CESSIONE RAMO D’AZIENDA IN BANCA D’ASTI: MASSIME TUTELE PER I DIPENDENTI
L’intesa raggiunta ieri tra la Fabi le altre sigle i vertici aziendali garantisce il mantenimento economico e normativo per i lavoratori coinvolti nel passaggio. La Rocca: «La delegazione trattante ha fatto del suo meglio e questo testo servirà da esempio nelle dinamiche di altre aziende o future in Banca di Asti, dinamiche sempre più frequenti nel panorama bancario italiano»
Accordo raggiunto per cessione di attività di merchant acquiring (Pos) di Banca d’Asti a Bcc Pay grazie all’intesa di ieri tra la Fabi le altre sigle i vertici aziendali.
Per Banca di Asti è il primo accordo di questo tipo e con esso si assicura ai dipendenti il mantenimento di tutte le previsioni economiche, la copertura di assistenza sanitaria, la previdenza integrativa e le coperture assicurative e, soprattutto, l’impegno aziendale che, nel caso di tensione occupazionale, non ci saranno per lei ripercussioni per i lavoratori coinvolti nel passaggio.
La vendita a Bcc Pay prevede, inoltre, un corrispettivo per Banca di Asti di 37 milioni di euro e un corrispettivo variabile di massimi 13 milioni di euro, in funzione del raggiungimento di specifici obiettivi.
«Un sincero ringraziamento a Luca Bertinotti, segretario nazionale, che con autorevolezza, grande esperienza e consigli ci ha guidati fino al risultato» ha commentato il segretario coordinatore Fabi Banca di Asti, Mariandrea La Rocca.
«Di fronte ad una cessione di ramo d’azienda, che per la Fabi è sempre un accadimento da tenere sotto grande attenzione, il sindacato deve fare la sua parte fino in fondo. La delegazione trattante ha fatto del suo meglio e questo testo servirà da esempio nelle dinamiche di altre aziende o future in Banca di Asti, dinamiche sempre più frequenti nel panorama bancario italiano» ha aggiunto e concluso La Rocca.
Asti, 01/12/2023