“IMPRESE POCO ORGANIZZATE, LE BANCHE FANNO DA APRIPISTA”

Intervista sul quotidiano La Stampa al segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. La settimana corta nel settore bancario e nel contratto nazionale. Il caso Intesa Sanpaolo

“IMPRESE POCO ORGANIZZATE, LE BANCHE FANNO DA APRIPISTA”

Intervista sul quotidiano La Stampa al segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. La settimana corta nel settore bancario e nel contratto nazionale. Il caso Intesa Sanpaolo

 

Sandra Riccio

1) Quali sono i benefici della settimana corta?
Significa una migliore conciliazione tra vita e lavoro, organizzare meglio le proprie giornate. Per molte lavoratrici e lavoratori è un vantaggio importante: più tempo da dedicare alla famiglia, ai proprie passioni. Meno tempo nel traffico e meno stress.

2) Quali vantaggi per le aziende?
Credo che ci siano importanti vantaggi anche da parte delle aziende: concentrare alcune attività in meno giorni si traduce anche in una maggiore efficienza. Insomma, vincono tutti.

3) Come sta andando questa esperienza nelle realtà dove è stata introdotta?
Va chiarito, prima di tutto, che la settimana corta, nel settore bancario, è una opportunità che esiste sin dal contratto sottoscritto nel 1999. Insomma, le banche fanno spesso da apripista, grazie al dialogo aziende- sindacati, introducendo novità che stanno facendo scuola. La prima banca che l’ha introdotta con un accordo sindacale è stata Intesa Sanpaolo, a maggio dello scorso anno.

4) Sono emerse difficoltà per le aziende e quali?
Per Intesa Sanpaolo questa possibilità interessa circa 29mila lavoratori su 72mila complessivi: quelli che lavorano nelle direzioni e in alcune filiali. C’è soddisfazione da parte di quanti ne possono usufruire, ma va chiarito che il settore bancario svolge un servizio pubblico essenziale quindi, salvo alcune eccezioni, non sarà semplice consentire a tutti il cosiddetto 4 per 9. Perché le agenzie devono essere sempre aperte: è stato così, è giusto ricordarlo, durante tutte le fasi più complesse del Covid.

5) L’Italia in generale a che punto è rispetto agli altri Paesi?
Siamo in ritardo, per lacune organizzative dovute a settori all’interno delle stesse aziende che non comunicano efficientemente fra loro. Il risultato è che invece di una opportunità sia per i lavoratori sia per la banca diventa spesso un argomento di contrapposizione interno. L’amministratore delegato di Intesa, Carlo Messina, ha avuto l’intuizione politico-sindacale di dare un segnale di modernità non solo al settore bancario, ma a tutto il Paese.

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