«CREDITO COOPERATIVO, BALUARDO DEL TERRITORIO CONTRO LA DESERTIFICAZIONE»

18° Congresso provinciale Fabi di Cuneo: meno sportelli bancari in provincia ma, grazie al credito cooperativo, si continua a contrastare il fenomeno della desertificazione bancaria

«CREDITO COOPERATIVO, BALUARDO DEL TERRITORIO CONTRO LA DESERTIFICAZIONE»

“Il lavoro e l’occupazione nelle banche ordinarie e di credito cooperativo: capitale umano e digitalizzazione”. È questo il titolo del 18° Congresso provinciale della Fabi di Cuneo, intensa giornata di assise svoltasi oggi presso la storica tenuta Fontanafredda, nel cuore delle Langhe.

«Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». La frase tratta da “La Luna e i falò” di Cesare Pavese – citata dall’avvocato Paolo Berti, consulente legale della Fabi, nel suo intervento – esprime esattamente il concetto che sta anche alla base del credito cooperativo: l’importanza delle radici, del proprio paese, dell’appartenenza ad un territorio.

È infatti il settore del credito cooperativo che, oggi, gioca da protagonista nel dibattito congressuale. Meno sportelli bancari nel cuneese ma un sistema che, grazie alle banche di credito cooperativo, riesce ancora a tenere testa ad una desertificazione che non ha lasciato scampo ad altri territori: è questa la fotografia emersa dalla giornata di lavori.

In provincia di Cuneo, il credito cooperativo ha quasi uno sportello su tre in attività e ben 6 Bcc sono nella graduatoria delle prime 20 banche del Piemonte per numero di filiali. Una piazza molto importante e rappresentativa, questa, anche per la Fabi, basti pensare che in provincia sono 1755 i lavoratori iscritti al primo sindacato del credito.

La numerosa platea, fatta di iscritti e dirigenti sindacali Fabi provenienti dall’intero territorio, vede presenti in sala anche i direttori generali delle varie banche della provincia: Emanuele Regis di Banca Cassa di Risparmio di Savigliano, Enzo Ribero di Cassa di Risparmio di Fossano, Riccardo Corino di Banca d’Alba, Simone Barra di BeneBanca, oltre al Responsabile Affari sindacali e del Lavoro di Federcasse, Domenico Ruggeri.

Dopo l’apertura dei lavori e i saluti di rito da parte del presidente congressuale Alessandra Panico, è con la relazione introduttiva di Luca Bertinotti, Segretario nazionale Fabi e coordinatore del Sab locale, nonché responsabile nazionale per il settore del credito cooperativo, che si entra nel vivo del dibattito.

Bertinotti esordisce con un’analisi a tutto tondo su quelle che sono le priorità, non solo del settore, ma dell’intera società, i concetti e i valori da recuperare e tornare a far risaltare, primo fra tutti il lavoro, inteso nel suo significato più vero e autentico: «Il lavoro è un asset intangibile e costituzionalmente protetto, una prerogativa per l’essere umano, per dare dignità, concretezza e futuro alla sua esistenza».

Una riflessione che va a proiettarsi in avanti, verso il futuro delle nuove generazioni: «Se vogliamo che la vita s’indirizzi verso alte mete umane, dobbiamo lavorare per i giovani e insieme con essi». La necessità di una formazione studio-lavoro, di investimenti strutturali per dare una più moderna vocazione ad insegnamento e apprendimento nei piani dell’istruzione obbligatoria e universitaria, sono questi gli input del Segretario nazionale.

A seguire, un flash sull’importanza dell’Europa, «la casa comune dei diritti e della cittadinanza di un modello di crescita solidale per il benessere di tutti, un modello sempre più aperto al dialogo, alla crescita, sempre più distante dalle barriere e dagli egoismi nazionali».

Bertinotti nel suo intervento auspica una rinnovata filosofia dei valori, da realizzarsi attraverso il recupero dello “spirito” che ha cambiato la storia del nostro mondo, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo fino al sogno ragionevole di un’Europa unita in pace, libertà e giustizia.

Il dirigente nazionale Fabi entra poi sui temi caldi del settore del credito, ad iniziare dagli imminenti rinnovi contrattuali, sia in Abi che in Bcc: la necessità di adeguamento e recupero del valore delle retribuzioni, l’esigenza di focalizzarsi su welfare e su tutte le tematiche inerenti la sicurezza del lavoro, con l’obiettivo di far riconoscere ufficialmente, nel contratto nazionale, la malattia professionale del nuovo secolo, lo “stress da lavoro correlato”, argomento esposto dal responsabile nazionale Welfare della Fabi, Vincenzo Saporito, nel suo intervento.

Segue il passaggio su smartworking e nuove tecnologie, e l’attuale civiltà fondata sul digitale che ha completamente rivoluzionato le nostre vite: una vera e propria smaterializzazione che non deve, però, «sacrificare le conoscenze, le competenze, le relazioni umane».

