0A QBXB ECO
SUPERBONUS: SILEONI (FABI), ‘AUMENTARE CAPIENZA FISCALE BANCHE E COINVOLGERE REGIONI’ = Roma, 10 feb. (Adnkronos) – “Per risolvere il problema del superbonus, visto che siamo in una situazione di stallo, le banche vorranno aumentare la capienza fiscale, oggi ferma a 81 miliardi di euro, vorranno compensare i crediti superbonus con i loro debiti fiscali e vorranno compensare i crediti superbonus con le tasse incassate attraverso i modelli F24 dei contribuenti che pagano le tasse in banca. Basterebbe l’1% degli incassi F24, pari a 5 miliardi di euro, per evitare i fallimenti di migliaia di piccole imprese”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione ‘L’Aria Che Tira’ in onda su La7. “Sarà fondamentale trovare una soluzione fra governo, banche ed enti locali che sblocchi i crediti e permetta almeno di completare i lavori avviati. Alcune regioni, per esempio Sardegna e Veneto, hanno già approvato delibere che permettono alle loro società finanziarie di comprare dalle banche i crediti fiscali in eccedenza. Nel Lazio – ha aggiunto il leader sindacale – c’è una proposta in questo senso. Obiettivo di queste iniziative è mettere in condizione le banche di tornare ad acquistare crediti e quindi mandare avanti i cantieri. Tra le altre proposte, la più gettonata è una moratoria, una proroga che permetta di portare a termine i lavori avviati, una moratoria di lungo periodo che dia respiro a tutti”, ha detto Sileoni. “Le banche hanno fatto e stanno facendo i controlli perché il governo Draghi ha scelto di delegare questa attività a soggetti, appunto le banche, considerate più attrezzate a fare verifiche perché conoscono i territori e la propria clientela, e poi perché hanno il personale professionalmente adeguato a svolgere questo tipo di attività. Senza controlli, ci sarebbe il rischio di truffe, e ce ne sono state tantissime nella prima fase, che avrebbero pesato ulteriormente sui conti pubblici. Il peccato originale è proprio questo: il bonus è nato senza limiti di spesa e senza controlli”, ha spiegato il segretario generale della Fabi. Secondo SILEONI “i problemi sono stati molti: truffe, sequestro crediti, intervento magistratura, speculazione sui prezzi di tutte le materie prime, moltissimi cantieri in difficoltà. Quindi: da superbonus a super caos è la definizione esatta, perché ci sono 90mila cantieri bloccati, 15 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati. Migliaia di cause legali che, per usare una battuta, assomigliano al gioco della roulette russa. C’è un rischio fallimento per 25mila imprese che produrrebbero 130mila posti di lavoro in meno: una catastrofe. Le banche, ad oggi, non comprano nuovi crediti e questa informazione deve essere chiara a chi ci ascolta. Il plafond delle banche è esaurito perché è stato raggiunto il limite massimo di 81 miliardi. Le persone devono sapere che le banche, su ogni richiesta, fanno giustamente dei controlli sia per quanto riguarda i pagamenti sia per quanto riguarda il completamento lavori”, ha concluso. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 10-FEB-23 13:57
Superbonus: Sileoni, aumentare capienza fiscale banche = (AGI) – Roma, 10 feb. – “Per risolvere il problema del superbonus, visto che siamo in una situazione di stallo, le banche vorranno aumentare la capienza fiscale, oggi ferma a 81 miliardi di euro, vorranno compensare i crediti superbonus con i loro debiti fiscali e vorranno compensare i crediti superbonus con le tasse incassate attraverso i modelli F24 dei contribuenti che pagano le tasse in banca. Basterebbe l’1% degli incassi F24, pari a 5 miliardi di euro, per evitare i fallimenti di migliaia di piccole imprese”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione L’Aria Che Tira in onda su La7. “Sara’ fondamentale trovare una soluzione fra governo, banche ed enti locali che sblocchi i crediti e permetta almeno di completare