«PRONTI A TUTTO PER DIFENDERE LA NOSTRA CATEGORIA»
Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, impegnato in questi giorni nel tour siciliano dei congressi provinciali della Federazione, interviene sull’importanza del rinnovo del contratto nazionale per gli oltre 280.000 lavoratrici e lavoratori bancari scaduto a fine dicembre. Il commento ripreso dalle agenzie di stampa
Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, impegnato in questi giorni nel tour siciliano dei congressi provinciali della Federazione, interviene sull’importanza del rinnovo del contratto nazionale per gli oltre 280.000 lavoratrici e lavoratori bancari scaduto a fine dicembre. Il commento ripreso dalle agenzie di stampa
Banche: SILEONI, nuovo contratto è una sfida e siamo pronti (ANSA) – PALERMO, 17 FEB – “Questo, per la Fabi, non è solo l’anno dei congressi provinciali e di quello nazionale, è soprattutto l’anno in cui dobbiamo rinnovare il contatto collettivo nazionale di lavoro di 280.000 lavoratrici e lavoratori bancari. Sarà una battaglia e siamo pronti a tutto, come sempre nell’interesse della nostra categoria. Ma in ogni caso le battaglie non ci spaventano. Anzi, semmai sono uno stimolo a dare il massimo e, ne sono sicuro, raggiungeremo importanti risultati perché la qualità dei dirigenti sindacali Fabi, a tutti i livelli, che proprio qui in Sicilia è un’eccellenza, ci consente di affrontare al meglio qualsiasi sfida”. È quanto ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, al termine della due giorni siciliana per i congressi provinciali della Federazione autonoma bancari italiani di Catania e Messina (ieri), Siracusa e Ragusa (oggi). Un tour, quello della Sicilia, che terminerà la prossima settimana con i congressi, in programma mercoledì 22 febbraio, di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani. Al centro degli incontri, tra altro, il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari, scaduto lo scorso 31 dicembre, e poi il lavoro agile, le indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari e assicurativi, le nuove tecnologie. “Il settore sta cambiando, ma il digitale – ha spiegato SILEONI nel corso dei suoi interventi di ieri e oggi – non deve essere l’ennesimo escamotage per tagliare i costi, intervenendo sulle spese del personale. Semmai, una gestione lungimirante del settore può trovare proprio nelle nuove tecnologie l’occasione per creare nuovi business, allargando l’orizzonte invece di restringerlo, e creare, quindi, nuova occupazione. Quanto al contratto, gli altissimi utili conseguiti da tutti i gruppi bancari nel 2022 e l’inflazione rappresentano validissime ragioni per chiedere e pretendere importanti aumenti economici» ha aggiunto SILEONI. Il segretario generale della Fabi ha poi parlato del lavoro agile, osservando che «il cosiddetto smart working è una trappola, un meccanismo pieno di insidie ed è l’anticamera di probabili, futuri tentativi di esternalizzazioni da parte delle banche. Si tratta di rischi che le lavoratrici e i lavoratori non vedono, perché offuscati dai benefici economici immediati, che pure esistono, ma non in grado di cancellare gli aspetti negativi. Noi, come sindacato, abbiamo l’obbligo di informare correttamente e puntualmente le colleghe e i colleghi e di metterli in guardia dai rischi futuri. Ecco perché dobbiamo regolamentare a fondo il lavoro agile, perché non deve rappresentare soltanto uno strumento che dà vantaggi alle banche, ma va ben delineato affinché chi ne usufruisce sia tutelato al meglio”. (ANSA). TE-COM 2023-02-17 14:17 S45 QBKS ECO
BANCHE: SILEONI (FABI), ‘NUOVO CONTRATTO E’ SFIDA, SIAMO PRONTI A TUTTO’ = Roma, 17 feb. (Adnkronos) – “Questo, per la Fabi, non è solo l’anno dei congressi provinciali e di quello nazionale, è soprattutto l’anno in cui dobbiamo rinnovare il contatto collettivo nazionale di lavoro di 280.000 lavoratrici e lavoratori bancari. Sarà una battaglia e siamo pronti a tutto, come sempre nell’interesse della nostra categoria. Ma in ogni caso le battaglie non ci spaventano. Anzi, semmai sono uno stimolo a dare il massimo e, ne sono sicuro, raggiungeremo importanti risultati perché la qualità dei dirigenti sindacali Fabi, a tutti i livelli, che proprio qui in Sicilia è un’eccellenza, ci consente di affrontare al meglio qualsiasi sfida”. È quanto ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, al termine della due giorni siciliana per i congressi provinciali della Federazione autonoma bancari italiani di Catania e Messina, Siracusa e Ragusa. Un tour, quello della Sicilia, che terminerà la prossima settimana con i congressi, in programma mercoledì 22 febbraio, di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani. Al centro degli incontri, tra altro, il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari, scaduto lo scorso 31 dicembre, e poi il lavoro agile, le indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari e assicurativi, le nuove tecnologie. “Il settore sta cambiando, ma il digitale – ha spiegato SILEONI nel corso dei suoi interventi di ieri e oggi – non deve essere l’ennesimo escamotage per tagliare i costi, intervenendo sulle spese del personale. Semmai, una gestione lungimirante del settore può trovare proprio nelle nuove tecnologie l’occasione per creare nuovi business, allargando l’orizzonte invece di restringerlo, e creare, quindi, nuova occupazione. Quanto al contratto, gli altissimi utili conseguiti da tutti i gruppi bancari nel 2022 e l’inflazione rappresentano validissime ragioni per chiedere e pretendere importanti aumenti economici”, ha aggiunto SILEONI. Il segretario generale della Fabi ha poi parlato del lavoro agile, osservando che “il cosiddetto smart working è una trappola, un meccanismo pieno di insidie ed è l’anticamera di probabili, futuri tentativi di esternalizzazioni da parte delle banche. Si tratta di rischi che le lavoratrici e i lavoratori non vedono, perché offuscati dai benefici economici immediati, che pure esistono, ma non in grado di cancellare gli aspetti negativi. Noi, come sindacato, abbiamo l’obbligo di informare correttamente e puntualmente le colleghe e i colleghi e di metterli in guardia dai rischi futuri. Ecco perché dobbiamo regolamentare a fondo il lavoro agile, perché non deve rappresentare soltanto uno strumento che dà vantaggi alle banche, ma va ben delineato affinché chi ne usufruisce sia tutelato al meglio”. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 17-FEB-23 14:53