«ABI ESCA ALLO SCOPERTO E DIA RISPOSTE SULLA PIATTAFORMA CONTRATTUALE»

Incontro tra sindacati e Abi sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro che interessa 280.000 lavoratrici e lavoratori delle banche italiane. La sintesi dell’intervento del segretario generale della Fabi nel comunicato stampa e la nota unitaria. Prossime riunioni 11 e 12 ottobre

«ABI ESCA ALLO SCOPERTO E DIA RISPOSTE SULLA PIATTAFORMA CONTRATTUALE»

Incontro tra sindacati e Abi sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro che interessa 280.000 lavoratrici e lavoratori delle banche italiane. La sintesi dell’intervento del segretario generale della Fabi nel comunicato stampa e la nota unitaria. Prossime riunioni 11 e 12 ottobre

 

Sileoni, ‘Abi dia risposte sulla piattaforma contrattuale’ Segretario FABI dopo l’incontro per rinnovo contratto bancari (ANSA) – ROMA, 21 SET – “Dall’Abi, nei prossimi incontri, fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari”. È quanto ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro di oggi fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al prossimo 31 dicembre, sottolineando che:” È quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed è venuto il momento che Abi esca allo scoperto”. “Quello che dobbiamo negoziare è un contratto fondamentale per la tenuta dell’industria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilità nel tempo: pretendiamo, perciò, dall’Associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. Il segretario generale della FABI ha poi sottolineato che «la politica di riduzione dei costi è già stata pagata nei gruppi» e che per quanto riguarda la richiesta di aumento economico, pari a 435 euro medi mensili, «il punto di partenza è sempre l’ampia disponibilità offerta sul punto dal ceo di Intesa, Carlo Messina, e chi è contrario deve dirlo apertamente. Ieri l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto che la nuova tassa sugli extraprofitti a carico delle banche, che sarà meno di 2 miliardi di euro in tutto, non pregiudicherà i dividendi da 6,5 miliardi che il gruppo pagherà agli azionisti: di fronte a queste parole, sarà difficile non dare 435 euro ai dipendenti». Durante la riunione, il segretario generale della FABI ha posto sul tavolo il tema dei mutui cosiddetti “fringe benefit”: «A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”. (ANSA). PAT-COM 2023-09-21 15:34 S0A QBXB ECO

 

Banche: FABI, Abi dia risposte su piattaforma contrattuale = (AGI) – Roma, 21 set. – “Dall’Abi, nei prossimi incontri, fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. E’ quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed e’ venuto il momento che Abi esca allo scoperto”. E’ quanto ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro di oggi fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al prossimo 31 dicembre. “Quello che dobbiamo negoziare”, ha proseguito Sileoni, “e’ un contratto fondamentale per la tenuta dell’industria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilita’ nel tempo: pretendiamo, percio’, dall’Associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. (AGI)Mau (Segue) 211524 SET 23

 

Banche: FABI, Abi dia risposte su piattaforma contrattuale (2)= (AGI) – Roma, 21 set. – Il segretario generale della FABI ha poi sottolineato che “la politica di riduzione dei costi e’ gia’ stata pagata nei gruppi” e che per quanto riguarda la richiesta di aumento economico, pari a 435 euro medi mensili, ha aggiunto, “il punto di partenza e’ sempre l’ampia disponibilita’ offerta sul punto dal ceo di Intesa, Carlo Messina, e chi e’ contrario deve dirlo apertamente. Ieri l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto che la nuova tassa sugli extraprofitti a carico delle banche, che sara’ meno di 2 miliardi di euro in tutto, non pregiudichera’ i dividendi da 6,5 miliardi che il gruppo paghera’ agli azionisti: di fronte a queste parole, sara’ difficile non dare 435 euro ai dipendenti”. Durante la riunione, il segretario generale della FABI ha posto sul tavolo il tema dei mutui cosiddetti ‘fringe benefit’: “A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”, ha osservato. (AGI)Mau 211524 SET 23 NNNN

 