i lavori avviati. Alcune regioni, per esempio Sardegna e Veneto, hanno gia’ approvato delibere che permettono alle loro societa’ finanziarie di comprare dalle banche i crediti fiscali in eccedenza. Nel Lazio c’e’ una proposta in questo senso. Obiettivo di queste iniziative e’ mettere in condizione le banche di tornare ad acquistare crediti e quindi mandare avanti i cantieri. Tra le altre proposte, la piu’ gettonata e’ una moratoria, una proroga che permetta di portare a termine i lavori avviati, una moratoria di lungo periodo che dia respiro a tutti”, ha aggiunto Sileoni. (AGI)Mau (Segue) 101331 FEB 23 NNNN
Superbonus: Sileoni, aumentare capienza fiscale banche (2)= (AGI) – Roma, 10 feb. – “Le banche hanno fatto e stanno facendo i controlli perche’ il governo Draghi ha scelto di delegare questa attivita’ a soggetti, appunto le banche, considerate piu’ attrezzate a fare verifiche perche’ conoscono i territori e la propria clientela, e poi perche’ hanno il personale professionalmente adeguato a svolgere questo tipo di attivita’. Senza controlli, ci sarebbe il rischio di truffe – e ce ne sono state tantissime nella prima fase – che avrebbero pesato ulteriormente sui conti pubblici. Il peccato originale e’ proprio questo: il bonus e’ nato senza limiti di spesa e senza controlli” ha spiegato il segretario generale della FABI. Secondo Sileoni “i problemi sono stati molti: truffe, sequestro crediti, intervento magistratura, speculazione sui prezzi di tutte le materie prime, moltissimi cantieri in difficolta. Quindi: da superbonus a super caos e’ la definizione esatta, perche’ ci sono 90mila cantieri bloccati, 15 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati. Migliaia di cause legali che, per usare una battuta, assomigliano al gioco della roulette russa. C’e’ un rischio fallimento per 25mila imprese che produrrebbero 130mila posti di lavoro in meno: una catastrofe. Le banche, ad oggi, non comprano nuovi crediti e questa informazione deve essere chiara a chi ci ascolta. Il plafond delle banche e’ esaurito perche’ e’ stato raggiunto il limite massimo di 81 miliardi. Le persone devono sapere che le banche, su ogni richiesta, fanno giustamente dei controlli sia per quanto riguarda i pagamenti sia per quanto riguarda il completamento lavori”, ha concluso il sindacalista. (AGI)Mau 101331 FEB 23 NNNN
Superbonus, SILEONI (Fabi): aumentare capienza fiscale delle banche Fondamentale trovare soluzione fra governo, banche ed enti locali Roma, 10 feb. (askanews) – «Per risolvere il problema del superbonus, visto che siamo in una situazione di stallo, le banche vorranno aumentare la capienza fiscale, oggi ferma a 81 miliardi di euro, vorranno compensare i crediti superbonus con i loro debiti fiscali e vorranno compensare i crediti superbonus con le tasse incassate attraverso i modelli F24 dei contribuenti che pagano le tasse in banca. Basterebbe l’1% degli incassi F24, pari a 5 miliardi di euro, per evitare i fallimenti di migliaia di piccole imprese». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione L’Aria Che Tira in onda su La7. «Sarà fondamentale trovare una soluzione fra governo, banche ed enti locali che sblocchi i crediti e permetta almeno di completare i lavori avviati. Alcune regioni, per esempio Sardegna e Veneto, hanno già approvato delibere che permettono alle loro società finanziarie di comprare dalle banche i crediti fiscali in eccedenza. Nel Lazio c’è una proposta in questo senso. Obiettivo di queste iniziative è mettere in condizione le banche di tornare ad acquistare crediti e quindi mandare avanti i cantieri. Tra le altre proposte, la più gettonata è una moratoria, una proroga che permetta di portare a termine i lavori avviati, una moratoria di lungo periodo che dia respiro a tutti» ha detto Sileoni. «Le banche hanno fatto e stanno facendo i controlli perché il governo Draghi ha scelto di delegare questa