TRIESTE, «DA SOLI SI VA PIÙ VELOCI, MA INSIEME SI ARRIVA PIÙ LONTANO»
Al 16° Congresso provinciale della Fabi triestina, si celebrano gli obiettivi raggiunti in 5 anni di lavoro e si tracciano le linee guida per il prossimo quadriennio. Con Giuliano Xausa a rappresentare la Segreteria nazionale, Giampaolo Gobbo è riconfermato Segretario coordinatore del Sab della Venezia-Giulia.
«La Fabi di Trieste si è messa in gioco, ha accettato la sfida del cambiamento e l'ha vinta». È questo l’incipit della relazione che Angela Iurman, a nome dell’intera segreteria provinciale, rivolge ad una attenta platea di iscritti e dirigenti sindacali della provincia, insieme ad ospiti provenienti dai vari Sab del territorio, giunti a Trieste per celebrare il 16° Congresso della struttura Fabi.
Dopo l’apertura della giornata di lavori da parte del presidente Roberto Riva, è infatti Iurman che prende in mano la regia dell’evento, facendo le veci del Segretario coordinatore Giampaolo Gobbo, assente per un infortunio.
Se nel congresso del 2017 la Fabi triestina si era posta l’obiettivo di un netto cambiamento, oggi può affermare di aver tenuto fede all’impegno preso. Ad iniziare dal numero di iscritti: nonostante un calo progressivo dei bancari in provincia, passati da 1.170 a 920 dipendenti in pochi anni, la Fabi locale è, infatti, cresciuta, passando da 256 iscritti attivi ai 443 attuali che, sommati ai pensionati ed esodati, arriva oggi alla cifra netta di 640 iscritti.
«Rappresentiamo quasi il 50% degli addetti al settore della provincia. Un grande risultato, una grande responsabilità – queste le parole di Angela Iurman – Tutto questo grazie all’ingresso di nuovi quadri sindacali, al saper cogliere la sfida da parte dei dirigenti sindacali che c’erano, alla qualità delle relazioni, del dialogo, del lavoro. Grazie al supporto della Segreteria Nazionale che ci è stata a fianco, e al contributo indispensabile dei nostri dirigenti sindacali pensionati ed esodati».
Iurman espone anche quelle che sono le preoccupazioni del Sab, relative principalmente al calo del numero di addetti in provincia: «Ci preoccupa, soprattutto, il fatto che più del 50% degli iscritti ha oltre 50 anni, e solo l’8% ha meno di 40 anni. Servono assunzioni anche sui territori, serve ricambio generazionale e nelle competenze. Ne va del futuro della Fabi di Trieste, del futuro della Fabi».
Poi, le altre problematiche che gravano sulla categoria, anche qui sul territorio del Friuli Venezia Giulia: ad iniziare da un clima aziendale spesso difficile, insieme a carichi di lavoro inadeguati nelle filiali, con pressioni commerciali sempre più esasperanti. Nel suo intervento, Angela Iurman analizza, uno ad uno, i vari temi al centro del dibattito: l’importanza della formazione per vincere le sfide future, le nuove tecnologie – che non dovrebbero essere un problema per le assunzioni sui territori, bensì uno strumento per farle – uno smart working che, se mal applicato, rischia di peggiorare la vita del lavoratore, isolandolo e privandolo delle tutele collettive.
E un inciso ben chiaro: «Il contratto nazionale è il bene fondamentale della nostra categoria. Non possiamo prescindere dall’avere un contratto nazionale e, se servirà, dovremo lottare, fare sacrifici ed impegnarci per ottenerlo».
È all’insegna della propositività che si conclude la relazione che Angela Iurman ha esposto a nome dell’intero Sab: «Da soli forse si va più veloci… ma, insieme, si arriva decisamente più lontano».
Questo lo slogan che accompagna l’evento e queste le parole che Iurman ribadisce nella battute finali. Sottolineando due concetti basilari: valori e comunicazione.