Un’epoca di grandi trasformazioni, insomma, anche all’interno del settore, ma una certezza di base: «Grazie al contributo determinante della Fabi e al suo lungimirante Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, insieme alla Segreteria Nazionale, la categoria delle bancarie e dei bancari ha saputo sviluppare costantemente gli anticorpi, gli strumenti e le norme contrattuali per superare tutte le sfide del cambiamento fino ad ora. Dalla “foresta pietrificata” di inizio anni 90, non c’è stato un solo momento e argomento dove la Fabi non sia stata centrale e sostanziale nella soluzione dei bisogni e delle prerogative delle lavoratrici e dei lavoratori: la costruzione del fondo di sostegno al reddito, la sfida al ricambio generazionale, la campagna per la alfabetizzazione finanziaria, i protocolli e le denunce portate fino in commissione parlamentare sulle pressioni commerciali, la campagna di informazione contro la desertificazione degli sportelli bancari, il caro mutui e le contraddizioni del bonus casa 110%, sono la cifra distintiva di come la Fabi, trascinando le altre organizzazioni confederali, abbia saputo interpretare e governare il radicale e perdurante cambiamento in atto del contesto non solo di settore ma anche socio economico».

Il segretario nazionale entra poi nel dettaglio del Credito cooperativo: «Anche il Credito cooperativo, a distanza di sette anni dalla riforma/autoriforma, si interroga sulla sua traiettoria e sulla sua visione con le sue due Capogruppo e l’IPS della provincia autonoma di Bolzano. Le quote di mercato della cooperazione di credito crescono e si è mantenuto il forte legame con il territorio, le comunità di riferimento e le istituzioni, così come rimangono sostanzialmente stabili gli organici complessivi del Personale impiegato nel settore».

E un riconoscimento alle eccellenze della Regione Piemonte, e in particolare della Provincia di Cuneo: «Non possiamo non citare le nostre Casse di Risparmio di Savigliano e Fossano che, come il Banco Azzoaglio, ci dimostrano quanto il paradigma “piccolo è bello” ancora funzioni e produca valore aggiunto, ricchezza e benessere per l’economia geo-circolare della Provincia e non solo».

Bertinotti ha quindi esposto nel dettaglio la situazione provinciale degli iscritti Fabi che, negli ultimi anni, sono passati da 1525 agli attuali 1755, con una crescita del 15%, pur in un contesto di continui piani di esodo e pensionamenti anticipati, di concentrazioni e fusioni: ottimi risultati raggiunti grazie al costante lavoro di tutti i rappresentanti sindacali Fabi del territorio.

Il Segretario nazionale conclude il suo intervento con quello che è «un magnifico adagio della nostra Organizzazione, che recita così: quello che siamo e quello per cui verremo ricordati sta nelle nostre emozioni, nelle nostre azioni, nel credere che fare sindacato e farlo nella e per la FABI potrà farci sentire unici ma mai e poi mai soli».

A seguire, la presentazione del Responsabile Affari sindacali e del Lavoro di Federcasse, Domenico Ruggeri, sullo stato del credito cooperativo all’interno del sistema industriale bancario italiano: «Nell’ultimo decennio, a livello nazionale, l’incidenza delle Bcc in termini di sportelli e di dipendenti soci ha superato 1,4 milioni. Gli impieghi lordi alla clientela hanno raggiunto quota 141,6 miliardi e la raccolta 195,7 miliardi di euro. In generale, le quote di mercato hanno registrato una crescita nel periodo post-pandemico».

Le Bcc svolgono, infatti, un ruolo di primo piano nel finanziamento delle famiglie e delle piccole imprese e detengono elevate quote di mercato nei finanziamenti in settori particolarmente rilevanti per l’economia italiana come l’agricoltura, l’artigianato, le costruzioni, il commercio e i servizi. «La quota di comuni provvisti di banche con almeno uno sportello del credito cooperativo, nella regione Piemonte, è cresciuta dal 2015 ad oggi», dichiara Ruggeri. Che aggiunge: «Il dato per la provincia di Cuneo è particolarmente significativo: più di due terzi dei comuni “bancati” hanno al meno uno sportello Bcc».

Numerosi gli interventi dalla platea, che hanno vivacizzato e arricchito il dibattito.
Tra tutti, quello del Segretario generale aggiunto Mauro Bossola: “Vale più un’oncia di fiducia che tonnellate di regolamenti“, è con una citazione di Einaudi che Bossola approfondisce il concetto di risparmio come bene protetto da tutelare. «Il risparmio non è una commodity, ma un bene costituzionalmente protetto. Per quanto il denaro sia smaterializzato, i risparmiatori devono poter contare sulla fiducia nella propria banca: e questa viene garantita se il rapporto è fisico, come avviene con le banche di comunità, come sono quelle del Credito Cooperativo o alcune Casse di Risparmio che hanno alle spalle fondazioni bancarie».

Serralunga d’Alba (Cuneo), 31 marzo 2023

ELENCO ELETTI

Segreteria Provinciale

LUCA BERTINOTTI (Segretario Coordinatore)
RAFFAELE GUERRA ( Coordinatore Aggiunto)
SERGIO VALVANO ( Segretario Amministrativo)
ALBERTI FABRIZIO
CHIESA NATALE
BERTOLINO MAURO
DARDANELLO ROBERTO
GERBAUDO FEDERICA
LANDRA MARCO

Il servizio realizzato dalla FABI TV

 

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