Banche, FABI: Abi dia risposte puntuali su piattaforma contrattuale Prossimi incontri sindacati-associazione l’11 e il 12 ottobre Milano, 21 set. (askanews) – “Dall’Abi, nei prossimi incontri, fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al 31 dicembre. “È quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed è venuto il momento che Abi esca allo scoperto – ha proseguito -. Quello che dobbiamo negoziare è un contratto fondamentale per la tenuta dellìindustria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilità nel tempo: pretendiamo, perciò, dall’Associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. Sileoni ha poi sottolineato che “la politica di riduzione dei costi è già stata pagata nei gruppi” e che per quanto riguarda la richiesta di aumento economico, pari a 435 euro medi mensili, “il punto di partenza è sempre l’ampia disponibilità offerta sul punto dal Ceo di Intesa, Carlo Messina, e chi è contrario deve dirlo apertamente. Ieri l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto che la nuova tassa sugli extraprofitti a carico delle banche, che sarà meno di 2 miliardi in tutto, non pregiudicherà i dividendi da 6,5 miliardi che il gruppo pagherà agli azionisti: di fronte a queste parole, sarà difficile non dare 435 euro ai dipendenti”. Durante la riunione, il segretario generale della FABI ha posto sul tavolo il tema dei mutui cosiddetti fringe benefit. “A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”.

 

Banche, FABI: Abi dia risposte puntuali su piattaforma contrattuale Banche, FABI: Abi dia risposte puntuali su piattaforma contrattuale Prossimi incontri sindacati-associazione l’11 e il 12 ottobre Milano, 21 set. (askanews) – “Dall’Abi, nei prossimi incontri, fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al 31 dicembre. “È quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed è venuto il momento che Abi esca allo scoperto – ha proseguito -. Quello che dobbiamo negoziare è un contratto fondamentale per la tenuta dellìindustria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilità nel tempo: pretendiamo, perciò, dall’Associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. Sileoni ha poi sottolineato che “la politica di riduzione dei costi è già stata pagata nei gruppi” e che per quanto riguarda la richiesta di aumento economico, pari a 435 euro medi mensili, “il punto di partenza è sempre l’ampia disponibilità offerta sul punto dal Ceo di Intesa, Carlo Messina, e chi è contrario deve dirlo apertamente. Ieri l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto che la nuova tassa sugli extraprofitti a carico delle banche, che sarà meno di 2 miliardi in tutto, non pregiudicherà i dividendi da 6,5 miliardi che il gruppo pagherà agli azionisti: di fronte a queste parole, sarà difficile non dare 435 euro ai dipendenti”. Durante la riunione, il segretario generale della FABI ha posto sul tavolo il tema dei mutui cosiddetti fringe benefit. “A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”.

 

Banche: Sileoni (FABI), Abi dia risposte su piattaforma contrattuale Roma, 21 set. (LaPresse) – “Dall’Abi, nei prossimi incontri fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. È quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed è venuto il momento che Abi esca allo scoperto. Quello che dobbiamo negoziare è un contratto fondamentale per la tenuta dell’industria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilità nel tempo: pretendiamo, perciò, dall’Associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. È quanto ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro di oggi fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al prossimo 31 dicembre. ECO NG01 lcr/mch 211553 SET 23

 

Banche: Sileoni, Abi dica sua posizione su fringe benefit 70mila lavoratori Milano, 21 set. (LaPresse) – “A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”. È quanto ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro di oggi fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al prossimo 31 dicembre, in tema dei mutui cosiddetti “fringe benefit”: ECO NG01 lcr/fed 211559 SET 23

 

BANCHE: SILEONI, ‘ABI ESCA ALLO SCOPERTO E DIA RISPOSTE SU PIATTAFORMA CONTRATTUALE’ = Roma, 21 set. (Adnkronos) – “Dall’Abi, nei prossimi incontri, fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. È quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed è venuto il momento che Abi esca allo scoperto. Quello che dobbiamo negoziare è un contratto fondamentale per la tenuta dell’industria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilità nel tempo: pretendiamo, perciò, dall’Associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. Ad affermarlo è il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro di oggi fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al prossimo 31 dicembre. Il segretario generale della FABI ha poi sottolineato che “la politica di riduzione dei costi è già stata pagata nei gruppi” e che per quanto riguarda la richiesta di aumento economico, pari a 435 euro medi mensili, “il punto di partenza è sempre l’ampia disponibilità offerta sul punto dal ceo di Intesa, Carlo Messina, e chi è contrario deve dirlo apertamente. Ieri l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto che la nuova tassa sugli extraprofitti a carico delle banche, che sarà meno di 2 miliardi di euro in tutto, non pregiudicherà i dividendi da 6,5 miliardi che il gruppo pagherà agli azionisti: di fronte a queste parole, sarà difficile non dare 435 euro ai dipendenti”. Durante la riunione, il segretario generale della FABI ha posto sul tavolo il tema dei mutui cosiddetti ”fringe benefit”: “A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 21-SET-23 16:15 NNNN