«Per andare lontano insieme, bisogna avere gli stessi valori: rispetto, onestà, competenza, senso di responsabilità e, fondamentale, mettere la persona sempre al centro. Insieme, è necessaria una buona comunicazione che, per essere tale, deve essere, soprattutto, ascolto e scambio di opinioni. La comunicazione deve rappresentare, essenzialmente, fonte di ispirazione: perché ciò avvenga, dobbiamo essere sempre al fianco dei colleghi, con pazienza, con empatia, impegnandoci ad ascoltare e comprendere le loro difficoltà e il loro punto di vista».
Alla relazione congressuale sono seguiti i molti interventi da parte dei presenti, che hanno dato importanti spunti al dibattito. A rispondere ad ognuno di loro è il segretario nazionale Giuliano Xausa.
Xausa apre il suo intervento con un aneddoto, il ricordo di una passeggiata a Trieste in una giornata di borino e la necessità di afferrare un palo della luce per evitare di perdere l’equilibrio e cadere: «Ecco, il palo della luce è il nostro contratto nazionale. Il contratto rappresenta l’appiglio sicuro che abbiamo per resistere alla bora del nostro settore».
La partenza delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale, che già il 31 marzo prevedono una importante tappa, è infatti uno dei temi centrali su cui Xausa aggiorna la platea in ascolto. Poi, il segretario nazionale passa a parlare di smartworking e del rischio di esternalizzazioni, perché con questa modalità di lavoro subentrerebbe la possibilità di pagare stipendi molto più bassi a lavoratori stranieri, oltre all’eventualità di una diffusione di dati dai computer utilizzati a casa e le relative responsabilità, che ricadrebbero esclusivamente sul lavoratore. Ma, soprattutto, Xausa sottolinea: «Siamo contrari alla sperequazione, in quanto si creerebbe disparità tra chi lavora in filiale, che sarebbe agevolato, e chi lavora altrove. Senza contare le conseguenze che subirebbe chi è portatore di handicap, che, lavorando da casa, perderebbe ogni interazione con i colleghi, vivendo un vero e proprio isolamento: ricordiamo che è compito del sindacato difendere, sempre, l’inclusività e non l’esclusività».
Poi, l’importanza del proselitismo: «Dobbiamo tornare a stare con la gente, tra la gente, come abbiamo sempre fatto, perché solo così si può tornare a fare, davvero, sindacato». E la necessità del ricambio generazionale anche all’interno del sindacato: «Abbiamo bisogno di giovani, è importante dare spazio ai giovani perché dobbiamo dare nuova linfa al sindacato: questo è un appello rivolto a tutti i Sab».
Tra i vari argomenti toccati dall’intervento di Xausa, le fusioni e le riorganizzazioni in corso, il tema del rialzo dei tassi da parte della BCE e le relative conseguenze, insieme a un approfondimento dedicato alle pressioni commerciali, un problema ancora irrisolto: «La Fabi è riuscita a concentrare l’attenzione sull’argomento, facendo ufficialmente riconoscere la questione come un problema sociale, ma tutt’ora persistono ostacoli e resistenze alla reale soluzione del problema».
Segue l’importanza dell’educazione finanziaria, strumento che «tutela il cliente ma, insieme, anche il lavoratore» e i numerosi studi realizzati e pubblicati dalla Fabi, ripresi e diffusi dai Tg e da tutti i mass-media nazionali. Poi, una nota sul valore della comunicazione in Fabi, con il sindacato ormai riconosciuto opinion leader: basti pensare al Segretario generale appena intervistato dalla tv cinese su Bce e tassi.
Giuliano Xausa chiude con un riferimento alla tessera Fabi e alla frase che la caratterizza: “Aperti al mondo, concentrati sulla categoria”: «Significa che dobbiamo essere pronti e vigili, continuare a stare in prima linea e difendere i diritti dei clienti perché, in questo modo, difendiamo anche il nostro lavoro e la nostra categoria».
Trieste, 18 marzo 2023
Il servizio realizzato dalla FABI TV