attività a soggetti, appunto le banche, considerate più attrezzate a fare verifiche perché conoscono i territori e la propria clientela, e poi perché hanno il personale professionalmente adeguato a svolgere questo tipo di attività. Senza controlli, ci sarebbe il rischio di truffe – e ce ne sono state tantissime nella prima fase – che avrebbero pesato ulteriormente sui conti pubblici. Il peccato originale è proprio questo: il bonus è nato senza limiti di spesa e senza controlli» ha spiegato il segretario generale della Fabi. Secondo SILEONI «i problemi sono stati molti: truffe, sequestro crediti, intervento magistratura, speculazione sui prezzi di tutte le materie prime, moltissimi cantieri in difficolta’. Quindi: da superbonus a super caos è la definizione esatta, perché ci sono 90mila cantieri bloccati, 15 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati. Migliaia di cause legali che, per usare una battuta, assomigliano al gioco della roulette russa. C’è un rischio fallimento per 25mila imprese che produrrebbero 130mila posti di lavoro in meno: una catastrofe. Le banche, ad oggi, non comprano nuovi crediti e questa informazione deve essere chiara a chi ci ascolta. Il plafond delle banche è esaurito perché è stato raggiunto il limite massimo di 81 miliardi. Le persone devono sapere che le banche, su ogni richiesta, fanno giustamente dei controlli sia per quanto riguarda i pagamenti sia per quanto riguarda il completamento lavori». Red-Pie 20230210T133753Z
Superbonus: FABI, aumentare la capienza fiscale delle banche Roma, 10 feb. (LaPresse) – “Per risolvere il problema del superbonus, visto che siamo in una situazione di stallo, le banche vorranno aumentare la capienza fiscale, oggi ferma a 81 miliardi di euro, vorranno compensare i crediti superbonus con i loro debiti fiscali e vorranno compensare i crediti superbonus con le tasse incassate attraverso i modelli F24 dei contribuenti che pagano le tasse in banca”. Lo afferma il segretario generale della FABI Lando Maria Sileoni durante la trasmissione ‘L’Aria che tira’ in onda su La7. “Basterebbe l’1% degli incassi F24, pari a 5 miliardi di euro – dice Sileoni – per evitare i fallimenti di migliaia di piccole imprese. Sarà fondamentale trovare una soluzione fra governo, banche ed enti locali che sblocchi i crediti e permetta almeno di completare i lavori avviati. Alcune regioni, per esempio Sardegna e Veneto, hanno già approvato delibere che permettono alle loro società finanziarie di comprare dalle banche i crediti fiscali in eccedenza. Nel Lazio c’è una proposta in questo senso. Obiettivo di queste iniziative è mettere in condizione le banche di tornare ad acquistare crediti e quindi mandare avanti i cantieri”. Tra le altre proposte, “la più gettonata è una moratoria, una proroga che permetta di portare a termine i lavori avviati, una moratoria di lungo periodo che dia respiro a tutti”. ECO NG01 tot/ntl 101419 FEB 23
Superbonus: FABI, aumentare la capienza fiscale delle banche-2- Roma, 10 feb. (LaPresse) – “Le banche hanno fatto e stanno facendo i controlli – osserva Sileoni – perché il governo Draghi ha scelto di delegare questa attività a soggetti, appunto le banche, considerate più attrezzate a fare verifiche perché conoscono i territori e la propria clientela, e poi perché hanno il personale professionalmente adeguato a svolgere questo tipo di attività. Senza controlli, ci sarebbe il rischio di truffe – e ce ne sono state tantissime nella prima fase – che avrebbero pesato ulteriormente sui conti pubblici. Il peccato originale è proprio questo: il bonus è nato senza limiti di spesa e senza controlli”. Secondo Sileoni “i problemi sono stati molti: truffe, sequestro crediti, intervento magistratura, speculazione sui prezzi di tutte le materie prime, moltissimi cantieri in difficoltà. Quindi da superbonus a super-caos è la definizione esatta, perché ci sono 90mila cantieri