 

Banche: FABI, Abi esca allo scoperto e risponda su piattaforma contrattuale

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 21 set – “Dall’Abi, nei prossimi incontri, fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. È quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed è venuto il momento che Abi esca allo scoperto. Quello che dobbiamo negoziare è un contratto fondamentale per la tenuta dell’industria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilità nel tempo: pretendiamo, perciò, dall’associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. E’ quanto ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro di oggi fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al prossimo 31 dicembre. Il segretario generale della FABI ha poi sottolineato che “la politica di riduzione dei costi è già stata pagata nei gruppi” e che per quanto riguarda la richiesta di aumento economico, pari a 435 euro medi mensili, “il punto di partenza è sempre l’ampia disponibilità offerta sul punto dal ceo di Intesa, Carlo Messina, e chi è contrario deve dirlo apertamente. Ieri l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto che la nuova tassa sugli extraprofitti a carico delle banche, che sarà meno di 2 miliardi di euro in tutto, non pregiudicherà i dividendi da 6,5 miliardi che il gruppo pagherà agli azionisti: di fronte a queste parole, sarà difficile non dare 435 euro ai dipendenti”. Durante la riunione, il segretario generale della FABI ha posto sul tavolo il tema dei mutui cosiddetti ‘fringe benefit’: “A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”.(RADIOCOR) 21-09-23 15:44:10

 

BANCHE, SILEONI (FABI): ABI ESCA ALLO SCOPERTO E DIA RISPOSTE SULLA PIATTAFORMA CONTRATTUALE (1) (9Colonne) Roma, 21 set – “Dall’Abi, nei prossimi incontri, fissati per l’11 e il 12 ottobre, ci aspettiamo risposte puntuali, non superficiali, ma di contenuto, e politicamente dettagliate, su ogni singolo argomento della piattaforma rivendicativa approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. È quella la base sulla quale discutere il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed è venuto il momento che Abi esca allo scoperto. Quello che dobbiamo negoziare è un contratto fondamentale per la tenuta dell’industria bancaria, per la sua trasformazione e per la sua sostenibilità nel tempo: pretendiamo, perciò, dall’Associazione bancaria italiana anche un quadro d’insieme, una valutazione del settore e dei singoli gruppi, comprese analisi e considerazioni su eventuali aggregazioni e fusioni oltre che sul futuro del Monte dei Paschi di Siena”. È quanto ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante l’incontro di oggi fra le organizzazioni sindacali e l’Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore bancario, scaduto a fine 2022 e prorogato fino al prossimo 31 dicembre. (segue – fre) 211528 SET 23

 

BANCHE, SILEONI (FABI): ABI ESCA ALLO SCOPERTO E DIA RISPOSTE SULLA PIATTAFORMA CONTRATTUALE (2) (9Colonne) Roma, 21 set – Il segretario generale della FABI ha poi sottolineato che “la politica di riduzione dei costi è già stata pagata nei gruppi” e che per quanto riguarda la richiesta di aumento economico, pari a 435 euro medi mensili, “il punto di partenza è sempre l’ampia disponibilità offerta sul punto dal ceo di Intesa, Carlo Messina, e chi è contrario deve dirlo apertamente. Ieri l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto che la nuova tassa sugli extraprofitti a carico delle banche, che sarà meno di 2 miliardi di euro in tutto, non pregiudicherà i dividendi da 6,5 miliardi che il gruppo pagherà agli azionisti: di fronte a queste parole, sarà difficile non dare 435 euro ai dipendenti”. Durante la riunione, il segretario generale della FABI ha posto sul tavolo il tema dei mutui cosiddetti “fringe benefit”: 2A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e di vecchi meccanismi normativi, sui prestiti agevolati concessi dalle banche, i dipendenti stanno pagando conguagli fiscali altissimi. Pertanto, chiediamo all’Abi la posizione ufficiale e cosa intendono fare le banche e i gruppi di fronte a un problema che riguarda 70.000 lavoratrici e lavoratori”. (fre) 211529 SET 23

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