FABI TARANTO, LA PERSONA AL CENTRO

11° Congresso provinciale per la struttura pugliese, con Giuliano De Filippis a rappresentare la segreteria nazionale e il coordinatore Enrico Surico riconfermato alla guida del Sab

FABI TARANTO, LA PERSONA AL CENTRO

La persona, intesa come lavoratore bancario ma anche come cliente, e la riconquista di un vero clima di fiducia sono i concetti al centro dell’11° Congresso provinciale della Fabi di Taranto. Un incontro aperto dal presidente Giovanna Savino, che introduce l’intervento del coordinatore Enrico Surico. È una relazione di ampio respiro quella che il coordinatore espone ad una attenta platea, con dirigenti sindacali e iscritti Fabi giunti dall’intera regione, e numerosi ospiti provenienti dagli altri Sab del territorio.

Gli eventi imprevedibili che hanno segnato gli ultimi 4 anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina; le relative conseguenze, anche economiche, culminate in una speculazione internazionale che sta mettendo in ginocchio l’economia europea e mondiale; un sistema capitalistico che ha ormai come unico fine la sola massimizzazione dei profitti: sono queste le premesse al dettagliato intervento, che si è poi concentrato sul vero nocciolo della questione, l’attuale e difficile situazione in cui si trova il lavoratore bancario.

Il tema del risparmio tradito è un esempio che racconta tutto: «Il cosiddetto risparmio tradito è il frutto della “standardizzazione” ossessiva del processo produttivo delle aziende bancarie. Un pressing malato, da parte aziendale, che ha anche scatenato l’annosa questione delle pressioni commerciali e causato l’insorgere dello stress da lavoro correlato, disturbo che sempre più spesso va a colpire i lavoratori bancari. Con i dipendenti considerati, ormai, dalle amministrazioni dei gruppi bancari, esclusivamente dei numeri che devono produrre ricavi», queste le parole di Surico.

E, a fronte di questa complessa situazione, il ruolo del rappresentante sindacale, unico baluardo a difesa del lavoratore: «Noi rappresentiamo i guardiani, coloro che devono assicurare il rispetto delle regole e gli interessi di un’intera categoria. Contestualmente, dobbiamo trasmettere i nostri valori e far comprendere l’utilità del sindacato». Con un punto di riferimento importante ad indicare la giusta via: «Lando Sileoni rappresenta un esempio da seguire per tutti noi, ci mostra la direzione nella quale vanno canalizzati i nostri sforzi, un metodo da applicare».

Un metodo fatto di curiosità, voglia di apprendere e mettersi sempre in gioco, senza fermarsi mai. Pericoli da affrontare ce ne sono, come il tentativo sempre in atto, da parte delle banche, di delegittimare il sindacato, sminuendone il ruolo, cercando di “oltrepassare” la contrattazione collettiva. Ma le insidie e le difficoltà, che inevitabilmente si presentano, vanno interpretate come «opportunità per misurare le proprie capacità e superare i propri limiti. Mantenendo, sempre, tre doti necessarie: umiltà, passione e costante determinazione».

È questa la risposta per affrontare i continui cambiamenti in corso, ormai tratti distintivi di questa epoca. «Occorre essere preparati e positivi. Solo con un’organizzazione agile ed efficiente si può reagire prontamente a qualsiasi situazione», la nota decisa di Surico. Che, dopo un excursus sui vari temi che riguardano il settore, chiude la sua relazione con una considerazione che è anche un input alla sua squadra: «Dobbiamo essere attori, e non spettatori. È questo lo spirito con il quale dobbiamo interpretare il nostro ruolo. Ricordando, sempre, che la fiducia è un investimento a lungo termine ma rassegnarsi alla diffidenza è deleterio».

Numerosi gli interventi dalla platea che hanno arricchito il dibattito: due tra tutti, quello del coordinatore del sab di Bari, Paolo Baldassarra, e del coordinatore del sab di Lecce, Giorgio Lezzi. Per il settore del credito cooperativo, molto apprezzato l’intervento del coordinatore nazionale Fabi BCC, Mario Nava, che ha illustrato dettagliatamente la situazione del settore, con tutte le novità apportate dalla riforma.

Poi, la relazione del Segretario Generale aggiunto Giuliano De Filippis, che risponde ai molti interventi arrivati dalla platea. Perché, come De Filippis stesso sottolinea: “Ognuno di voi dà un contributo essenziale al lavoro dell’Organizzazione”.

«Fare sindacato significa cercare di risolvere i problemi e far fronte alle aspettative delle persone che rappresentiamo» questo l’incipit dell’applaudito intervento. «Un compito che sta diventando sempre più difficile perché sono costantemente in crescita i problemi dei lavoratori e dell’intero settore. Ma, anche di fronte alla situazione più complicata, una regola di base rimane sempre valida: guardare la foresta, mai l’albero. Avere sempre una chiara visione d’insieme è l’unico modo per affrontare i problemi».

Riflettere e dare risposte sul settore del credito significa anche conoscere, quindi dedicare un ampio sguardo, alla situazione politica ed economica internazionale. Ecco perché “guardare la foresta, e non l’albero”: «È in atto una guerra per la supremazia geopolitica – prosegue De Filippis – La storia dell’uomo racconta che questa guerra c’è sempre stata, semplicemente con armi e strumenti diversi. lI potere dell’Occidente è, sempre più, messo in discussione. Ciò porterà ad un nuovo scenario e serissimi problemi a livello di società globale. Lo scenario politico che si va man mano delineando non vede, però, la politica, bensì la finanza detenere il predominio. BCE, FED, le banche mondiali determinano tutto ciò che accade in ambito finanziario e di conseguenza decidono il destino dell’intero sistema sociale.
Anche la trasformazione del sistema bancario segue queste dinamiche, ripete lo stesso schema. E così succede per il sindacato: sono cambiate le relazioni industriali, che hanno perso notevolmente importanza nelle agende degli amministratori delegati. Unico obiettivo dell’ad è, oggi, “dare soldi agli azionisti”.

Tutto ciò impone un cambio di passo a tutto il movimento sindacale e la FABI , come sempre, saprà interpretare e governare al meglio questo cambiamento nell’interesse di tutti i lavoratori.
La forza della nostra Organizzazione, del nostro Segretario Generale e di tutti voi ci permette di essere ottimisti ed avere fiducia nel futuro».

La relazione del Segretario Generale Aggiunto ha sancito la chiusura del dibattito e l’apertura delle votazioni, che hanno visto la riconferma di Enrico Surico come coordinatore del Sab di Taranto per il prossimo quadriennio.

Taranto, 9 marzo 2023

Il servizio realizzato dalla FABI TV

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