CASINI SU MF: MPS, CONTRATTO NAZIONALE E FUTURO DELLA CATEGORIA

Intervista al segretario nazionale e amministrativo della Fabi sul giornale economico: le sorti del Monte dei Paschi di Siena e gli ultimi importi accordi siglati, la firma del ccnl e le sfide del settore

CASINI SU MF: MPS, CONTRATTO NAZIONALE E FUTURO DELLA CATEGORIA

Intervista al segretario nazionale e amministrativo della Fabi sul giornale economico: le sorti del Monte dei Paschi di Siena e gli ultimi importi accordi siglati, la firma del ccnl e le sfide del settore

 

 

CASINI (FABI) «LAVORIAMO PERCHÉ LA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA RIMANGA AUTONOMA»

di Giorgio Migliore

 

«Il Monte dei Paschi ha tutte le carte in regola per rimanere autonomo e noi, ovviamente, ce lo auguriamo. Certamente molto dipende da cosa deciderà l’Europa, ma i risultati parlano di una banca pronta al rilancio e, con un po’ di tempo in più, sono certo che potrebbe raggiungere il completo risanamento». Franco Casini, senese di nascita, bancario di Mps, coordinatore Fabi del Gruppo e segretario nazionale amministrativo della Federazione autonoma bancari italiani, conosce bene le vicissitudini dell’istituto di Rocca Salimbeni. Dieci anni turbolenti. Il Monte dei Paschi di Siena da fiore all’occhiello del sistema bancario retrocesso fino alla zona salvezza, laddove l’ha raccolta, appena in tempo, il Tesoro. Ma è storia, quella di un passato ormai alle spalle?

 Spero proprio di sì. Certamente questo non deve farci abbassare la guardia, ma semmai è il momento di concentrarsi sul futuro e pianificare le prossime mosse. In questi anni sono stati fatti molti sacrifici. I lavoratori bancari di Mps hanno pagato un costo altissimo e subito una situazione che non avevano in nessun modo contribuito a creare. Il loro spirito di appartenenza, al contrario, ha contribuito alla ripresa. I dati pubblicati sugli utili della Banca sono sotto gli occhi di tutti e persino migliori delle previsioni.

Partiamo dai conti. Già la semestrale aveva fatto ben sperare, ma nessuno si aspettava un risultato di due miliardi di utili, questo può essere un punto di partenza per inaugurare un nuovo periodo?

 L’anno scorso, ad agosto, abbiamo iniziato una fase nuova già dopo i conti della semestrale. Dopo dieci anni, siamo riusciti a far riconoscere un premio ai lavoratori, a far ripartire la crescita professionale e quindi a riavviare la contrattazione integrativa, convinti che chi ha fatto dei sacrifici, aveva ed ha diritto di tornare alla normalità e di veder riconosciuto il merito di aver sempre dimostrato un grande senso di appartenenza a questa banca. Ora, il giorno dopo l’approvazione del bilancio, abbiamo portato a casa un accordo che dimostra un primo passo verso il rilancio dell’istituto con 300 nuove assunzioni da destinare alla rete. Io sono fiducioso che questo sia un nuovo inizio per la banca e per i lavoratori del Monte.

A questo punto, arriverà un cavaliere bianco, nascerà il terzo polo o Mps rimarrà autonoma?

 Noi ci auguriamo che rimanga autonoma. Come Fabi abbiamo sempre lavorato perché questo accadesse. Con grande senso di responsabilità abbiamo preso decisioni difficili, che ci sono anche costate molto, ma sempre con la convinzione di fare il bene della banca e di chi in questa banca ci lavora e ogni giorno ci mette il proprio impegno. Sono stati anni molto complicati, in cui i colleghi spesso ci hanno rappresentato tutta la loro preoccupazione. Sono stati anni in cui molti lavoratori hanno lasciato la banca, con esodi volontari è vero, ma non a cuor leggero. E comunque con un forte impatto sugli organici che ha creato grandi difficoltà a chi rimaneva. Siamo coscienti che l’autonomia non sia una decisione che possiamo prendere noi, dipenderà dal Governo, ma ancor di più dalla Bce. Vedremo se il Tesoro chiederà un’ulteriore proroga alla dismissione delle quote in suo possesso.

Pensa che la gestione di questi ultimi anni abbia contribuito al risanamento della Banca?

