BRINDISI, 10° CONGRESSO PROVINCIALE: “FABI, IL FUTURO È OGGI”

Il coordinatore uscente Mario Serinelli: «Oggi la Fabi è chiamata a svolgere un ruolo decisivo: difendere il contratto nazionale, pilastro della nostra categoria e garanzia di stabilità nel settore, contro la precarietà, la mobilità e la flessibilità nel mondo del lavoro»

BRINDISI, 10° CONGRESSO PROVINCIALE: “FABI, IL FUTURO È OGGI”

Si è svolto venerdì 24 marzo il 10° congresso provinciale della Fabi di Brindisi. Ampia la partecipazione alla giornata di lavori, con numerosi iscritti e sindacalisti Fabi, provenienti da tutto il territorio, giunti nella città pugliese per confrontarsi sui molti temi che riguardano il settore in un periodo di così grandi cambiamenti.

Il concetto che dà il titolo all’assise è un invito all’azione, ad impegnarsi per cambiare e migliorare le cose: al centro del dibattito, infatti, la “call to action” contro l’inazione o l’atteggiamento passivo nei confronti di prospettive future incerte, negative, che intaccheranno ambiente, diritti, lavoro. In sintesi, il futuro che attende l’intera collettività e sul quale è necessario agire e mettersi in gioco sin da subito.

Prospettive complicate a cui «dobbiamo contrapporci con forza, determinazione e coesione, elementi che contraddistinguono la FABI locale e la segreteria nazionale, grazie all’opera costante della dirigenza e soprattutto di Lando Sileoni, Segretario generale che si spende ogni giorno in ogni luogo per i colleghi del credito» così apre il suo intervento il coordinatore uscente Mario Serinelli.

Nel congresso entra con forza il ruolo futuro dell’innovazione tecnologica, già presente da tempo nelle nostre vite, ma che avrà effetti devastanti nel settore del credito: «Oggi le maggiori società per capitalizzazione di borsa si fondano sull’utilizzo di canali digitali. Cosa fare, oggi, per il futuro, se il fintech desertificherà o azzererà il nostro settore, o farà entrare in ogni casa un ologramma di noi al servizio del cliente?», queste le parole di Serinelli.

Oggi non si parla più di chiusure di sportelli, infatti, ma addirittura di desertificazione di filiali nel territorio e di clienti nelle filiali. Tutto ciò è strettamente connesso anche al tema delle pressioni commerciali, con «lavoratrici e lavoratori “pressati” ogni giorno per andare a favorire i profitti e i dividendi per gli azionisti e lauti compensi per gli amministratori, in un nuovo modello di banca non più aderente ai reali bisogni della clientela».

Serinelli evidenzia quello che è a tutti gli effetti uno scollamento generale fra i reali bisogni – di giovani, lavoratori, pensionati e imprese – e le banche.

Un flash poi sul tema più stringente, il rinnovo del Contratto Nazionale: «Dobbiamo avere le idee chiare e mettere in atto strumenti per difenderlo strenuamente, in tutte le sedi, a tutela del nostro futuro economico e lavorativo».

Nelle battute finali dell’applaudito intervento, il coordinatore uscente mette a fuoco quelle che sono le priorità del sindacato: «Oggi, la nostra organizzazione, la FABI, è chiamata a svolgere un ruolo decisivo. È di estrema importanza il ruolo svolto dalla segreteria nazionale per difendere i contratti collettivi, che sono il pilastro della nostra categoria contro la precarietà, la mobilità e la flessibilità nel mondo del lavoro, e unica garanzia di stabilità nel settore».

Poi, l’inciso finale: «Il neoeletto consiglio di questo Sab e i delegati nominati saranno chiamati, a giugno, a rieleggere la nuova dirigenza nazionale, che avrà davanti a sé sfide che, ne siamo certi, saprà affrontare con la forza e la sagacia propria del nostro sindacato. Un sindacato che, in questi anni, è cresciuto sotto la guida della segreteria nazionale guidata da Lando Maria Sileoni. Quindi, il futuro è chi c’è oggi».

Con le votazioni, a fine congresso, Mario Serinelli ha passato il testimone ad Antonio Cesaria, rimanendo comunque a supporto del Sab nel ruolo di segretario amministrativo.

Brindisi, 24 marzo 2023

Il servizio realizzato dalla FABI TV

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