bloccati, 15 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati. Migliaia di cause legali che, per usare una battuta, assomigliano al gioco della roulette russa. C’è un rischio fallimento per 25mila imprese che produrrebbero 130mila posti di lavoro in meno: una catastrofe”. “Le banche, ad oggi, non comprano nuovi crediti e questa informazione deve essere chiara a chi ci ascolta – conclude Sileoni – il plafond delle banche è esaurito perché è stato raggiunto il limite massimo di 81 miliardi. Le persone devono sapere che le banche, su ogni richiesta, fanno giustamente dei controlli sia per quanto riguarda i pagamenti sia per quanto riguarda il completamento lavori”. ECO NG01 tot/ntl 101421 FEB 23
SUPERBONUS, SILEONI: AUMENTARE CAPIENZA FISCALE BANCHE E COINVOLGERE REGIONI (1) (9Colonne) Roma, 10 feb – “Per risolvere il problema del superbonus, visto che siamo in una situazione di stallo, le banche vorranno aumentare la capienza fiscale, oggi ferma a 81 miliardi di euro, vorranno compensare i crediti superbonus con i loro debiti fiscali e vorranno compensare i crediti superbonus con le tasse incassate attraverso i modelli F24 dei contribuenti che pagano le tasse in banca. Basterebbe l’1% degli incassi F24, pari a 5 miliardi di euro, per evitare i fallimenti di migliaia di piccole imprese”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione L’Aria Che Tira in onda su La7. “Sarà fondamentale trovare una soluzione fra governo, banche ed enti locali che sblocchi i crediti e permetta almeno di completare i lavori avviati. Alcune regioni, per esempio Sardegna e Veneto, hanno già approvato delibere che permettono alle loro società finanziarie di comprare dalle banche i crediti fiscali in eccedenza. Nel Lazio c’è una proposta in questo senso. Obiettivo di queste iniziative è mettere in condizione le banche di tornare ad acquistare crediti e quindi mandare avanti i cantieri. Tra le altre proposte, la più gettonata è una moratoria, una proroga che permetta di portare a termine i lavori avviati, una moratoria di lungo periodo che dia respiro a tutti” ha detto Sileoni. (red – deg – SEGUE) 101346 FEB
SUPERBONUS, SILEONI: AUMENTARE CAPIENZA FISCALE BANCHE E COINVOLGERE REGIONI (2) (9Colonne) Roma, 10 feb – “Le banche hanno fatto e stanno facendo i controlli perché il governo Draghi ha scelto di delegare questa attività a soggetti, appunto le banche, considerate più attrezzate a fare verifiche perché conoscono i territori e la propria clientela, e poi perché hanno il personale professionalmente adeguato a svolgere questo tipo di attività. Senza controlli, ci sarebbe il rischio di truffe – e ce ne sono state tantissime nella prima fase – che avrebbero pesato ulteriormente sui conti pubblici. Il peccato originale è proprio questo: il bonus è nato senza limiti di spesa e senza controlli” ha spiegato il segretario generale della Fabi. Secondo SILEONI “i problemi sono stati molti: truffe, sequestro crediti, intervento magistratura, speculazione sui prezzi di tutte le materie prime, moltissimi cantieri in difficolta#768;. Quindi: da superbonus a super caos è la definizione esatta, perché ci sono 90mila cantieri bloccati, 15 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati. Migliaia di cause legali che, per usare una battuta, assomigliano al gioco della roulette russa. C’è un rischio fallimento per 25mila imprese che produrrebbero 130mila posti di lavoro in meno: una catastrofe. Le banche, ad oggi, non comprano nuovi crediti e questa informazione deve essere chiara a chi ci ascolta. Il plafond delle banche è esaurito perché è stato raggiunto il limite massimo di 81 miliardi. Le persone devono sapere che le banche, su ogni richiesta, fanno giustamente dei controlli sia per quanto riguarda i pagamenti sia per quanto riguarda il completamento lavori”. (red – deg) 101346 FEB 23​
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