Per essere chiari, noi riteniamo che ognuno risponda per la propria parte. Va però dato atto all’amministratore delegato, Luigi Lovaglio, di aver fatto un buon lavoro in una situazione non facile anche per lui. Abbiamo avuto sempre un rapporto di grande rispetto reciproco in cui la parola data non è mai venuta meno. Devo dare atto a Lovaglio e al consiglio di amministrazione di aver lavorato per il bene della banca e dei lavoratori. Per continuare sulla strada giusta e anche accelerare il percorso di crescita la banca ha ritenuto di rafforzare la propria squadra con nuove nomine. Approfitto per augurare loro buon lavoro.

 Cosa vi aspettate nel prossimo futuro?

Intanto, come detto, aspettiamo di capire le intenzioni del Governo, perché dal passo che farà si apriranno scenari diversi, poi ci aspettiamo che tutte le parti in gioco, noi per primi come sindacato, ma ovviamente anche l’azionista, l’amministratore delegato e il consiglio di amministrazione, continuiamo a guardare con lungimiranza al futuro. Per salvare il Monte, ma soprattutto il lavoro di migliaia di uomini e donne che hanno a cuore le sorti dell’istituto. Lovaglio ha parlato di “rinascimento” sottolineando il “risultato raggiunto scalando una montagna con lo zaino sulle spalle”. Noi ne siamo consapevoli, ma vorrei sottolineare che a scalare la montagna con gli azionisti e la Governance, c’erano anche i lavoratori. Ed ognuno di loro portava uno zaino sulle spalle, senza premi, senza promozioni e in carenza di organici. Abbiamo ottenuto 300 assunzioni, vorrei chiarire che per noi sono una prima trance, non un punto di arrivo.

 Oltre ad essere coordinatore Fabi del gruppo Mps lei è anche segretario nazionale amministrativo, parliamo della Fabi?

La Fabi oggi è orgogliosa di aver portato a casa due risultati impensabili. Uno è quello del contratto nazionale di lavoro che andrebbe preso come esempio dagli altri settori, non solo per l’aumento economico, ma anche per una componente normativa inclusiva ed estremamente moderna. Che guarda al futuro e ai cambiamenti del settore. E poi, c’è un altro risultato per la categoria che secondo me è passato sottotraccia o è stato dato per scontato: la soluzione al problema dei fringe benefit, che non si è risolta per un miracolo, ma perché dietro c’è stato un grande lavoro con la Commissione affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato. E lo dico  con chiarezza, il merito di questi risultati ha un nome e un cognome, Lando Maria Sileoni, e un indirizzo ben preciso, la Fabi. Il percorso che abbiamo iniziato insieme molti anni fa non è terminato, la strada che ci aspetta, per salvaguardare la categoria e l’autonomia del settore, è ancora molto lunga ed io intendo percorrerla, con Lando e con tutti gli altri colleghi che hanno contribuito a rendere grande questa organizzazione.

Casini (FABI), ‘speriamo che Mps resti autonoma’ ‘Aspettiamo le mosse del governo’ (ANSA) – MILANO, 22 FEB – La FABI, il principale sindacato italiano dei bancari, auspica che anche in futuro Mps possa continuare a restare una banca “autonoma”. “Aspettiamo di capire le intenzioni del governo, perché dal passo che farà si apriranno scenari diversi, poi ci aspettiamo che tutte le parti in gioco, noi per primi come sindacato, ma ovviamente anche l’azionista, l’amministratore delegato e il consiglio di amministrazione, continuiamo a guardare con lungimiranza al futuro”, ha dichiarato Franco Casini, coordinatore FABI in Mps, in una intervista a Mf. “Noi – ha aggiunto – ci auguriamo che rimanga autonoma. Come FABI abbiamo sempre lavorato perché questo accadesse”. (ANSA). 2024-02-22T10:01:00+01:00 ALG

