CONTRATTO, APPROVATA DAI SEGRETARI GENERALI LA PIATTAFORMA

Le rivendicazioni sindacali per il nuovo Ccnl Abi. Nelle prossime settimane il documento sarà al vaglio del Comitato direttivo centrale Fabi e degli attivi unitari. Poi le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori. Tra le richieste: aumento di 435 euro, ripristino del calcolo pieno del tfr e orario ridotto a 35 ore.

CONTRATTO, APPROVATA DAI SEGRETARI GENERALI LA PIATTAFORMA

Aumento retributivo di 435 euro su base mensile per la figura di riferimento (con relativo adeguamento anche sulle altre voci economiche) e ripristino del calcolo pieno del trattamento di fine rapporto (Tfr). Riduzione dell’orario di lavoro standard a 35 ore settimanali (oggi 37:30), quindi si chiedono 30 minuti giornalieri in meno (poi da adattare per i turni 4x9 e 6X6).

 

Allargare l’area contrattuale per estendere il perimetro di applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro (in particolare, superamento comma 6 dell’art. 1) e introdurre dei limiti certi alle attività appaltabili/accessorie. Reintegra nel caso di licenziamenti ingiustificati (ex art. 18 statuto dei lavoratori). Sono alcune delle richieste presenti nella piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari scaduto a dicembre 2022 e “prorogato” fino al prossimo 30 aprile.

La piattaforma, approvata oggi dai segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Susy Esposito, Fulvio Furlan ed Emilio Contrasto, verrà sottoposta, nelle prossime settimane, al vaglio delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori, dopo essere passata al vaglio del Comitato direttivo centrale Fabi e degli attivi unitari.

Ecco le altre richieste contenute nella piattaforma: normare ulteriormente il lavoro da remoto per evitare abusi (telelavoro e smart working); estendere le funzioni della “cabina di regia” per aggiornare il Ccnl in caso di innovazioni, ma anche per evitare deroghe e fughe in avanti da parte dei gruppi; introdurre una serie di momenti di confronto con le organizzazioni sindacali per provare ad intervenire sull’organizzazione del lavoro ed incidere sulla situazione dei carichi di lavoro e la carenza degli organici; aggiornare l’accordo delle politiche commerciali; maggiori tutele in materia di obblighi del personale e procedimenti disciplinari (anche con contrasto ad esempio dei codici di condotta unilaterali); l’attenzione alle politiche di genere, permessi, welfare e rafforzamento del Fondo per l’occupazione.

Roma, 7 aprile 2023

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