CCB, NIENTE ACCORDO SULLE CONDIZIONI DEI MUTUI PRIMA CASA

Dopo una lunga trattativa non si è raggiunta un’intesa tra la Fabi le altre sigle sindacali con i vertici della Capogruppo su interventi per calmierare l’aumento dei tassi dei mutui prima casa ai dipendenti del gruppo. L’azienda ha comunicato ai sindacati di poter applicare il tasso ufficiale della Bce (attualmente il 4,25%) o, in alternativa, allungare la durata del mutuo. Mazzucchi: «Non mi aspettavo una delegazione datoriale così insensibile alle difficoltà dei colleghi»

CCB, NIENTE ACCORDO SULLE CONDIZIONI DEI MUTUI PRIMA CASA

Dopo mesi di trattative nessun accordo tra la Fabi le altre sigle con Cassa Centrale Banca sulle agevolazioni per i mutui dei dipendenti del gruppo.

Le richieste, di buon senso e in linea con il resto del settore, avanzate dalle organizzazioni sindacali hanno trovato il netto rifiuto della delegazione datoriale.

Oggi i vertici di Ccb hanno comunicato ai sindacati la loro proposta, non negoziabile perché già deliberata dal Consiglio di Amministrazione, di applicare il parametro del  tasso ufficiale della Bce (attualmente il 4,25%) senza nessuno sconto.

Proposta giudicata totalmente inefficace per la Fabi unitariamente alle altre sigle che una nota sottolineano inoltre come “di recente 15 Bcc delle 68 che compongono il Gruppo, dietro sollecitazione delle rappresentanze sindacali aziendali, abbiano introdotto misure di calmierazione del costo dei mutui dei propri dipendenti.

L’unica alternativa – continuano le sigle nel comunicato – proposta dall’Azienda è stata l’allungamento della durata delle rate senza alcuna riduzione del tasso”.

«Sono molto deluso per l’esito della trattativa di oggi» commenta il coordinatore Fabi in Cassa centrale Banca, Domenico Mazzucchi che non ha mancato di esprimere stupore nel constatare l’insensibilità della delegazione datoriale verso i propri dipendenti. «Dopo aver rappresentato e argomentato per quattro mesi le nostre iniziative a contrasto dell’aumento dei tassi – ha continuato Mazzucchi – la risposta aziendale non poteva essere accettata. Spiace constatare come le parole dei vertici di sensibilità verso le persone si scontrino con i fatti.».

Trento, 4 agosto 2023

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