MPS: CASINI (FABI), ‘SPERIAMO RESTI AUTONOMA, ASPETTIAMO MOSSE GOVERNO’ = Roma, 22 feb. (Adnkronos) – Per il futuro del Monte dei Paschi di Siena “aspettiamo di capire le intenzioni del Governo, perché dal passo che farà si apriranno scenari diversi, poi ci aspettiamo che tutte le parti in gioco, noi per primi come sindacato, ma ovviamente anche l’azionista, l’amministratore delegato e il consiglio di amministrazione, continuiamo a guardare con lungimiranza al futuro. Per salvare il Monte, ma soprattutto il lavoro di migliaia di uomini e donne che hanno a cuore le sorti dell’istituto. Noi ci auguriamo che rimanga autonoma. Come FABI abbiamo sempre lavorato perché questo accadesse”. Lo ha detto il segretario nazionale amministrativo FABI e coordinatore FABI in Mps, Franco Casini, in un’intervista a ‘Mf Milano Finanza’. “Con grande senso di responsabilità abbiamo preso decisioni difficili, che ci sono anche costate molto, ma sempre con la convinzione di fare il bene della banca e di chi in questa banca ci lavora e ogni giorno ci mette il proprio impegno. Sono stati anni molto complicati, in cui i colleghi spesso ci hanno rappresentato tutta la loro preoccupazione. Sono stati anni in cui molti lavoratori hanno lasciato la banca, con esodi volontari è vero, ma non a cuor leggero. E comunque con un forte impatto sugli organici che ha creato grandi difficoltà a chi rimaneva. Siamo coscienti che l’autonomia non sia una decisione che possiamo prendere noi, dipenderà dal Governo, ma ancor di più dalla Bce. Vedremo se il Tesoro chiederà un’ulteriore proroga alla dismissione delle quote in suo possesso”, ha aggiunto Casini, secondo il quale “l’anno scorso, ad agosto, abbiamo iniziato una fase nuova già dopo i conti della semestrale. Dopo dieci anni, siamo riusciti a far riconoscere un premio ai lavoratori, a far ripartire la crescita professionale e quindi a riavviare la contrattazione integrativa, convinti che chi ha fatto dei sacrifici, aveva ed ha diritto di tornare alla normalità e di veder riconosciuto il merito di aver sempre dimostrato un grande senso di appartenenza a questa banca. Ora, il giorno dopo l’approvazione del bilancio, abbiamo portato a casa un accordo che dimostra un primo passo verso il rilancio dell’istituto con 300 nuove assunzioni da destinare alla rete. Io sono fiducioso che questo sia un nuovo inizio per la banca e per i lavoratori del Monte”, ha concluso Casini. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 22-FEB-24 09:53

Mps: Casini (FABI), speriamo resti autonoma, aspettiamo mosse governo Roma, 22 feb. (LaPresse) – Per il futuro del Monte dei Paschi di Siena “aspettiamo di capire le intenzioni del Governo, perché dal passo che farà si apriranno scenari diversi, poi ci aspettiamo che tutte le parti in gioco, noi per primi come sindacato, ma ovviamente anche l’azionista, l’amministratore delegato e il consiglio di amministrazione, continuiamo a guardare con lungimiranza al futuro. Per salvare il Monte, ma soprattutto il lavoro di migliaia di uomini e donne che hanno a cuore le sorti dell’istituto. Noi ci auguriamo che rimanga autonoma. Come FABI abbiamo sempre lavorato perché questo accadesse”. Lo ha detto il segretario nazionale amministrativo FABI e coordinatore FABI in Mps, Franco Casini, in una intervista a Mf Milano Finanza. “Con grande senso di responsabilità abbiamo preso decisioni difficili, che ci sono anche costate molto, ma sempre con la convinzione di fare il bene della banca e di chi in questa banca ci lavora e ogni giorno ci mette il proprio impegno. Sono stati anni molto complicati, in cui i colleghi spesso ci hanno rappresentato tutta la loro preoccupazione. Sono stati anni in cui molti lavoratori hanno lasciato la banca, con esodi volontari è vero, ma non a cuor leggero. E comunque con un forte impatto sugli organici che ha creato grandi difficoltà a chi rimaneva. Siamo coscienti che l’autonomia non sia una decisione che possiamo prendere noi, dipenderà dal Governo, ma ancor di più dalla Bce. Vedremo se il Tesoro chiederà un’ulteriore proroga alla dismissione delle quote in suo possesso” ha aggiunto Casini, secondo il quale “l’anno scorso, ad agosto, abbiamo iniziato una fase nuova già dopo i conti della semestrale. Dopo dieci anni, siamo riusciti a far riconoscere un premio ai lavoratori, a far ripartire la crescita professionale e quindi a riavviare la contrattazione integrativa, convinti che chi ha fatto dei sacrifici, aveva ed ha diritto di tornare alla normalità e di veder riconosciuto il merito di aver sempre dimostrato un grande senso di appartenenza a questa banca. Ora, il giorno dopo l’approvazione del bilancio, abbiamo portato a casa un accordo che dimostra un primo passo verso il rilancio dell’istituto con 300 nuove assunzioni da destinare alla rete. Io sono fiducioso che questo sia un nuovo inizio per la banca e per i lavoratori del Monte”. ECO NG01 ntl 220949 FEB 24​

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