SAB DI GENOVA: UNICA TESTA, UNICO CUORE, UNICO GRUPPO
22° congresso provinciale per la Fabi di Genova. Con il coordinatore del Sab Riccardo Garbarino, il segretario organizzativo Mauro Scarin a rappresentare la segreteria nazionale. Scarin: “Dobbiamo tornare a fare sindacato, dobbiamo tornare sui territori, a fare proselitismo ed incontrare faccia a faccia i lavoratori che rappresentiamo»
É il segretario nazionale Mauro Scarin ad aprire i lavori del 22° congresso provinciale della Fabi di Genova. Molti i temi affrontati nel suo intervento: digitalizzazione, smart working, pressioni commerciali.
Centrale il rinnovo del contratto nazionale: «Dobbiamo guardare al futuro e fissare dei punti, ed uno di questi è senz’altro il rinnovo del contratto nazionale che per noi è la nostra bandiera su cui poggiamo tutte le nostre certezze e lo dobbiamo fare creandoci noi il nostro futuro. Noi come spesso ci dice Sileoni, dobbiamo essere artefici del nostro futuro. Se ad oggi c’è un contratto e se verrà sottoscritto il rinnovo, sarà esclusivamente grazie alla Fabi» ha detto il segretario nazionale Scarin.
«La sottoscrizione non sarà semplice – ha proseguito Scarin – anche a causa di nuove e spinosi argomenti da gestire: uno tra tutti, i nuovi lavori portati dalla tecnologia: lo smart working che va regolamentato perché c’è il rischio è che molte figure professionali potrebbero andare perse ed essere direttamente esternalizzate all’estero, e di questo ne risentirebbe l’intera categoria». ha sottolineato Scarin ai presenti sala.
Centrale durante il dibattito è stato il rinnovo del contratto nazionale del lavoro, argomento infatti ripreso anche dal coordinatore genovese, Riccardo Garbarino, che ha aperto il suo intervento con un interrogativo: «Cos’è il contratto nazionale del lavoro se non una manifestazione di identità? Cos’è, se non il modo in cui diciamo al mondo chi siamo e di quale professionalità siamo portatori e di quali valori deontologici?». Ai giovani dobbiamo rivolgere lo sforzo maggiore – ha sottolineato il coordinatore – non solo non solo perché il proselitismo è nel nostro DNA ma soprattutto perché sono il futuro della nostra categoria e – auspicabilmente – della nostra organizzazione. Il Ccnl è come una camminata in montagna: raggiungere la quota è faticoso e a volte pericoloso. Perdere la quota è un attimo! E te ne accorgi solo quando la devi recuperare: ma il panorama e l’aria sono certamente migliori in vetta anziché nel fondovalle». Poi un passaggio al Sab di Genova che nonostante il lungo percorso per l’incorporazione. Di Banca Carige ne gruppo Bper può godere oggi di ottimi risultati sia in termini di iscritti e servizi offerti.
«Ogni cambiamento implica la necessità di riequilibrare dinamiche di funzionamento, ma la squadra di Genova è riuscita negli anni a trovare il proprio equilibrio» ha detto Garbarino che ha chiuso il suo intervento con uno sguardo rivolto a futuro: «la gestione dei mutamenti di scenario è una capacità che ci vede tutti protagonisti e come Fabi non li abbiamo mai temuti né dobbiamo cominciare a temerli adesso. Gli anni a venire saranno caratterizzati da sfide vecchie che sono state ripitturate per farle sembrare nuove. Possiamo chiamarle fintech, smart working, easy banking, innovazione, sostenibilità o in qualunque altro modo la sconfinata fantasia del marketing intenda produrre sigle o etichette. Saranno nomi nuovi ma i concetti sono sempre gli stessi: rispetto delle persone, tutela dei diritti, rispetto delle norme e dei codici deontologici, riconoscimento della professionalità». Ha concluso il coordinatore Garbarino.
Genova 24 marzo 2023
Il servizio realizzato dalla FABI TV