CLIMA AZIENDALE, FABI BOLOGNA LANCIA L’ALLARME

Ben un dipendente bancario su due in provincia di Bologna (50,0%) dichiara disturbi continuativi del sonno, utilizzo di farmaci ansiolitici, terapia di supporto psicologico.

CLIMA AZIENDALE, FABI BOLOGNA LANCIA L’ALLARME

Qual è il clima lavorativo di una lavoratrice o un lavoratore bancario a Bologna e provincia? Quanto il clima lavorativo può influire sui rischi operativi dell’attività? E quanto può influire sul malessere individuale e sulla vita personale? Ben un dipendente bancario su due in provincia di Bologna (50,0%) dichiara disturbi continuativi del sonno, utilizzo di farmaci ansiolitici, terapia di supporto psicologico.

Sono queste le principali evidenze dell’analisi condotta dalla FABI di Bologna dal 10 al 20 ottobre in collaborazione con il Dipartimento Welfare della Federazione. È la prima ricerca sul territorio bolognese con questa modalità di partecipazione e con questa tipologia di adesione assolutamente su base volontaria e diretta. La risposta è stata sorprendente: quasi 1.000 lavoratrici e lavoratori hanno aderito, dando fiducia al sindacato che li rappresenta come primo sul territorio.

“Siamo fortemente contrati – ha detto Vincenzo Saporito, responsabile dipartimento welfare Fabi – all’idea, perseguita insistentemente dalle direzioni aziendali, che i risparmiatori debbano essere orientati verso i prodotti che vuole vendere la banca anziché essere la banca a fare i migliori risultati mettendosi al servizio dei risparmiatori e dello sviluppo del territorio. Da anni denunciamo questa differente impostazione rispetto al ruolo sociale a cui sono chiamate le banche. Oggi lo facciamo aggiungendo un ulteriore strumento alla nostra azione: diamo voce diretta alle lavoratrici ed ai lavoratori per dimostrare alle direzioni aziendali che non è un gioco di ruolo dei sindacalisti e che il livello di disagio sul posto di lavoro ha raggiunto livelli intollerabili ed allarmanti”.

“Questo studio – ha detto Davide Natale, coordinatore Fabi Bologna – evidenzia come, purtroppo, anche in un territorio come il nostro, il lavoro in banca sottopone ad un elevato stress i suoi addetti. Viene nuovamente certificato come le pressioni commerciali siano una vera piaga del sistema. Come già evidenziato dal nostro segretario generale in più occasioni, questo non è solo un problema dei bancari, anzi è forse soprattutto un problema per i risparmiatori. Noi abbiamo deciso già da tempo di essere accanto non solo ai dipendenti delle banche ma anche ai clienti. Con la raccolta e l’analisi di questi dati ci vogliamo inserire per portare lo spaccato del nostro territorio a supporto di un’analisi che sta procedendo su varie province e sta certificando ulteriormente, ed in modo inequivocabile, ciò che la Fabi afferma da tempo”.

Le principali questioni emerse dallo studio riguardano i diversi aspetti della vita quotidiana in azienda, ad iniziare dalle “sensazioni all’inizio della giornata lavorativa”, dalla “percezione di apprezzamento per il lavoro svolto e senso di appartenenza all’azienda” e dalla “percezione di clima e dell’ambiente di lavoro”. Il questionario ha poi indagato con domande più mirate su quali sono i “fatti e comportamenti che creano disagio” sia a livello di gestione del tempo sia a livello interpersonale sia relativamente alle pressioni commerciali.

“Sono 852 le risposte che abbiamo ricevuto dalla nostra indagine – ha detto Silvia Masaracchia, segreteria provinciale Fabi Bologna – e rappresentano un numero elevatissimo al di sopra di ogni aspettativa. Orgogliosi di questo risultato, che ci manifesta il fortissimo seguito che la FABI ha sul territorio bolognese, abbiamo convocato una conferenza stampa”.

Un’analisi che parte da una forte necessità: quella di far conoscere il bancario, che ancora oggi è per certi versi vittima di uno stereotipo molto diffuso nell’opinione pubblica, che lo percepisce privilegiato, mentre vive una situazione di notevole stress lavorativo. “Di queste 852 risposte – ha aggiunto Masaracchia – oltre il 20% ha risposto per esteso specificando le problematiche lavorative, a testimonianza che c’è voglia di parlarne e denunciare il malessere. Basti pensare che un lavoratore su due ha risposto che soffre di disturbi del sonno, usa farmaci ansiolitici o supporto psicologico”.

Per presentare l’analisi è stata organizzata una conferenza stampa durante la quale si è parlato molto anche del delicato tema delle pressioni commerciali, fenomeno che la Fabi, con il segretario generale, Lando Maria Sileoni, ha sempre denunciato e continuerà a denunciare con forza.

 

Bologna, 7 novembre 2023

 

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